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25-02-2017 08:03 5 C.

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Al San Paolo sono attesi 40 mila tifosi e Sarri li avrebbe volentieri chiamati a raccolta, senza l’ormai proverbiale black-out che gli è stato imposto da Aurelio De Laurentiis: nonostante la importanza speciale del momento.

Nell’anticipo di domani pomeriggio (ore 18) contro l’Atalanta, infatti, iniziano per il Napoli gli undici giorni più attesi e difficili della stagione: con dietro l’angolo il trittico spaventoso d’impegni contro Juve (semifinale d’andata di Coppa Italia), Roma e Real Madrid (ritorno degli ottavi della Champions League), che si concluderà martedì 7 marzo con la super sfida contro gli spagnoli a Fuorigrotta.

“Ma ora dobbiamo pensare soltanto a questi 90’…”, ha tuonato il tecnico toscano all’interno dello spogliatoio: dove nessuno ha messo in dubbio la sua leadership e può parlare più liberamente. Il suo vulcanico presidente è a distanza di sicurezza, del resto: in autoesilio a Los Angeles e più interessato alla notte degli Oscar.

   Eppure per il Napoli è un fine settimana cruciale, nella volata per il secondo posto e per la qualificazione diretta per la Champions. Se battono al San Paolo l’Atalanta, infatti, gli azzurri potranno aspettare con serenità lo scontro diretto di domenica a San Siro tra Inter e Roma: con la certezza matematica di ricavarne comunque un vantaggio.

Il turn over sarà dunque molto limitato, nonostante il tour de force alle porte. In difesa è probabile un turno di riposo per il diffidato Koulibaly, con Chiriches in preallarme. A metà campo, magari a gara in corso, dovrebbe esserci spazio per Rog. In attacco torna il capocannoniere Mertens (fermato col Chievo): con Insigne a riposo e la staffetta tra Pavoletti e Milik al centro del reparto offensivo.

In silenzio, però, Sarri sta allestendo una squadra da battaglia: per non farsi sorprendere come capitò nell’andata dai duelli uomo contro uomo, preparati da Gasperini. Altro che Juventus, Roma e Real Madrid, insomma. La priorità è per il campionato. Guai a ricadere nei gravi errori commessi a fine gennaio, con il Palermo. Anche allora si giocò a Fuorigrotta e gli azzurri ebbero la possibilità gigantesca per guadagnare altro terreno in classifica, che tuttavia si fecero sfuggire colpevolmente dalle mani: con un passo falso di cui ancora pagano le dolorose conseguenze. Errare è umano, perseverare sarebbe veramente diabolico. L’hanno capito pure i tifosi, correndo al botteghino. I tre punti in palio domani valgono doppio.  

 fonte repubblica.it
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By marcodalmen


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