Il successo con la Fiorentina ha rilanciato le quotazioni dei sardi, ma abbassare la tensione sarebbe deleterio
Questi tre punti pesano come un macigno. Il Cagliari, atteso dalla prova più difficile della stagione, ha risposto presente, si è imposto sulla Fiorentina e ha posto una seria ipoteca su una salvezza che sembrava lontana fino a poche ore fa. Un’ipoteca che non varrà più nulla, se domenica prossima non vincerà con l’Atalanta. Non lo dice la classifica, che vede ora i sardi avanti di un punto sul Crotone terzultimo e la Spal quartultima. Non lo affermano neanche le numerose variabili in gioco che potrebbero venir fuori nell’ultima giornata, naturale conseguenza di una folle lotta per non retrocedere che vede coinvolte cinque squadre racchiuse nella miseria di due punti. E non è neanche una questione scaramantica: Massimo Cellino, d’altronde, è e rimarrà a Brescia. Il Cagliari, semplicemente, deve vincere perché ha delle alternative alle quali non deve pensare.
Gli uomini di Lopez non devono tenere in considerazione l’osticità degli impegni che attendono Spal (Sampdoria, in casa) e, soprattutto, Crotone (Napoli, in trasferta). Non devono sognare con l’idea che un eventuale arrivo a pari punti con pitagorici o ferraresi li vedrebbe salvi in virtù degli scontri diretti. Non può permettersi di avere la testa a Verona (Chievo-Benevento) e Udine (Udinese-Bologna). Non può, e basta. È innegabile: ci sono buone probabilità che un pareggio possa essere sufficiente per conquistare l’agognata (e immeritata) salvezza, ma accarezzare l’idea sarebbe il modo migliore per non uscire indenni dall’ultima fatica.
fonte gazzettanews.it
By marcodalmen