Colley il nuovo Barrow?

27-05-2018 07:50 5 C.
Colley in azione contro la Roma
 
 Classe 2000, sogna di ripercorrere le orme del connazionale Barrow
 
Nella dodicesima puntata del del nostro viaggio nel mondo della Primavera andiamo alla scoperta di Ebrima Colley. Nazionale del Gambia, classe 2000, è alla sua prima stagione in nerazzurro. Dal centrocampo in su può ricoprire più ruoli: rapidità, tecnica, personalità, ma anche fiuto del gol a disposizione della squadra.
Colley in maglia nerazzurra

Ebrima, partiamo dai tuoi primi calci a un pallone.

“A cinque anni coi miei amici. Io sono cresciuto a Tallinding, un paese a circa venti minuti dalla capitale del Gambia, Banjul. Ho sempre avuto la passione per il pallone. Nella mia famiglia siamo in sei e anche mio fratello più grande, Ansu, giocava: ora a 23 anni e lavora, ma ha giocato anche in Serie A in Gambia, faceva il trequartista. Mio papà voleva che studiassi, ma ora anche lui è contento. Mia mamma mi ha sempre aiutato molto nel portare avanti questa mia passione. Non sono ancora riusciti a venire in Italia a trovarmi: spero che un giorno riescano. Per fortuna c’è il modo di restare in contatto: almeno due volte al giorno ci sentiamo soprattutto via whatsapp”.

Avevi un idolo da bambino?

“Non uno in particolare, però diciamo che mi piaceva molto Kakà per come portava palla, come si muoveva, correva. Mi ricordo che guardavo spesso su youtube i suoi video. Io sono un giocatore che si diverte a dribblare, ma che ama anche far gol. Nell’Atalanta non a caso mi piace molto il Papu Gomez, mi piace osservare come gioca”.

colley in azione contro l'Hellas Verona

Ora la tua vita è a Bergamo.

“Essere preso dall’Atalanta è stato un sogno per me. Qui è il posto ideale per crescere. Ho trovato tanti giovani bravi, molto tecnici, e per un giocatore con le mie caratteristiche è molto importante che si privilegi un certo tipo di gioco. All’Atalanta ho trovato una seconda famiglia. La Società mi ha aiutato moltissimo, devo dire grazie a tutti”.

All’Atalanta hai trovato anche il tuo connazionale Barrow.

“Anche lui mi ha aiutato tanto. E ora sono davvero felice nel vedere un mio amico giocare in prima squadra. Un giorno spero di riuscire a fare anche io quello che ha fatto lui, arrivare in prima squadra e esordire in Serie A con l’Atalanta”.

Colley con mister Brambilla

Intanto ti stai gradualmente ritagliando spazio in Primavera.

“Ho dovuto aspettare un po’ prima di giocare perché si sistemasse tutta la documentazione. Allenarsi e non poter giocare alla fine della settimana non è mai facile, ma anche questo periodo mi è servito per imparare il calcio italiano, conoscere i compagni, capire come gioca la squadra. Per me ogni giorno è un nuovo giorno. E mister Brambilla mi ha aiutato tanto, mi ha sempre detto di allenarmi bene perché così sarei stato pronto quando avrei avuto l’occasione di giocare. Il mister mi ha trattato subito come un figlio. Mi ripeteva sempre di imparare in fretta l’italiano, perché conoscere la lingua è importante per capire e farsi capire. Mi ha aiutato davvero molto, sia in campo che fuori”.

Dal centrocampo in su, puoi ricoprire molti ruoli.

“Sono arrivato all’Atalanta che facevo solo l’esterno d’attacco. Mister Brambilla però mi disse subito che in campo secondo lui potevo far tutto, anche la mezzala. Alla prima partita amichevole mi ha schierato come mezzala e ho fatto tre gol e ho capito che aveva ragione, potevo giocare anche così. Adesso capita di giocare da mezzala, ma anche da trequartista o dietro la punta. A me va bene tutto, sono pronto a giocare dove vuole il mister”.  

Colley contro l'Inter: è l'esordio nell'Atalanta

Ci racconti l’esordio ufficiale?

“Lo scorso febbraio. Il giorno dopo la semifinale di coppa col Milan, all’allenamento il mister mi ha detto che finalmente ero un giocatore dell’Atalanta. E la partita successiva contro l’Inter mi ha subito fatto giocare: l’esordio entrando nel finale. Stavamo perdendo, ma nel recupero abbiamo avuto un rigore. Io mi sono subito proposto di batterlo, ma è stato giusto che a calciarlo sia stato il nostro capitano. È stata una bella esperienza: ho fatto l’esordio contro una squadra forte e abbiamo anche fatto un buon risultato pareggiando 3-3”.

Da allora è arrivata un’altra grande gratificazione: la chiamata nella nazionale maggiore del Gambia.

“È stata una grande soddisfazione, un altro sogno che si è realizzato. Un giorno mi chiama il ct del Gambia, voleva l’indirizzo dell’Atalanta. Mi dice: “Sei pronto per giocare in Nazionale?”. Sono andato in panchina nell’amichevole con la Repubblica Centrafricana. È stata un’esperienza bellissima. Mi sono ritrovato accanto a giocatori che vedevo solo in tv come Modou Barrow che gioca in Inghilterra nello Swansea, Hamza Barry dell’Hajduk Spalato o Omar Colley del Genk. Sono stati tutti molto disponibili e mi hanno aiutato tanto. Abbiamo anche parlato dell’Atalanta. In Gambia ora che ci giochiamo Barrow ed io, è molto conosciuta e seguita. Dal Gambia mi chiedono sempre quando sono le partite, così le possono seguire in tv”. 

L'esultanza di Colley dopo un gol in amichevole

Il prossimo passo sarà il primo gol ufficiale con l’Atalanta?

“Ci spero. Chissà, magari arriva già nella prossima partita, con il Napoli. Sarebbe davvero bello”.

Il giocatore Colley lo stiamo conoscendo partita dopo partita, fuori dal campo invece come trascorri il tempo libero?

“Le cuffie per la musica non possono mai mancare. Mi piacciono soprattutto le canzoni americane, ma non solo. C’è poi una canzone che ascolto sempre prima di entrare nello spogliatoio, prima di una partita, Faded di Alan Walker. Mi piace il testo e mi aiuta a concentrarmi”. 

  fonte foto e testo atalanta.it
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By marcodalmen


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