Dal Cagliari a Palermo (con vista su Houston)

08-02-2017 04:47 4 C.

A chi non è bastato chiudere la domenica con la vittoria contro il Cagliari, la notte tra la domenica ed il lunedì ha portato il Superbowl americano: si tratta dell’avvenimento sportivo dell’anno, sempre per gli americani. Vasche di birra, salsa guacamole, grigliata, chi decide di tifare Patriots e chi invece Falcons, chi guarda affascinato senza prendere parte, chi lo segue solo per vedere lo show di Lady Gaga.
Chi ha avuto la forza di tirare le cinque del mattino per vedere chi ha segnato il touch down al supplementare ha avuto il piacere di vedere uno scontro epico dove chi, morto e sepolto, è risorto ed è andato a vincere non una semplice partita di football americano, ma la Finale.

Lo sport americano (ma generalmente lo sport nei paesi anglosassoni) è lontano anni luce dalla cultura sportiva italiana. Non sono loro i diversi: siamo noi ad esserlo, ed è inutile cercare di stare qui a spiegarlo. Questione di diversa prospettiva.
Ma anche le diverse prospettive si azzerano quando un arbitro fischia l’inizio di un qualsiasi incontro sportivo, che ci sia in palio una birra oppure un trofeo che un mondo intero può solo sognare: c’è chi vince e c’è chi perde, e questa è la sostanza dello sport. E chi vince ha sempre ragione.

Come i New England Patriots hanno battuto gli Atlanta Falcons non è storia ma è già leggenda ed un giorno, tra non molto tempo, Hollywood la racconterà sul grande schermo. Ma alla base c’è un fatto indiscutibile: ci hanno creduto fino alla fine. Quando ormai in Georgia si stappava lo champagne, chi era in campo è risorto ed è riuscito a portare i suoi Patriots al supplementare e poi, grazie alla monetina amica, ad un touch-down che ha significato vittoria.

Per noi che seguiamo il calcio atalantino, fatto di una serie A ormai consolidata negli ultimi anni, il discorso “finale” è alieno. Noi andiamo allo stadio per trentotto settimane, con il sole che spacca prima, il freddo che ti spezza poi, e dopo ancora il sole. Ci sono anche le domeniche in cui il sole non si vede proprio, ma in compenso si sentono spuntare le branchie a causa della pioggia, proprio come durante la partita contro il Cagliari. Il Cagliari non era certo arrivato a Bergamo col sogno di una vittoria, considerando le assenze pesanti, ma anche partite sulla carta considerate abbordabili, a volte, possono farti piangere. Invece no: si è giocato sui soliti ritmi, ed in meno di venti minuti il risultato è stato messo in cassaforte, poi ordinaria amministrazione. Ma per riuscire a gestire una partita per settanta minuti bisogna essere capaci, altrimenti si fa la fine dei Falcons: devono essere sempre concentrati i giocatori in campo, e deve sempre tenere gli occhi bene aperti chi sta in panchina, ed anche ieri il Gasp si è fatto sentire, sebbene la partita non fosse affato problematica. Senza andare, visto che parliamo anche di Superbowl, fino a Houston TX, ma rimanendo a Bergamo, credo che tutti noi ci ricordiamo bene la sconfitta interna subita ad opera dell’Udinese: una partita non caratterizzata da errori madornali, ma solo da qualche sbavatura, decisiva, in fase difensiva. Ma questo a volte può bastare.

Il livello di attenzione dovrà giocoforza rimanere alto anche a Palermo, dove la partita contro i nerazzurri verrà caricata a mille. Se i risultati in campo fossero esclusivamente definiti dai punti in classifica, dovremmo essere in grado di asfaltare i rosanero, ma sappiamo tutti molto bene che non succederà. Sarà una partita vera, difficile, da giocare con molta, molta attenzione: molta più di quella che abbiamo messo su quell’ultimo pallone che ci castigò all’andata a Bergamo. Ma eravamo un’altra squadra rispetto a quella attuale: oggi le cose sono diverse, anche se ogni partita nasconde delle insidie.

Palermo si sta preparando per farci la festa, ma i nostri cercheranno di farsi trovare pronti. Non sappiamo esattamente cosa troveremo, ma sicuramente non vedremo Lady Gaga calarsi dai tetti della Favorita…

Come sempre, vada come deve andare: che i nostri facciano il loro poi, dopo il fischio finale, daremo un’occhiata alla classifica.

 

BY GOALIE

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By Staff di Atalantini.com


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