Guida alla serie A: Sassuolo 2018/19

15-08-2018 20:20 0 C.

 

Dopo un’annata negativa, il Sassuolo ha deciso di ripartire da Roberto De Zerbi.

Posizionamento lo scorso anno: 11° posto

Statistica interessante dello scorso anno: Il Sassuolo lo scorso anno è stata la squadra a segnare meno gol in assoluto (29) e la terza squadra peggiore per percentuale dei passaggi riusciti e per possesso palla medio.

Chi in più: Manuel Locatelli (Milan), Federico Di Francesco (Bologna), Odgaard (Inter), Bourabia (Konyaspor), Djuric (Benevento), Boateng (Eintracht Francoforte), Magnani (Perugia), Ferrari (Sampdoria), Brignola (Benevento), Boga (Birmingham), Trotta (Crotone), Scamacca (Cremonese)

Chi in meno: Acerbi (Lazio), Politano (Inter), Mazzitelli (Genoa), Goldaniga (Frosinone), Ragusa (Verona)

 

Impression

Quella passata non è di certo stata tra le stagioni più positive della storia recente del Sassuolo: dopo un inizio disastroso, con solo due vittorie e tre pareggi nelle prime 14 giornate, il tecnico Cristian Bucchi, scelto come erede di Di Francesco dopo aver impressionato a Perugia, era stato esonerato con la squadra quintultima ma con appena un punto di vantaggio sulla zona retrocessione. Il subentrato Iachini, specialista in salvezze, aveva inizialmente adottato il 4-3-3 dei due predecessori, puntando poi su un 3-5-2 più accorto (in verità già impiegato in 5 occasioni da Bucchi).

Non senza attraversare momenti in cui il baratro sembrava avvicinarsi pericolosamente, in particolare tra gennaio e febbraio (5 sconfitte e 2 pareggi in 7 partite, 2 gol fatti, 17 subiti), l’ex allenatore dell’Udinese è riuscito a centrare l’obiettivo salvezza con due giornate d’anticipo, migliorando la posizione del campionato precedente, ma chiudendo con tre punti in meno.

Come ammesso dallo stesso Iachini, però, non c’erano le condizioni per continuare a causa di alcune divergenze sul progetto tecnico, che non valorizzava i tanti esterni offensivi presenti in rosa. Va poi sottolineato come il Sassuolo e il suo pubblico fossero abituati ad un calcio più offensivo, trascurato durante il breve incarico dei due allenatori della passata stagione, tanto che in tutto il campionato i neroverdi avevano segnato appena 29 reti, peggior attacco in Serie A. Il club ha così deciso di non proseguire il rapporto, puntando su un tecnico più vicino all’idea di calcio e alle ambizioni del presidente Squinzi: Roberto De Zerbi.

Curiosamente, l’allenatore che ha concluso il campionato con il Benevento, guiderà il Sassuolo nella prossima stagione di Serie A, mentre Bucchi, che aveva cominciato il 2017/2018 come allenatore dei neroverdi, siederà sulla panchina dei sanniti nel tentativo di riportarli immediatamente in massima serie.

Brand new Sassuolo?

Se la squadra è cambiata in panchina, il mercato invece ha mirato a non stravolgere la rosa. Il saldo netto dei trasferimenti è nettamente positivo, anche grazie ai proventi delle cessioni in prestito con diritto di riscatto di Defrel (15 milioni dalla Roma, anche se nella prossima stagione indosserà la maglia della Sampdoria) e di Antei e Iemmello per complessivi 7,5 milioni. Il riscatto dei due da parte del Benevento era legato alla conquista del primo punto in Serie A dei sanniti, guadagnato grazie al gol di Brignoli contro il Milan nella prima gara di Gattuso in panchina.

La cessione più pesante è stata certamente quella di Acerbi, vera e propria colonna della difesa, che si è trasferito alla Lazio per colmare il vuoto lasciato da De Vrij. Falcinelli è stato ceduto al Bologna appena rientrato dal prestito alla Fiorentina in cambio di Federico Di Francesco, figlio dell’ex allenatore del Sassuolo. Gli effetti finanziari delle cessioni di Politano e Mazzitelli si concretizzeranno invece al 30 giugno del prossimo anno, visto che l’esterno è stato ceduto all’Inter in prestito con diritto di riscatto fissato a 20 milioni (l’Inter ha pagato i 5 milioni di prestito oneroso cedendo Jens Odgaard ai neroverdi), mentre sul contratto di cessione al Genoa del centrocampista c’è una clausola di “obbligo di riscatto”.

L’esborso più importante è stato quello per il riscatto di Babacar, la cui posizione rimane però in bilico, anche perché durante l’estate De Zerbi è sembrato preferire nel ruolo di centravanti il nuovo acquisto Kevin-Prince Boateng, arrivato a titolo gratuito dall’Eintracht Francoforte.

Magnani arrivato dal Perugia via Juventus sostituirà numericamente Acerbi, ma la coppia titolare dovrebbe essere quella composta da Lemos e Ferrari, rientrato dal prestito alla Samp.

De Zerbi ha portato in dote anche due dei giocatori che aveva allenato a Benevento: uno è l’interessantissimo classe 1999 Enrico Brignola, forse la sorpresa più lieta dello scorso campionato delle “Streghe”, mentre l’altro è Filip Djuricic, preso dopo la scadenza del suo contratto con la Sampdoria, aggiunta che contribuisce ad aumentare il potenziale creativo che non è esattamente eccezionale.

Richiesto dal tecnico (che lo avrebbe voluto anche a Benevento) anche Mehdi Bourabia del Konyaspor: un centrocampista fisico ma dotato di buona tecnica e bravo nel recuperare palla, che finora è stato utilizzato da mezzala pur potendo giocare anche davanti alla difesa. Dal Chelsea è invece arrivato a titolo definitivo con diritto di riacquisto in favore dei “Blues” Jeremie Boga, che l’anno scorso ha giocato in prestito al Birmingham City. Il ventunenne francese di origine ivoriane può fare il trequartista o l’esterno, è molto rapido e potrebbe essere un’opzione affascinante per il tridente di De Zerbi.

La stagione della verità?

Nel pre-campionato il Sassuolo è tornato al 4-3-3 e ha messo in mostra un modello di gioco coerente con il credo calcistico del suo allenatore. Come a Benevento e Foggia, De Zerbi vuole che, nei limiti del possibile, la sua squadra controlli la partita con il pallone. I giocatori devono fornire fluidità posizionale al sistema di gioco, a patto che però certe posizioni rimangono occupate in modo da garantire le opzioni di passaggio multiple necessarie alla circolazione della palla, finalizzata, anche quando operata in orizzontale, alla disorganizzazione delle linee avversarie.

L’obiettivo è quello di attirare il pressing avversario per far sì che si aprano spazi per verticalizzare il gioco. L’aver inserito in rosa elementi di sua fiducia aiuterà sicuramente l’allenatore bresciano nella trasmissione dei suoi principi, che non per tutti i calciatori risultano essere di immediata assimilazione.

Potrebbe effettivamente volerci del tempo prima di vedere risultati importanti, ma se la società ha puntato su un allenatore con questo profilo, aveva sicuramente già chiaro il quadro della situazione.

Sarà interessante anche vedere lo sviluppo della fase difensiva, che già nelle gestioni precedenti, compresa quella di Iachini, si era sempre caratterizzata per la sua intensità. Quella di De Zerbi è indissolubilmente legata alla fase offensiva e ai principi di gioco di posizione che la caratterizzano e sarà fondamentale mantenere la compattezza verticale, che spesso ha frustrato le ambizioni del neo-tecnico neroverde.

Dall’alto della sua esperienze ed intelligenza tattica, Magnanelli potrebbe essere l’uomo giusto per guidare i reparti e collegare difesa e centrocampo in entrambe le fasi.

 

1-Sassuolo

Il gol di Babacar al Parma è frutto dell’enorme pressione del Sassuolo sul possesso palla del portiere: il senegalese ha segnato come a volte succede nel calciobalilla.

Come è normale che sia, l’undici tipo è ancora in via di definizione, ma si sta già delineando: in porta è stato ovviamente confermato Consigli, che rispetto al passato sarà però sollecitato nel giocare coi piedi in misura maggiore; come detto, i centrali titolari potrebbero essere Lemos e Ferrari, mentre sulle fasce dovrebbero trovare ancora spazio Lirola a destra e Rogerio a sinistra, il cui prestito dalla Juventus è stato rinnovato anche per questa stagione; De Zerbi ha rimesso Magnanelli, forse uno dei centrocampisti più sottovalutati della Serie A, in cabina di regia (con Missiroli come prima alternativa), affiancandogli due mezzali di gamba come Duncan e Bourabia, senza dimenticare Sensi.

In avanti sembra che il tridente titolare possa essere quello formato da Di Francesco, Boateng e Berardi, “un giocatore che sposta gli equilibri”, secondo il suo nuovo allenatore. La scelta del ghaniano come centravanti può essere spiegata con la sua propensione a giocare maggiormente con la squadra e alla maggior visione e qualità tecnica rispetto a Babacar, che invece è si fa notare di più quando c’è da finalizzare.

Ciò non toglie che il Sassuolo non possa schierarsi con altri sistemi di gioco, visto che in carriera De Zerbi ha dimostrato di essere un tecnico di principi, piuttosto che un integralista di un certo schieramento. Il fatto che il Sassuolo abbia giocato con la difesa a tre nella passata stagione, potrebbe ad esempio incoraggiare l’implementazione di una soluzione alternativa che preveda l’utilizzo di tre difensori centrali.

La prossima stagione potrebbe essere quella della verità: sia per De Zerbi, che pur essendo apprezzato da molti, non è ancora riuscito a raccogliere quanto il gioco delle sue squadre avrebbe meritato, che per molti di quei calciatori che sembrano aver interrotto il proprio sviluppo negli ultimi anni. Come sempre, sarà il campo a dare il proprio verdetto.

Giocatore di cui avere la maglietta

Ovviamente la maglia da avere è quella di KPB9, ma siete ancora in tempo per votarvi al culto di Magnanelli comprandovi la sua 4.

Giocatore chiave

Tra tutti i gioielli del Sassuolo di Di Francesco è rimasto praticamente solo lui, Domenico Berardi. Questa stagione sembra essere quella del dentro o fuori: De Zerbi, ma anche i compagni a cominciare da Boateng, gli hanno dato tanta fiducia ora sta a lui dimostrare di poter uscire da quel baratro di negatività in cui è sprofondato nelle ultime stagioni.

Miglior scenario possibile

Dopo i tanti attestati di stima della passata stagione, De Zerbi si consacra con il Sassuolo, valorizza il talento in rosa e porta i neroverdi a ridosso dell’Europa come sogna il presidente Squinzi.

Peggior scenario possibile

I nuovi principi di gioco restano indigesti e De Zerbi non riesce a trovare il giusto compromesso tra gioco e risultato. La società è costretta ad affidarsi nuovamente a Iachini per assicurarsi la permanenza in Serie A.

fonte ultimouomo.com

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By marcodalmen


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