Il cuscino australiano

12-09-2017 22:20 42 C.

Sedici e trentadue minuti e Petagna mette il 2 a 1 per la Dea: è il momento esatto in cui si urla, si urla forte! Si sente un fragoroso GOOOOOOOOOOOL che esce dalla pancia! Si gioisce, si esulta e si salta! E’ una gioia pazzesca! A prescindere dal luogo in cui ci si trova. Allo stadio è una festa: abbracci che fioccano a destra e a manca anche con gli sconosciuti, che poi alla fine proprio sconosciuti non sono. Volano 5 altissimi, si esulta, si aspetta la chiamata dello speaker per urlare a squarciagola e il cuore batte forte come dopo una corsa in salita. Anche a casa davanti alla televisione è una festa e la situazione non cambia di molto se non per la mancanza dell’emozione del match dal vivo. Alla radio, in auto, connessi a qualche piattaforma web: è sempre un urlo di gioia!

Ma non qui.

Qui a Melbourne infatti è mezzanotte e trentadue quando l’Orsetto segna il 2 a 1 e la città dorme o appena si sveglia. La palazzina dorme. E soprattutto, la moglie dorme. Non si urla. Non si può urlare. Si urla in silenzio. Ed è veramente difficile! Anche due settimane fa quando Cristante ha insaccato di testa al San Paolo ed erano le 5 della mattina, di rumore non se ne poteva fare nemmeno un po’. E di rumore ce n’era da fare eccome!

Per urlare in silenzio servono fondamentalmente due cose: un cuscino e tantissima forza di volontà.

Per il cuscino mi sono organizzato a dovere, avevo tutto un set preparato con cura ancora prima di fare la valigia grossa, quella importante diciamo: c’è tutto quello che serve per sentirsi sufficientemente vicini a Bergamo ed alla Dea. C’è anche la foto nel cuore del Sektor Nord ad Altach con gli amici di sempre ed un bello scatto nel Parterre di curva con tutto il gruppo del 5Vie. Ci sono diverse magliette, c’è la felpa della tuta, i braccialetti, gli adesivi (quello della targa è già posizionato!), c’è la bandiera, c’è la berretta. C’è tutto insomma! Per la forza di volontà invece c’è da impegnarsi parecchio. Anche perché l’emozione ti viene da dentro e non la puoi controllare. E’ una cosa che viaggia sul suo binario e chi la ferma più? Avere la lucidità di prendere il cuscino prima di qualsiasi altra cosa ed urlarci dentro è freddezza allo stato puro. E’ tattica innanzitutto nel posizionare il cuscino in una posizione studiata: ma poi prendi un gol assurdo in contropiede da Sensi ed il cuscino è già stato lanciato contro il muro non senza imprecazioni. La moglie dalla stanza da letto mi richiama all’ordine e devo ricompormi subito. Poi quando l’altro Andrea, quello con la S finale, mette il pareggio, il cuscino lo devo andare a cercare chissà dove, ma non sono certo una libellula nel saltare dal divano all corridoio che porta in cucina, anzi. Altro richiamo ufficiale dalla stanza da letto.

Al gol del vantaggio il cuscino è in terra a pochi metri davanti al divano: lo punto, lo guardo, probabilmente lo seduco anche e mi ci tuffo fino a raggiungere prima degli acuti (sordi) da primo della classe e poi il terzo richiamo ufficiale da parte della moglie. Partita chiusa. Anche la mia. L’ho svegliata. Stanotte dormo sul divano.

Il sorriso stampato in faccia è ancora lì la mattina seguente. Il mio momento di passione con il cuscino di qualche ora prima è rappresentato dalla mia sindone con sorriso, proprio dove campeggia il simbolo la Dea. E’ solo l’inizio. C’è tempo per urlare ancora ed il cuscino è qui pronto ad altre notti di gioia. Una gioia sorda. Una gioia immensa, da urlo. Ma sempre in silenzio.

Belo

Bookmark (0)
ClosePlease loginn
0 0 votes
Article Rating

By Staff di Atalantini.com


CONDIVIDI SU
Accedi


Iscrviti
Notifica di
42 Commenti
Nuovi
Vecchi
Inline Feedbacks
View all comments

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com
42
0
Would love your thoughts, please comment.x