IL GIOCATTOLO

16-01-2017 18:25 60 C.

Siamo stati tutti bambini ed abbiamo avuto tutti un giocattolo preferito, uno dal quale non ti volevi mai liberare e che quando tua madre ti diceva che lo voleva dare via o buttare aggrottavi le sopracciglia e ti veniva il magone. Un giocattolo che magari era fatto di tanti pezzi che si componevano e che se perdevi un pezzo non funzionava più e con il tempo passava un po’ la passione tanto da scivolare indietro nella tua speciale classifica dei giocattoli preferiti.

Ora che siamo cresciuti abbiamo rivolto le nostre attenzioni ad altre passioni ad altri svaghi e tra questi, per chi ama il calcio, c’è il tifo, la passione per una squadra del cuore che per noi atalantini è la Dea neroazzurra e sia pur con le dovute proporzioni questa passione che noi riponiamo verso la squadra del cuore assomiglia un po’ alla passione che abbiamo coltivato da bambini per i nostri giocattoli.

La premessa è doverosa perché come ormai succede da qualche anno a questa parte anche quest’anno nel pieno della finestra di mercato di gennaio il giocattolo neroazzurro rischia di rompersi con le inevitabili conseguenze del caso.

Per carità in questa stagione dei record il primo obiettivo stagionale ovvero la salvezza (ormai quasi matematica) non è in discussione, ma in una stagione speciale come questa che prospetta futuri risultati impensabili fino ad oggi per la Dea, il bambino neroazzurro che c’è in noi fa davvero fatica a comprendere operazioni in uscita sia pur altamente remunerative che portano a destabilizzare un meccanismo perfetto che è stato costruito dal nuovo mister neroazzurro.

E’ partito Gagliardini direzione Inter, per una cifra ragguardevole è vero, è stato ceduto Caldara alla Juve anche se rimarrà a Bergamo fino al 2018, è avvenuto l’avvicendamento di portieri Sportiello/Gollini, ma ora bisogna chiudere le porte del mercato in uscita (fatto salvo per quei giocatori fuori dal progetto tecnico) al fine di non compromettere il tutto.

Si perché già s’intravvedono altri scenari poco confortanti all’orizzonte, con Grassi promesso all’Empoli, con le sirene della Premier su Kessié e con quelle cinesi sul Papu Gomez oltre ai continui interssamenti per Conti, Petagna e Spinazzola.

Ora sappiamo delle capacità del mister di sopperire alle situazioni che si creano in corsa con brillantezza e grande lavoro sul campo, ma osserviamo che se si dovesse continuare così qualche problema di gruppo e di numeri potrebbe manifestarsi con invenitabili conseguenze di risultato come peraltro si è visto parzialmente nella partita di Roma con la Lazio.

In linea teorica ogni giocatore può essere sostituito tecnicamente con altri, ma in pratica i nuovi giocatori che arrivano non si sa quale impatto possano avere sul campo e nello spogliatoio, per di più i ragazzi di Zingonia che tanto bene hanno fatto nel girone di andata escono dal settore giovanile e vengono da anni di gioco insieme e di affiatamento che hanno cementato il gruppo di Gasperini e che probabilmente oltre ai meriti tecnici e dello staff rappresentano la vera chiave del successo neroazzuro di questo girone di andata.

Insomma quale che sia il mercato da qui a fine gennaio ci auguriamo che chi deve decidere faccia più di una riflessione su eventuali nuove partenze perché il giocattolo questa volta sì che si potrebbe rompere.

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By LuckyLu


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