L’ora di crederci davvero

09-02-2017 04:33 6 C.

Quinto posto e avversarie che arrancano, cosa chiedere di più? Ora bisogna andare in fuga, sfruttando il calendario e gli scontri diretti delle avversarie, prima dei big match.
Difficile nascondersi quando si è così in alto, vincere con Palermo e Crotone è un obbligo morale, così come gestire in modo saggio i cartellini ai diffidati. Due partite che sulla carta sarebbero stati match salvezza ora possono rendere realizzabile un sogno.

AUMENTARE IL DISTACCO
Tutto come previsto. Anzi meglio, perché il crollo del Milan non se lo aspettava nessuno. Ancora di più non ci si sarebbe aspettati di trovarsi sul 2 a 0 con una partita solamente da gestire, dopo appena 20 minuti.
Sono tutti segnali che qualcosa è cambiato, che l’Atalanta ha tutte le carte in regola per migliorare e regalarsi ogni volta una settimana di gloria, anche con il minimo sforzo. Il Cagliari è apparsa poca cosa, ma forse sottovalutiamo in realtà la vera differenza di valore che ormai separa la maggior parte delle squadre affrontate da quella nerazzurra.
Qualcuno ancora si spaventa e fa gli scongiuri se sente parlare di Europa e di “grande squadra”, ma sono i fatti a dimostrare che quest’anno poche volte l’Atalanta è apparsa appannata o inferiore agli avversari. Se si esclude il periodo di “rodaggio” iniziale, si è perso con merito solo con la Juventus, mentre con Udinese e Lazio hanno pesato da una parte la sfortuna e dall’altra la carenza di forze e alternative. Tre sconfitte e solo una in cui l’Atalanta non si è fatta valere: pensarci mette la pelle d’oca, se proviamo a pensare ad alcune stagioni passate, dove anche solo la parola “trasferta” metteva i brividi.
Dietro come previsto qualche inseguitrice prende le sue stecche e paga sul piano fisico un’andata sopra le righe, dando la possibilità ai nerazzurri di provare un’importante piccola fuga, ad un punto cruciale di questo campionato.
Il calendario favorevole spinge i nostri eroi e porge su un piatto d’argento l’occasione di spiccare il volo: due impegni alla portata possono mettere in cascina punti importanti, non più per la salvezza come fino all’anno scorso, ma per creare un bel divario dalle inseguitrici.
Lo avevo detto e lo ripeto: la Lazio è tranquillamente superabile, come l’Inter che può sempre regalare gioie, ma al momento l’obiettivo più alla portata è mettere dietro Milan e Fiorentina. Se creiamo il vuoto tra noi e queste due squadre, andiamo in Europa, perché il Torino ormai è in una valle e non ci sono squadre alle sue spalle in grado di incutere timori di rimonta. E la Lazio è l’unica ancora in gioco in Coppa Italia e quindi in grado di rubare il sesto posto disponibile per la qualificazione.
Sono convinto che ci sia anche la possibilità di puntare agli accessi più comodi all’Europa League, ma bisogna vivere un sogno per volta e al momento la realtà, non la speranza o l’illusione, spinge a puntare al sesto posto. Ricordiamoci che Fiorentina e Milan verranno a Bergamo, grosso vantaggio per eliminare le concorrenti ma anche grosso rischio, e il modo più sicuro per non avere sorprese spiacevoli è quello di trovarci in una posizione di forza nel momento dello scontro diretto, sfruttando anche il regalo che nelle prossime due giornate ci regaleranno le sfide Lazio-Milan e Milan-Fiorentina. Inutile ribadire che basterebbe vincere con Palermo e Crotone per creare un gap veramente interessante su qualcuna delle inseguitrici e, inoltre, affrontare i big match con l’umore e l’entusiasmo alle stelle.

OCCHIO ALLA GESTIONE DEI DIFFIDATI
Ora testa a Palermo, perché molto del futuro passa da lì.
Chiaro che la trasferta è insidiosa e il cammino dei siciliani, da quando in panchina si siede Lopez, ha portato una ventata di entusiasmo ai rosanero, che ora ci credono. Anche in passato abbiamo giocato partite cruciali sul campo del Barbera, soprattutto in chiave salvezza, e non si può dire che sia uno stadio tabù per i nerazzurri, nonostante il calore dei tifosi. Scongiuri a parte risulta difficile trovare validi motivi per credere che i nostri capitolino ora, con il Palermo tra le ultime e l’Atalanta tra le prime, almeno sul piano del gioco. Ovvio che non va persa la concentrazione e sarà saggio gestire la loro partenza, che sicuramente proverà ad essere arrembante. Nestorovski ci ha punito all’andata in una partita stregata, ma allora non c’era Caldara, e anche Borriello si è accorto della differenza, mentre tra tutti bisognerà fare attenzione a Trajkovski, fermato fino a poco fa da un infortunio, più che a Diamanti.
Gasperini avrà ancora la squadra tipo a disposizione, e le scelte più attese saranno in difesa, dove Masiello ultimamente non gioca con stabilità e sono in tanti a giocarsi il posto di titolare, e a centrocampo, dove Kessie è sembrato poco lucido e forse potrebbe risultare più devastante a partita in corso.
Grande curiosità ci sarà, come è logico che sia a questo punto, nella gestione delle ammonizioni, visto che abbiamo quattro diffidati di un certo peso: Kessie, Gomez, Kurtic e lo stesso Masiello.
Visto che la partita dopo si gioca in casa con il Crotone sarebbe da auspicare che qualcuno di questi riposi per poi prepararsi al meglio ai match di alta classifica. Qualcuno griderà allo scandalo se si parla di “ammonizione programmata”, ma sappiamo che è nella logica del calcio e anche i commentatori ormai commentano con ironia certi gialli tattici presi dalle grandi squadre. Se vogliamo lottare per grandi traguardi dobbiamo adeguarci o rischiamo di avere poi dei rimpianti se per caso certe ammonizioni arriveranno ingiustamente per la fiscalità arbitrale proprio prima di uno scontro diretto, dando adito a polemiche e sospetti. Nonostante il mio auspicio non è detto succeda: Kessie avrebbe potuto prendersi una ammonizione all’ultima partita prima della Coppa d’Africa e così non è stato.
Gasperini è stato saggio nell’ultima partita a cambiare giocatori diffidati o ammoniti: con il Cagliari solo una espulsione avrebbe riaperto la partita, mentre la partita di Palermo è importante dal punto di vista mentale e affrontarla senza Gomez o Kessie avrebbe potuto pesare. Anche Conti ha rischiato moltissimo di finire fuori, ma in quel ruolo il mister ha meno alternative, almeno fino all’ambientamento di Hateboer e ha accettato il rischio.
I nuovi sono entrati pochi minuti, ma sono bastati per capire che saranno utili. Mounier è sembrato spaesato ma ha dimostrato buona tecnica e iniziativa, mentre Cristante è andato subito vicino al gol e in allenamento ha già scalato posizioni davanti agli occhi del Gasp. Sicuramente è un peccato per Grassi, che arriva nel giro di poche settimane a trovarsi come quarta scelta, ma evidentemente si è preferito non rischiare di impoverire l’organico, che nelle fasi finali potrebbe, per colpa delle squalifiche forzate, obbligatoriamente avere delle valide alternative ai titolari. Inoltre bisogna pensare al futuro e Grassi è del Napoli, mentre Cristante potrebbe diventare nerazzurro.
Domenica serve un altro passo verso l’Europa e il cammino fatto finora impone l’obbligo di tornare a casa con i tre punti. Non sarà facile, perché troviamo i siciliani nel loro periodo migliore, ma sappiamo che qualitativamente non c’è storia, perché il Cagliari era ben superiore ai rosanero. Se il Napoli si è fermato al pareggio è soprattutto per le parate del suo portiere Posacev, che ha alternato miracoli ad una papera colossale.
Non dobbiamo più nasconderci e per questo motivo a Palermo si va per vincere e goderci la prossima classifica: non svegliateci ora che sogniamo davvero.

 

BY MACCIU

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By Staff di Atalantini.com


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