Chi ha paura del Muro Giallo? – Quando il Malaga sfiorò l’impresa

14-02-2018 04:44 5 C.

Il Signal Iduna Park, o come preferiamo chiamarlo alla vecchia, il Westfalen Stadion, è da sempre uno dei templi del calcio tedesco. E’ la tana del lupo, il fortino nel quale le squadre di casa, il Borussia ma spesso anche la nazionale tedesca, confidano per risolvere partite e qualificazioni difficili.
Fino alla sconfitta patita dall’Italia nel loro mondiale del 2006 la Meisterschaft (la nazionale tedesca) era imbattuta su quel campo e il Dortmund, dagli anni ’90 in poi, ha costruito in casa qualificazioni impossibili anche grazie a risultati spesso roboanti come le quaterne rifilate in piu’ occasioni nientemeno che al Real Madrid.

Oggi, alla vigilia del nostro debutto in quello stadio temibile davanti all’infinito Muro Giallo dei tifosi di casa apriamo il cassetto dei ricordi e rammentare una partita di 5 anni fa su questo stesso campo.
Protagonista una formazione spagnola con pochissimo blasone nazionale ed internazionale arrivata quarta l’anno prima nella Liga. Qualcosa vi suona familiare?

ll Malaga Club de Futbol era da circa 2 anni e mezzo di proprieta’ di uno sceicco del Qatar che aveva acquistato la societa’ l’11 giugno 2010, il giorno dopo dell’avvento di Percassi alla Presidenza dell’Atalanta.
Lo sceicco raccatta un club ai margini della zona retrocessione e in due anni, dopo aver massicciamente investito sul mercato lo porta in Champions. Compra gente come Van Nistelrooy, Mathijsen, i talentuosi Joaquín e Isco, Santi Cazorla e Jeremy Toulalan, Maresca e Saviola. In campionato si mette dietro squadre come Atletico Madrid, Villareal, e tante altre e siccome la Spagna ha quattro posti in Champions League accede all’Europa dalla porta principale.

Nei preliminari della Champions 2012 – 2013 fa fuori il Panathinaikos e accede al girone eliminatorio che vince (altra similitudine con noi) mettendosi dietro, tra gli altri, il Milan. La sorpresa iberica non termina subito perche’ negli ottavi di finale elimina anche il Porto per poi trovarsi nei quarti l’osso duro, il Borussia Dortmund dell’epoca, talentuosissima squadra emergente della Bundesliga che schiera gente del calibro di Gündogan, Götze, Reus, Lewandowski e altri

L’andata in Spagna è un anonimo 0-0 giocato su ritmi comunque alti. Il ritorno al Westfalen si traduce in una serata epica con 5 gol e un rosario infinito di capovolgimenti di fronte e occasioni fallite di poco.

I debuttanti spagnoli non sono per niente intimoriti dall’ambiente e dalla tifoseria tedesca e giocano sfrontati passando in vantaggio a meta’ del primo tempo con Joaquim. Al ’40 i tedeschi trovano il pareggio con il bomber Lewandoski e cosi’ si chiude il primo tempo. Il secondo e’ una girandola di occasioni fallite di poco da una parte all’altra sino a quando gli spagnoli trovano all’81 il 2-1, segnato peraltro in fuorigioco. Al Dortmund servono 2 gol per passare il turno ma il tempo passa e di gol nemmeno l’ombra. E’ dopo una serie di rimpalli consecutivi nell’area spagnola che i gialloneri trovano il pareggio ma con l’orologio che conta gia’ il 90mo passato da 40 secondi. Al ’93 l’incredibile : a pochi secondi dal termine del match un’altra serie di rimpalli sottoporta e un altro gol in fuorigioco non segnalato consegna ai tedesci una qualificazione impossibile che poi faranno fruttare nel turno successivo segnando 6 gol in 2 partite al Real Madrid ma perdendo poi la finale contro il Bayern.

La fantastica avventura del Malaga termina alla svelta cosi’ com’era iniziata: lo sceicco entra in polemica con le istituzioni locali e abbandona la squadra che deve vendere per non rischiare il fallimento. L’anno dopo si qualifica per l’Europa League che non puo’ giocare per il ban finanziario imposto dall’UEFA e da allora continua ad arrabattarsi nei bassifondi della Liga che quest’anno lo vede indiscusso fanalino di coda.

Nel riportarvi il video di quella partita l’augurio alla nostra Dea, debuttante come quegli spagnoli è innanzitutto un esito finale diverso ma soprattutto che non si facciano influenzare da ambiente e tifoseria tedesca, cosi’ come fecero cosi’ efficamente i biancoazzurri venuti dalla Spagna.

Abbiamo tutti i mezzi per fare bene e il nostro Mister ha insegnato ai nostri giocatori a giocarsela con tutti in ogni momento. Quindi niente paura e…

BUONA FORTUNA ATALANTA!

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By Staff di Atalantini.com


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