PERCHE’ NON CONVIENE VENDERE CONTI

16-06-2017 10:45 50 C.

Non a tutti sono chiare le ragioni in forza delle quali le vendite dei “gioielli” dell’Atalanta BC sono state accuratamente scaglionate nel corso dei prossimi anni. Nell’esercizio 2017 andrà contabilizzata la plusvalenza per la cessione di Mattia Caldara alla Juventus, mentre di competenza del 2018 e 2019 saranno rispettivamente le sopravvenienze attive per i riscatti obbligatori di Roberto Gagliardini e di Frank Kessie da parte di inter e Milan. Questa distribuzione temporale è tutt’altro che casuale: è infatti risaputo che la gestione operativa del Club di Bergamo, al netto del player trading, evidenzia stabilmente un risultato negativo. I profitti maturati per la cessione dei tre calciatori sono stati dunque spalmati in modo da coprire le perdite strutturali dei prossimi tre esercizi, presumibilmente calibrando gli importi per giungere al pareggio di gestione per ciascuno di essi. Bisogna peraltro considerare che, nel caso la società avesse deciso di cumulare tutte e tre le cessioni all’interno di una medesima annata, si produrrebbe un effetto assai poco desiderabile: data l’entità delle cifre in gioco, il bilancio dell’esercizio in questione sarebbe destinato a chiudersi con un utile di entità considerevole. E su quest’utile si dovrebbero pagare le tasse, che si porterebbero via una parte preponderante – il cumulo di IRES e IRAP ammonta ad oltre il 55% del reddito ante imposte – delle plusvalenze realizzate sui tre calciatori.

Ecco dunque che la partenza di Conti – o di qualsiasi altro atleta la cui cessione comporti una sopravvenienza attiva di ammontare rilevante nel corso del triennio 2017/2019 – configurerebbe non solo un indesiderato indebolimento della rosa, ma soprattutto un’operazione poco conveniente dal punto di vista finanziario. Vendere Conti in estate alla non trascurabile cifra di 30 milioni di euro – cui il Milan non intende peraltro giungere – frutterebbe alle casse dell’Atalanta BC, per via delle maggiori imposte che questa dovrebbe pagare nel 2017, solo 13,5 milioni di euro netti. Alle quotazioni attuali del calciomercato, si tratterebbe di una vera e propria liquidazione a prezzo di saldo.

L’opzione alternativamente praticabile sarebbe quella di procedere ad un prestito triennale con obbligo di riscatto nel 2020. Ma di tratterebbe di una soluzione poco attraente tanto per il compratore (con un presumibile contratto di quattro anni con l’atleta, il Milan si troverebbe a dover versare l’intero – ed ingente – controvalore del giocatore solo 12 mesi prima della scadenza del vincolo) quanto soprattutto per il venditore. In tutta franchezza, dopo l’affare Kessie, un ulteriore credito a lunga scadenza verso una società che ha tutti i prerequisiti per incorrere nelle sanzioni del fair play UEFA parrebbe un azzardo piuttosto irragionevole per l’Atalanta. Ignoro se queste considerazioni risultino comprensibili per Conti e per il suo poco lungimirante procuratore, ma si preparino entrambi a trovare a casa Percassi pane per i loro denti.

 

SenzaMalizia

Bookmark (0)
ClosePlease loginn
0 0 votes
Article Rating

By Staff di Atalantini.com


CONDIVIDI SU
Accedi


Iscrviti
Notifica di
50 Commenti
Nuovi
Vecchi
Inline Feedbacks
View all comments

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com
50
0
Would love your thoughts, please comment.x