Sarà una serata speciale quella che attenderà Mattia Caldara, perchè il centrale dell’Atalanta giocherà per la prima volta in stagione davanti a coloro che il prossimo anno saranno i suoi supporters. La nostra redazione ha contattato telefonicamente, in esclusiva, il suo primo mister ai tempi di Scanzorosciate, Fabio Gismondi, attuale allenatore dei giovanissimi 2004:

Quali impressioni hai avuto la prima volta che hai visto il giovanissimo Caldara?

“Ho conosciuto Mattia quando aveva 9 anni e frequentava la terza elementare, già allora aveva qualcosa in più degli altri. All’epoca era difficile immaginare il prosieguo della sua carriera, ma sono contentissimo dei passi da gigante che ha compiuto”.

C’è un episodio in particolare che ci puoi raccontare su Mattia? Magari quel momento in cui hai capito che aveva qualcosa in più degli altri.

“Sinceramente non c’è un episodio in particolare da poter raccontare, ma ricordo che non si lamentava mai ovunque lo mettessi. Vista l’età dei bimbi, li facevamo girare dappertutto e Mattia ha fatto sempre bene in qualsiasi zona del campo. Svolgeva al meglio tutto ciò che gli veniva chiesto e questa è una dote che ha conservato ancora oggi, perchè è in grado di adattarsi alle situazioni e non soffre nessun tipo di avversario che sia forte fisicamente Batshuayi o che sia molto veloce come Mertens”.

Aveva l’abitudine al gol anche a quell’epoca?

“Sarei un bugiardo a dirti di sì, ma già allora dimostrava di essere una spugna in grado di assorbire tutto ciò che gli viene detto. La sua bravura in difesa è nota, il valore aggiunto è questa capacità realizzativa. E il mister lo aiuta moltissimo in questo. Mi raccontava, infatti, che Gasperini gli dice che se ha la possibilità di salire, lo deve fare senza indugiare”.

Lo senti ancora? Sei rimasto in contatto?

“L’ho perso di vista per qualche anno, ma da quando sono tornato qui a Scanzo, tre anni fa, ho avuto l’occasione di rivederlo e di parlarci. Pur non sentendoci moltissimo, c’è un bel legame. Nell’estate del 2016, Mattia veniva da un infortunio alla caviglia e ci siamo allenati insieme per un paio di settimane prima che cominciasse la preparazione”.

Quindi è un ragazzo che ama molto le proprie origini, ne sente quasi la mancanza.

“Più che sentir la mancanza, lui è molto legato alla sua famiglia, ai suoi amici, al suo paese e gli vien naturale allenarsi il sabato mattina di luglio al campo. Non è un montato nè tanto meno un ragazzo che se la tira, è molto umile e sa benissimo da dove è arrivato”.

Cosa ti colpisce di più, oggi, delle sue caratteristiche?

“Hai l’impressione che non sia mai in difficoltà anche quando lo è, infonde sicurezza, è sempre molto tranquillo e sereno anche quando scende in campo. Juve? L’ha già affrontata a Torino dopo la firma del contratto, però l’impatto nei primi cinque minuti si farà sentire all’Allianz Stadium. Anche se dopo sarà il solito Mattia”.

La Juventus, secondo te, rappresenta la squadra giusta per far sì che Caldara possa esplodere definitivamente?

“Secondo me sì, perchè è una realtà solida a livello di squadra e soprattutto a livello difensivo. Sarà più difficile trovare il posto da titolare, ma la sua fortuna è che verrà inserito in una difesa che funziona perfettamente. Avere di fianco giocatori del calibro di Benatia, Chiellini, Rugani ti aiuta e non poco, Mattia dovrà esser bravo a dare il meglio di sè quando verrà impegnato. Non sono juventino, ma lo vedo bene (ride ndr)”.

Sarà in grado di gestire una pressione differente da Bergamo?

“Finchè non le vive, non lo sapremo mai. All’Atalanta è partito in seconda linea, eppure ha avuto la bravura e la capacità di superare un momento difficile. E questo potrebbe succedere alla Juve, perchè ci sarà il periodo in cui giocherà meno. Ma a Bergamo, però, ha dimostrato di superare questi momenti, ecco perchè credo in lui”.

fonte tuttoiuve.it