Siamo alla vigilia del primo “tour de force” che, tra coppa e campionato, aprirà definitivamente la stagione 2018/2019. Nel corso della passata stagione, complice l’UEFA Europa League, siamo stati abituati a veder giocare l’Atalanta per ben 3 volte in soli 7 giorni, e talvolta fino a 5 incontri in 2 settimane ma questa volta il Gasp è preoccupato, le partite da giocare saranno ben 6, tra il 16 agosto e il 2 settembre (una partita ogni 3 giorni), dal ritorno con l’Hapoel Haifa alla sfida casalinga con il Cagliari, nel mezzo il turno preliminare, la prima di campionato col Frosinone e la difficile trasferta a Roma.
Bene così…per noi, che viviamo di Atalanta! Per i giocatori della Dea un impegno considerevole, che servirà a “rompere il fiato” per iniziare col piglio giusto la stagione.

Fa bene Gasperini a dirsi preoccupato, il suo è un gruppo storico, ma pieno di giovani, che non devono prendere sotto gamba nessuna sfida. La prima sarà il ritorno con l’Hapoel Haifa, formalmente l’esito della partita è ancora aperto, mai darsi per vincenti prima del fischio finale in una partita di calcio, concretamente giovedì sera coloro che hanno trovato poco spazio nelle precedenti partite ufficiali o che devono ancora inserirsi nei meccanismi del Gasp avranno una maglia da titolare.

E poi? Il futuro in coppa è ancora un mistero, il risultato di Cska Sofia – Copenaghen (1-2) lascia ancora tutto aperto, anche se i danesi sembrano avere già un piede e mezzo nell’ultimo turno preliminare, fatto sta che le due papabili avversarie dell’Atalanta hanno dimostrato di saper giocare un calcio nettamente migliore rispetto a Sarajevo e Hapoel.

Un futuro più certo è la partita di campionato col Frosinone di lunedì al Comunale. Si giocherà con un’atmosfera magica, sarà una calda serata bergamasca, umida, ma a cui i nostri giocatori sono già abituati sia fisicamente che psicologicamente, perché, nel bene o nel male, essere obbligati a giocare i preliminari di Europa League ci ha dato un notevole vantaggio per questa prima parte di torneo. Le trasferte in Bosnia Erzegovina e in Israele, il parziale insuccesso all’andata col Sarajevo, ma anche i gol incassati dall’Herta Berlino e, soprattutto, la valanga di gol segnati da difensori e attaccanti potranno farci iniziare il campionato senza timore, consapevoli di quanto valiamo e di chi siamo, senza l’ansia di sapere come giocano i nuovi acquisti né di come si inseriranno negli schemi del Gasp: Pasalic ha giocato poco, però ha già debuttato e fatto vedere qualcosa, probabilmente avrà a disposizione altri minuti con gli israeliani, Reca ha giocato molte amichevoli e comunque svolge il ruolo di riserva, Pessina è un ottimo prospetto ma anche un grande potenziale per il presente, Valzania una buonariserva e Zapata sta pian piano ingranando.

Gli svantaggi potrebbero palesarsi più avanti, con un calo di forma collettivo anticipato, dato che la preparazione è stata fatta anzitempo e le partite ufficiali sono iniziate a luglio.
Ripeto, Gasperini fa bene a preoccuparsi, perché vuol dire che si sta già preparando a fronteggiare possibili crisi e, magari, evitarle. A dirla tutta è difficile parlare di crisi collettiva perché, tra nazionali e neoacquisti, non tutti hanno cominciato la stagione nello stesso momento: Cornelius è entrato solo nel finale della partita di giovedì scorso, dopo che, insieme a Freuler, che invece ha già giocato titolare, è rientrato da poche settimane dai mondiali, Pasalic si allena duramente da quando è arrivato, infatti il Gasp dice che nelle prime settimane ha sofferto per riprendere i ritmi, così Zapata, Ilicic è acciaccato seriamente, le ultime foto non fanno ben sperare, ma il ricovero in ospedale potrebbe aver velocizzato i tempi di recupero, con la Roma dovrebbe debuttare in panchina…Forza Josip!

In ogni caso, testa all’Hapoel perché a Reggio ci saranno più di 5000 tifosi pronti ad esultare dal vivo e un occhio al Frosinone, neopromossa dell’ex Sportiello, perché allo stadio ci si aspetta un tutto esaurito dopo che sono stati sottoscritti 15.317 abbonamenti.

By Cagiovi