“Quo Vadis Dea?” – Pronti, partenza…

07-09-2017 09:54 6 C.

TUTTA D’UN FIATO

Ci siamo. Il mese che entrerà nella storia dell’Atalanta, comunque vada a finire sul campo, sta per iniziare.

Dal 10 Settembre al primo Ottobre arriveranno sette partite che indirizzeranno, in un senso o in altro, la stagione dell’Atalanta. Poi arriverà la sosta per le qualificazioni delle Nazionali, altre sette partite da gustarsi tutte d’un fiato e un’ultima sosta. Una partita ogni tre giorni per sette volte e poi quattordici giorni per disintossicarsi dalla Dea: mai come quest’anno la vedremo così spesso, neanche fosse davvero la nostra seconda fidanzata. Mogli e morose sono avvisate.

E non sarà finita, perché fino a fine anno avremo altri cicli di partite ravvicinate, grazie anche alla Coppa Italia, e va ricordato che stavolta non ci saranno le solite vacanze invernali per i giocatori: si gioca anche il 23 Dicembre.

Insomma prepariamoci ad una indigestione di partite, tra Campionato ed Europa League, sperando ovviamente che sia un turbine di emozioni positive.

Concentriamoci per prima cosa su questo tour de force iniziale: non siamo sicuramente abituati, visto che solitamente al massimo si trattava di tre partite in sette giorni, mentre qui parliamo di sette partite, ognuna ogni tre giorni. I precedenti del Gasp sono positivi, perché i turni infrasettimanali dell’anno scorso non hanno assolutamente frenato l’Atalanta, ma anzi la hanno vista protagonista di quella bellissima galoppata che l’ha portata in breve dai bassifondi della classifica alle prime posizioni.

Gasperini si è dimostrato, con il suo staff tecnico, bravissimo a calcolare e gestire le energie, programmando in base anche al calendario la preparazione estiva. Se tanto ci dà tanto entro breve dovremmo trovare la stessa forma fisica che l’anno scorso ci ha trascinati fino a fine andata. E sarebbe davvero fondamentale che il fatto di giocare ancora più spesso influisse il meno possibile su questo dato.

 

TANTE SCELTE, IN ATTESA DI QUALCHE GASPERINATA

Il mister ha, rispetto all’anno scorso, molte più frecce al suo arco, e questo può aiutarlo nel mantenere l’ossatura della squadra, modificando volta per volta alcuni interpreti, di modo da risultare competitivi allo stesso modo nonostante i ricambi. Chi si aspetta che giochino due squadre completamente differenti, come successo in passato nelle gare di Coppa Italia, rimarrà deluso, perché il Gasp ha già fatto intendere di voler ricorrere il meno possibile a un massiccio turnover. Magari scopriremo che in due gare, a distanza di un mese, avremo nove o dieci giocatori diversi in campo, ma quello potrebbe essere il risultato degli allenamenti, che già l’anno scorso hanno in breve tempo rivoluzionato l’undici titolare.

Difficile accada anche quest’anno, visto che i protagonisti dell’anno scorso sono ormai uomini del mister su cui fare affidamento, consolidati all’interno di un progetto di gioco ben definito e assimilato. Eppure potrebbero esserci delle sorprese: Palomino ha già dimostrato nelle prime due partite di avere la stoffa, così come Gosens non ha demeritato in un ruolo tutt’altro che facile per gli schemi della squadra. Ci sono inoltre giocatori più abituati a palcoscenici europei, e il mister ne terrà certamente conto.

In difesa, dati per capisaldi Toloi e Masiello, non abbiamo ancora visto Caldara, eppure è stato degnamente sostituito dall’argentino contro due grandi squadre, mentre Mancini in Under 21 è stato tra i migliori e tutti ne parlano un gran bene, senza dimenticarsi di Bastoni e Del Prato.

Sulle fasce sarà difficile trovare il sostituto di Conti, ma Hateboer ci prova con impegno e Castagne potrebbe essere il futuro titolare. Dall’altra parte, in attesa di Spinazzola, almeno per le prime tre partite Gosens dovrà fare gli straordinari, ma non è da escludere che Gasp estragga dal cilindro una sorpresa, vedi Bastoni schierato terzino come contro la Roma l’anno scorso. Sarebbe un’occasione per far giocare il talento già destinato all’Inter, che i tifosi vorrebbero comunque ammirare in campo.

Capitolo Spinazzola: non merita certamente applausi alla sua apparizione in campo, ma sarebbe assurdo fischiarlo a priori con indosso la maglia nerazzurra, soprattutto alla luce dell’invito di Percassi e Gasp a reintegrarsi in fretta. Il piccolo infortunio probabilmente giunge a proposito, perché in parte lo porterà a lavorare sodo e in parte rimanderà il suo esordio a tempi che si sperano migliori. Anche la partita negativa con la Spagna gli farà bene: giocare in un modulo diverso da quello ricamato su di lui da Gasperini è tutta un’altra cosa, così come giocare con un Papu che si affidi alle sue giocate, al contrario di un certo Insigne. Ora sa che dovrà lavorare sodo e guadagnare la titolarità se in futuro vorrà confermarsi in azzurro, dopo quest’ultima deludente prestazione.

In mezzo al campo, fuori Schmidt per infortunio, rimangono De Roon, Cristante, Freuler e Haas per due posti, con quest’ultimo che al momento rimane una incognita e Melegoni che cerca spazio. Tutti aspettiamo con ansia di rivedere l’olandese volante che scorrazzava per il campo senza sosta, ma nel frattempo non possiamo certo dire che la nostra linea mediana sia stata il punto debole delle prime gare, se non proprio quando è stato schierato il buon Marten, non ancora al top della forma.

Assurdo pensare che il peggior reparto possa essere l’attacco, visto che schiera ancora tutti i titolari dell’anno scorso e che al posto di Paloschi e Pesic trova un Cornelius lanciatissimo dalla sua Nazionale. Lo stesso Petagna, da molti criticato per la sua scarsa dote realizzativa sottorete, con il Napoli ha già mostrato segni di miglioramento, tanto da destare insoddisfazione al momento della sua sostituzione. Non avremo sempre grandi difese da affrontare, e allora potremo trarre giudizi migliori, ma il fatto che il Gasp lo abbia preferito finora al gigante danese deve indurci a pensare quanto sia stato, e rimanga tuttora, fondamentale per questa Atalanta. Anche Gomez deve ancora carburare: quando entrambi saranno al top sicuramente ne vedremo delle belle. Intanto Ilicic sembra l’arma in più rispetto al passato, senza nulla togliere a Kurtic, prezioso per dare quel famoso equilibrio necessario alla squadra: il nazionale sloveno ha un gran tiro, fantasia e qualità, ma soprattutto può risultare determinante su punizione, come da tempo non vediamo in maglia nerazzurra.

Chiude la lista Vido, giocatore giovane e rapido che può giocare in tutti e tre i ruoli, e che sicuramente avrà la sua chance, soprattutto nei finali di partita. Se Gasp l’ha tenuto significa che crede in lui e lo reputa una punta duttile che può arricchire le sue scelte.

 

14 SETTEMBRE 2017, DATA STORICA

Insomma lamentarsi di questo organico, o pensare che non sia all’altezza della lunga serie di partite in arrivo, è prematuro, così come affermare la nostra forza a priori, prima ancora di vedere le qualità di alcuni giocatori sul campo.

Godiamoci quest’avventura tutta di un fiato, sapendo che da qui alla prima sosta già potremmo aver visto quasi tutto l’organico, oppure sempre lo stesso undici e gli stessi cambi. Perché Gasperini è imprevedibile e questo rende la nostra Atalanta ancora più affascinante, come una ragazza che non sai mai come potrebbe vestirsi. Puoi intuire qualcosa, ma anche la sorpresa di vedere le proprie previsioni sconvolte regala piccole emozioni.

Qualcuno per caso si dimenticherà mai il momento in cui ha scoperto la formazione di Atalanta-Napoli l’anno scorso? Quando si è trovato Caldara, Gagliardini e Petagna tra i titolari e già credeva ad un harakiri del mister, ad un passo dall’esonero? Sono questi i momenti che rendono indimenticabile una stagione, sono queste le belle storie da raccontare ai nipotini, per far capire cosa si prova a tifare Atalanta.

Godiamoci l’Europa, chi a Reggio Emilia, chi in trasferta, chi da casa appiccicato alla televisione, chi magari davanti a dei maxi schermi, come avvenuto finora solo alle partite dell’Italia. Vada come vada sarà un’avventura fantastica, sarà qualcosa che a lungo racconteremo e che solo una gradita serie di esperienze europee renderebbero meno importanti, ma comunque uniche: sarebbero in ogni caso le prime, quelle dell’inizio di un ciclo, quindi indimenticabili in ogni caso. Che i tifosi abbiano fiducia nella squadra è dimostrato dai risultati sorprendenti delle prevendite valide per l’Europa, nonostante i numerosi intoppi. Anche la società non è abituata a certi meccanismi e bisogna aver pazienza con chi deve sottostare a rigidissimi regolamenti europei. Sicuramente la risposta va oltre ogni aspettativa e sarà bellissimo vedere il nerazzurro illuminare stadi importanti, anche per chi tifoso atalantino non è. Vedremo se l’Italia capirà quanto prezioso possa essere il nostro entusiasmo anche a quei livelli.

Ovviamente non dimentichiamoci del campionato: vincere con il Sassuolo è fondamentale, perché serve smuovere la classifica e dare entusiasmo e una bella sterzata al morale di squadra e tifosi. Non abbiamo dubbi su una possibile salvezza, anche con l’incognita dei tanti impegni da affrontare, perché la squadra ha qualità e gioco. Con Roma e Napoli può essere che, giocando non al cento per cento e per di più non aiutati dalla fortuna, alla fine si perda, ma alla lunga i valori reali emergeranno. Non dimentichiamo che l’Atalanta ha tirato di più in porta delle avversarie, e questo è un dato importante, che deve dare fiducia. Vedremo quante squadre, più o meno del nostro livello, otterranno risultati migliori.

Samp e Milan sono in cima senza avere affrontato avversari difficili e, soprattutto i rossoneri, hanno faticato più del previsto per portare a casa i punti. La Lazio, altra formazione di alta classifica, dovrebbe preoccuparsi più di noi, visto che solo un gol all’ultimo minuto le ha impedito di pareggiare entrambe le partite contro squadre alla portata.

Tempo al tempo, i valori emergeranno pian piano come sempre e sarebbe bello vedere un’Atalanta in corsa per grandi traguardi nonostante il calendario. Da domenica scatta uno dei periodi più ricchi di emozioni che ogni atalantino abbia mai vissuto.

Siamo convinti che la squadra sia pronta, e tu lo sei?

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By Macciu


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