“Quo Vadis Dea?” – Ultima chiamata per l’Europa

12-04-2018 04:37 2 C.

SORTE E CALENDARIO

Dicono che la fortuna è cieca, ma nel calcio a volte sembra l’opposto.

Prendete la Fiorentina, che con la vittoria nella trasferta di Roma certifica la sua ascesa a favorita nella corsa all’Europa League, forse anche più del Milan. Sembra fuori posto parlare di buona sorte per una squadra che ha subito la dolorosissima perdita del capitano Astori, ma oltre ad aver aumentato la determinazione nei giocatori, Davide ora sta sicuramente dando loro una mano anche dall’alto.

Già in precedenza i viola erano venuti qui a Bergamo per lo scontro diretto in posizioni di classifica molto differenti e, approfittando di un’Atalanta immersa nel doppio impegno con il Borussia, era riuscita a strappare un pareggio che allora poteva andare più che bene anche ai nerazzurri. Ora, mentre proprio noi rimpiangiamo quella possibilità sprecata per eliminare una concorrente diretta allora non sospetta, i viola hanno affrontato una Roma che, come ha dimostrato con l’impresa di martedì, aveva tutt’altro che archiviato il pensiero Barcellona. Ma i giallorossi, pur con la testa altrove, non hanno certo demeritato, e tra pali e occasioni sprecate ha collezionato 25 tiri, contro i 3 della Fiorentina, il che è significativo.

Sicuramente la storia della striscia vincente dei viola, dopo quella terribile tragedia, ha qualcosa di veramente commovente e straordinario, ma i tifosi di Atalanta e altre squadre coinvolte sperano che trovi presto una fine, se vogliono sperare anche loro nell’obiettivo Europa.

Certamente non è stata la sorte la responsabile della disfatta di Bergamo a vantaggio della Sampdoria, nello scontro diretto che solo il futuro dirà quanto importante: il calendario dei blucerchiati rimane difficile rispetto a quello delle avversarie, per cui alla fine i punti persi potrebbero pesare esattamente come quelli lasciati a Ferrara.

Anche i genovesi potrebbero beneficiare di una Juve scarica per gli impegni europei, ma lo Juventus Stadium non è violabile come l’Olimpico e la lotta per il vertice ora peserà ancora di più. Buon per noi, perché il Napoli sarà l’ago della bilancia nella lotta all’Europa e noi l’abbiamo già affrontato, al contrario di tutte le altre, così come la Lazio, che solo il Milan ha già archiviato e cui noi faremo visita più avanti.

Molto dipende dalla prossima giornata: se l’Atalanta vince contro l’Inter la classifica potrebbe subire una bella scossa e cambiare le carte in tavola. In caso contrario la Fiorentina, alle prese con una Spal non irresistibile fuori casa, può prendere il volo e superare anche il Milan, obiettivo che potrebbe ora diventare più abbordabile, dopo il deludente pari casalingo con il Sassuolo. Tra noi e i rossoneri è già lotta a distanza: chi vince contro una big fa il gran salto ed è difficile dire chi tra Inter e Napoli sia meglio affrontare in questo momento.

 

L’ULTIMA SETTIMANA DI FUOCO

Parlavamo di buona sorte e l’Inter, prossima avversaria dell’Atalanta, non è certo stata fortunata nelle ultime due partite: prima il pari di Milano, con due clamorose occasioni sbagliate da Icardi a porta vuota, poi la trasferta di Torino, con una sconfitta incredibile che anche Spalletti ha deciso di prendere con ironia. C’è da sperare che il vento, come la mira dell’attaccante, non cambi , e il fatto di giocare al Bortolotti, dopo una settimana di allenamenti completa, lascia ben sperare.

Chiaro che i cugini nerazzurri hanno qualità importanti, ma l’anno scorso hanno già dimostrato di poter subire serie negative impressionanti al termine del campionato.

L’Atalanta deve tornare ad essere quella di sempre, quella che arriva in anticipo sul pallone e tira matti gli avversari per novanta minuti, soprattutto in primavera. Allora sì che si potrà sperare in un finale in crescendo.

Mancano Ilicic e Spinazzola, vero, ma mancavano anche contro l’Everton all’esordio al Mapei e sono molte le partite in cui siamo riusciti a fare la nostra partita, seppure senza di loro. Non dimentichiamo che lo Spina devastante dello scorso anno è tornato tale poche partite prima del suo infortunio, mentre Ilicic per buona parte della stagione non è partito titolare. Sicuramente erano i nostri uomini più in forma e questo aumenta il rammarico: dobbiamo sperare che tornino a dare la sferzata decisiva in un momento in cui niente sia stato compromesso.

Ora arriva l’ultima serie di tre partite in una settimana e non si possono perdere punti. La prima con l’Inter è decisiva per mantenere il passo e dimostrare ai tifosi di poterci credere, riportando entusiasmo; la trasferta di Benevento sembra la più semplice, ma l’orgoglio della squadra del bresciano De Zerbi è pericoloso, nonostante la classifica, come dimostrato allo Juventus Stadium; infine arriva uno scontro diretto che non ci aspettavamo, contro un Torino tornato in corsa. Il fatto che i granata sperino ancora nell’Europa può rendere ancora più avvincente lo scontro di mercoledì, quando il Milan andrà a Torino, ma guai a fare l’errore commesso con la Samp: riportare in vita un’altra avversaria data per finita, per di più qui a Bergamo, sarebbe un macigno nella corsa dell’Atalanta.

 

BARROW SI, MA NEL MODO GIUSTO

Dopo la partita di Ferrara, in cui la Spal ha meritato il pareggio ma ha esagerato con le polemiche sull’arbitraggio, abbiamo scoperto un’arma in più, ovvero il talento di Barrow. Il giovane attaccante aveva già mostrato buoni numeri nei pochi scampoli giocati, ma stavolta è stato determinante, grazie a quei cross tesi messi in area, una rarità di questi tempi.

Chiaro che potrebbe arrivare il suo momento, soprattutto alla luce dell’assenza in contemporanea di Ilicic, Spinazzola e Petagna. Visto che molti decantano la sua capacità realizzativa, altra mancanza nell’Atalanta del Gasp, è chiaro che debba giocare vicino alla porta. Inoltre con l’Inter, molto forte sul piano fisico, bisogna valutare come potrebbe diventare decisivo, nonostante la massa esile.

Con un Cornelius al meglio, che fisicamente può dire la sua, è giusto che la prima punta in assenza del titolare la faccia lui. Barrow potrebbe giocare al posto di Ilicic, tornando al tridente puro, ma il problema è evidente: in caso di partita in salita o di problemi in attacco, chi può subentrare dalla panchina a dare la scossa? Ecco perché sembra più saggio, visto anche la settimana in cui sono state recuperate le energie, giocare con i tre del centrocampo: Freuler, De Roon e in posizione avanzata Cristante, quest’ultimo apparso leggermente appannato nelle ultime apparizioni. In questo modo Cornelius e Gomez completano il reparto offensivo e Barrow può entrare a partita in corso per dare la scossa, allo stesso modo in cui Gasperini utilizzava Ilicic in passato. Escluderei la possibilità di falso nueve, per diversi motivi, in primis il fallimento totale all’andata proprio contro l’Inter, nonostante Ilicic.

Poi a Benevento, contro avversari altrettanto fisici ma qualitativamente inferiori, Barrow potrebbe trovare posto dall’esordio al fianco di Petagna o Cornelius, mentre sarebbe bello pensare al ritorno del tridente titolare, con il recupero di Ilicic, già con il Torino. Ovvio che ci auguriamo che il giovane attaccante gambiano possa esplodere e scompigliare le carte, per il bene dell’Atalanta che avrebbe una freccia in più al suo arco.

Sulle fasce abbiamo tre giocatori per due posti, ma la partita con la Sampdoria ha chiarito un concetto: Castagne è meglio non venga schierato sulla sinistra. I titolari al momento dovrebbero essere lui e Gosens, più adatto a sostituire Spinazzola, ma ci aspettiamo un Hateboer in forma e devastante, meno timoroso delle ultime apparizioni, sicuramente utile in ottica turnover.

In difesa potrebbe tornare Caldara, almeno in una di queste tre partite, e far rifiatare Palomino, che al momento è il centrale più adatto a marcare Icardi dopo di lui: contro Zapata è mancata eccome la sua presenza, anche se a Ferrara si è fatto sorprendere su calcio piazzato. Sicuramente Mancini è il futuro, ma lui e Toloi insieme sembrano dare meno garanzie, nonostante l’intoccabile Masiello. Probabilmente si tratta di meccanismi da affinare.

E in porta? Sembra probabile anche stavolta che i due portieri si alternino, vista la vicinanza delle partite. Gollini e Berisha hanno i loro pro e contro: la papera di Ferrara potrebbe essere dovuta al sole e l’albanese dovrebbe partire comunque titolare.

Cerchiamo di passare questo ultimo tour de force senza perdere il treno per l’Europa, mantenendo almeno la stessa situazione. Lasciar scappare avanti Fiorentina e Milan o, peggio ancora, farsi superare da Samp o Torino, renderebbe la rincorsa disperata e molto difficile. Ricordiamo che è importante arrivare settimi ma anche mantenersi tra le prime otto, in vista della prossima Coppa Italia.

Ogni giornata tutto può cambiare e la cura per migliorare morale e classifica è la vittoria. E vincere contro l’Inter vale ancora di più.

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By Macciu


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