“Quo Vadis Dea?” – Vi ri-vogliamo così!

16-11-2017 04:44 4 C.

UN GIORNO IN PIU’

Si ricomincia. L’Atalanta torna ad occupare le nostre settimane, e lo farà fino a domenica 14 gennaio, prossima sosta in programma, visto che per la prima volta il campionato non si fermerà durante l’inverno. Questo porterà dei cambiamenti non indifferenti, anche perché il mercato invernale terminerà quando le squadre avranno già abbondantemente iniziato il girone di ritorno.

Per adesso possiamo solo concentrarci su questa fase cruciale per l’Atalanta, che la vedrà concludere il girone di Europa League e trovare la sua dimensione definitiva nel campionato.

Bisogna sperare che stavolta la sosta abbia rigenerato alcuni giocatori e ricompattato il gruppo, dopo aver visto la squadra avere il fiato corto negli ultimi impegni. La tifoseria in generale non è soddisfatta dei punti persi in malo modo, ma il bilancio generale vede l’Atalanta in buona posizione in campionato e ottima in Europa League. Al momento c’è un leggero ritardo, di 3-4 punti, per la corsa per il sesto e settimo posto in Serie A, dato per assodato che le posizioni davanti saranno irraggiungibili quest’anno. Ecco perché basta una serie positiva, come avvenuto l’anno scorso e tutto può cambiare.

I motivi per sperare in una inversione di tendenza ci sono, soprattutto se siamo convinti di avere una rosa all’altezza dell’anno scorso, capace di grandi imprese. Lo stesso Gasperini è convinto di avere un’ottima squadra ma non i ricambi adatti per gestire gli impegni ravvicinati, fattore che l’anno scorso era assente. Ha anche fatto intendere che un solo giorno di preparazione in più fa la differenza: contro Udinese e Spal ci sono stati solo due giorni per preparare le partite, e i risultati, soprattutto sul piano mentale, si sono visti.

Bene, questo non accadrà più. Da qui fino alla prossima sosta, sebbene tra due mesi buoni, avremo più tempo tra due partite per gli allenamenti, grazie anche ad anticipi e posticipi. Rispetto a quanto avvenuto ultimamente i giorni tra le due partite per gestire recupero delle energie mentali e fisiche, nonché preparare al meglio la gara successiva, saranno minimo tre.

Starà a Gasperini dimostrarci quanto questo possa essere determinante.

 

IL VANTAGGIO DI GIOCARE A SAN SIRO

La missione non sarà facile, soprattutto se non si invertirà il problema delle prestazioni lontano da Bergamo: neppure con l’Apollon si è riusciti a vincere fuori casa, e in questa stagione non è mai successo, a meno che non si consideri Reggio Emilia come trasferta. Ora arriveranno numerose sfide lontano dal Bortolotti, visto che dopo il Benevento dovremo aspettare il 17 dicembre per la successiva sfida al Comunale, contro la Lazio.

In realtà il problema non è l’approccio, visto che a Napoli, Genova e Udine i nerazzurri sono sempre andati in vantaggio, ma il mantenimento della concentrazione nel secondo tempo. Se a Napoli la rimonta si può definire frutto della forza dell’avversario, nelle altre due partite ha giocato un fattore fondamentale il momento in cui è capitato l’incontro.

Ragioniamo, quali sono state le partite peggiori dell’Atalanta finora? Facile rispondere: oltre alle trasferte nominate, Napoli esclusa, sicuramente la prestazione con il Sassuolo, seppure vincente, non ci ha convinti. Bene, sia la partita con gli emiliani che quella con la Sampdoria si collocavano esattamente tra la sosta per le nazionali e una importante partita in Europa. Non è un caso che la testa dei giocatori non abbia retto la tensione per tutti i novanta minuti. Se in casa è stato il pubblico a dare la scossa dopo il vantaggio del Sassuolo, fuori casa è successo l’opposto. Sia a Genova che a Udine l’andamento è stato identico: primo match a senso unico e gol del vantaggio, secondo tempo con crollo e incapacità di reagire al pareggio avversario. I nostri tra l’altro in entrambe le partite hanno subito rimonte rapide, come avvenuto anche a Napoli, perché lo sconforto del pareggio avversario, dopo una gara dominata, risulta pesante sul piano morale, al punto da perdere tutta la posta. Il match con l’Udinese non arrivava dopo la sosta, vero, ma comunque prima della trasferta di Cipro e in un momento di stanchezza fisica e mentale.

Detto questo, arriva lo scontro con la lanciatissima Inter, e viene da chiedersi come si possa sperare di invertire la tendenza. Contro ogni statistica, risultato dell’anno scorso in primis, può invece risultare un vantaggio. Il motivo principale sta nella caratura dell’avversario: difficile pensare che la squadra sottovaluti i milanesi, che sbagli approccio alla partita o abbia cali di concentrazione, anche se per assurdo si trovasse in vantaggio. Inoltre, non avendo nulla da perdere, sul piano morale il risultato non porterà grossi strascichi, neppure in caso di sconfitta.

Certo una goleada come quella subita l’anno scorso non sarebbe facile da digerire, ma Gasperini sa imparare dagli errori e stavolta farà di tutto per evitare episodi del genere, non tanto per il risultato in sé ma per non minare le sicurezze del gruppo prima di altre partite importanti.

 

L’ESEMPIO (NEGATIVO) DELL’ITALIA

San Siro è stato teatro pochi giorni fa della clamorosa eliminazione dell’Italia dai mondiali, ad opera della Svezia. Se per l’Italia è stata una disfatta, per l’Atalanta può essere un’occasione, come è stata alla presentazione del nuovo stadio, per portarsi alla ribalta. In fondo la piccola, se così si può classificare la Svezia, che umilia la squadra più blasonata, in una sorte di Davide contro Golia, non può che ricordare l’impresa dei nerazzurri dell’anno scorso, arrivati davanti a numerose squadre prestigiose.

Certo gli scandinavi non si sono fatti notare per simpatia o bel gioco, ricordando altri allenatori nerazzurri che puntavano su fisicità e catenaccio, ma dal punto di vista del gruppo hanno prevalso sui talenti italiani, sempre che si possano considerare ancora tali.

Abbiamo visto cosa succede quando il talento e la capacità di risolvere le partite nella propria squadra, non corrispondono allo stesso risultato, una volta trapiantati nella formazione azzurra. In parte alcuni giocatori si ritrovano spaesati, in parte mancano schemi e meccanismi automatici che richiedono tempo per essere assimilati. Ricorda un po’ quanto predica Percassi, quando pensa a squadre giovanili che debbano giocare nello stesso modo della prima squadra, per agevolare così l’inserimento nelle tattiche del mister. L’Italia può fare bene solo se si usano moduli ultra collaudati e si inseriscono i giocatori ognuno nel suo ruolo più congeniale. E per farlo servono lottatori, giovani o d’esperienza, avendo il coraggio di lasciare in panchina chi gioca con sufficienza o non ci mette il cuore. Dopo tutto non c’è mai tempo per sperimentare, al massimo per cementare il gruppo, come aveva fatto Lippi prima del 2006.

Per gli atalantini una cattiva notizia e due buone notizie. La cattiva riguarda Spinazzola, che dovrà recuperare da un infortunio e soprattutto non sarà motivato dal Mondiale in arrivo. In realtà questo scongiura la possibilità di una ulteriore telenovela di mercato a Gennaio, a meno che risulti demotivato a tal punto da non essere utile per il gruppo.

La prima buona notizia è che ai mondiali probabilmente vedremo Cornelius, Freuler e il Papu, quindi potremo tifare per i nostri beniamini, che ora saranno motivati a mettersi in mostra.

La seconda è che Gasperini non sarà tentato dalla panchina della Nazionale, visto come è fallito l’esperimento di Ventura. Il mister ha bisogno di tempo per insegnare il suo gioco e utilizza moduli difficili da applicare agli azzurri. Pericolo scongiurato, ce lo godremo noi ancora a lungo.

Ora concentriamoci sull’Atalanta e sulla sfida con l’Inter. Chissà che San Siro porti ancora bene a Davide, invece che a Golia.

 

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By Macciu


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