Scollamento

08-11-2017 04:44 124 C.

Ciao ragazzi,

vi scrivo perché a mio parere c’è una situazione che non fa bene all’Atalanta e nel mio piccolo vorrei contribuire a “metterla sul tavolo”.

Già un paio di anni fa abbiamo assistito a qualcosa del genere. Una forte frattura nell’”ambiente” dovuta ai comportamenti dei “ragazzi della curva”. Scontri fuori dallo stadio, petardi e bombe, con conseguenti multe, squalifiche e chiusure, che danneggiavano la società e il resto dei tifosi.

C’è stato, allora, un moto collettivo della tifoseria “moderata” che si è schierata apertamente “contro” questa situazione. I ragazzi della curva hanno ascoltato, evidentemente hanno pure capito, e hanno capovolto il proprio atteggiamento in un tempo sorprendentemente rapido. La curva “senza reti” voluta dalla società si è unita a un nuovo e per certi versi sorprendente senso di responsabilità, tanto che mi sembra che la “bomba” di ieri sia il primo episodio di segno contrario dopo quasi due anni.

L’unità ritrovata in tutti gli ordini della tifoseria ha fatto poi da sfondo a diversi mesi di enormi soddisfazioni per la squadra e per tutti noi.

Adesso sto confrontandomi con una sensazione analoga: quella di uno scollamento che secondo me dovremmo sforzarci di ricomporre. Lo ha segnalato anche Gasperini dopo Nicosia: l’accoglienza che la squadra ha ricevuto all’aeroporto di Larnaka non è rispecchiata da quello che si legge sui social. Ed è evidente che parlando di “social” si riferiva anche al “nostro” sito.

Io ero a Nicosia e all’aeroporto di Larnaka, e so a che cosa si riferisce il Gasp.

A Nicosia sugli spalti eravamo tantissimi. C’erano sessantenni che dopo trent’anni tornavano a vivere le emozioni europee; c’ero io, c’era mio figlio di 16 anni a cui tutti dicevano quanto era fortunato a poter già vivere un’esperienza così, e poi c’erano i trentenni con un sogno che si realizzava, e i ventenni carichi come delle molle. Raimondi è venuto sotto la curva prima della partita a incitarci, per dirci che nello stadio si sarebbe dovuto sentire solo noi, e noi ce l’abbiamo messa tutta per esaudirlo. Abbiamo cantato per tutto il tempo, sotto la guida dei ragazzi della balconata. Un roboante FORZA ATALANTA VINCI PER NOI intorno al 75’ ha a mio parere dato ai ragazzi la forza di respingere un assalto dell’Apollon che stava facendosi davvero intenso.

Al gol del pareggio ci siamo rimasti male, sì, ma non tantissimo. Alla fine la soddisfazione di esserci stati e di esserne usciti con un risultato comunque positivo era più forte di ogni cosa. In ordine (e pullmann) sparsi siamo arrivati all’aeroporto e abbiamo passato il controllo bagagli. Mentre ci procuravamo un trancio di pizza e una birra, da fuori abbiamo cominciato e sentire il corso “siamo sempre con voi non vi lasceremo mai”, e piano piano ci siamo riaccentrati mentre cominciavano a entrare nell’area degli imbarchi tutti i giocatori e il Gasp. Mentre loro alla spicciolata passavano tra noi (direi che in quel momento nell’aeroporto c’eravamo tutti, e c’eravamo soprattutto solo noi tifosi e giocatori dell’Atalanta) siamo andati a complimentarci con ciascuno di loro, con entusiasmo ma senza essere invadenti. In un clima di grande rispetto e cordialità, tutti hanno fatto selfie, stretto mani, scambiato due parole, e poi con grande civiltà i giocatori, tra gli applausi convinti di tutti, sono sfilati verso il loro cancello d’imbarco e sul loro aereo.

Li avevamo appena visti in campo a battagliare contro una squadra coriacea e determinata, attaccare, arretrare, riavanzare. In Europa, contro un pubblico sconosciuto, audace e indomito, ma per questo in fondo pure simpatico (credo che tutti abbiamo apprezzato il tifo cipriota come, ne sono certo, loro hanno apprezzato noi); un pubblico come quello di Tydfil in Galles, che ancora ricorda, insieme a noi, come una leggenda quella gara in trasferta nella quale, lo sottolineo per inciso, l’Atalanta più sognata degli ultimi 30 anni perse 2-1 contro dei dilettanti.

Tutto perfetto insomma, tutto bello, tutte emozioni uniche e irripetibili, che io non dimenticherò mai. Tutto un sogno, fino a quando mi sono collegato ad atalantini.com

In quel momento ho avuto la sensazione di essere cascato in un altro pianeta. Quasi come se quello che avevamo vissuto sul campo e prima e dopo fosse stata solo un’illusione. Il contrasto è stato così forte che, per l’appunto, anche il mister ne ha anche parlato in conferenza stampa. E dopo la partita con la SPAL, che abbiamo sofferto più del previsto, che avremmo potuto perdere (ma anche vincere), ho l’impressione che sia andata uguale. Ho parlato e chattato con un amico che era in curva sotto la pioggia. Mi ha fatto partecipe delle sue emozioni, della paura per la stanchezza della squadra, della voglia e della necessità di stringere i denti. Ma non mi ha fatto sentire una sensazione di rifiuto verso questo o quel giocatore, rabbia o astio verso la società o simili.

Poi di nuovo, invece, ecco sul sito quelli che parlano del mercato di gennaio come dell’ultima spiaggia (intanto fino all’apertura del mercato dobbiamo giocare circa 15 partite), chi dice che è tutta colpa del disaccordo tra Gasp e Sartori e uno dei due deve andarsene, chi dice che Petagna non va bene, che Spinazzola pensa alla Juve, che Hateboer non segna come Conti, che Gosens, Haas e Castagne non sono all’altezza e via sentenziando.

La mia impressione?

Scollamento.

Scollamento che adesso si è creato tra chi commenta a mente fredda e chi invece vive questa meravigliosa stagione come un’avventura eccezionale, degno seguito della scorsa.

Molti di noi si sono abituati a ritenersi degli opinionisti. Si commenta la partita con un distacco finto, che in realtà non riesce a liberarsi dalle emozioni negative di una partita andata storta, e che per questo risulta acido e corrosivo. Per essere obiettivi ci vuole lavoro; il giornalismo è una professione. Io invece leggo da parte di queste persone commenti pieni di rabbia, frustrazione o delusione, ammantati di una pseudo obiettività che li rende ancor meno tollerabili. Come se un bambino, mentre pesta i piedi perché vuole che la mamma gli compri il balocco in vetrina, argomentasse la propria frustrazione citando Einstein e Schopenhauer.

Si confronta l’Atalanta che si è vista, spesso in TV, con un’Atalanta che non esiste. Si resta delusi se l’Atalanta non domina per 90’ qualunque avversario, creando decine di palle-gol e segnando a raffica. Tutto il resto è un problema. E siccome ogni problema deve avere una causa, ecco i soliti mantra, che di certo chi li tira in ballo si sente originale, mentre invece sta solo ripetendo concetti già triti e ritriti, che saltano fuori ad ogni mancata vittoria: i dissidi tra Sartori e il mister, le scelte di mercato sbagliate, le vendite dei giocatori per fare palanche, il “giocattolo rotto”, i sostituti non all’altezza, il centravanti da 15 gol, il terzino che deve segnare, i cambi sbagliati, le strategie fallimentari e via congetturando.

Nel frattempo, ieri la Juve ha vinto in rimonta e a fatica contro il Benevento dopo avere strappato un pareggino a Lisbona; il Napoli ha pareggiato a Chievo (come noi) dopo una sconfitta determinante in Europa. Insomma: l’Europa pesa e i ragazzi sono sotto pressione da settimane.

E quando li guardi, non puoi non vedere quanto si stanno impegnando per darci quelle soddisfazioni che ci fanno sognare. OK, non sempre ci riescono. Ma chi è che si aspetta un’Atalanta sempre vincente e dominatrice su ogni campo? Non siamo forse noi quelli che diciamo che la maglia sudata vale più di ogni risultato? E c’è forse qualcuno che non se la suda, in campo, quella maglia?

Insomma, ve bene che il sito sia un luogo nel quale è giusto esercitare il proprio senso critico, e che ognuno può avere le opinioni (anche negative) che vuole. E che magari è persino il posto giusto per sfogare la frustrazione se le cose non vanno come tutti desidereremmo. Ma adesso ho la sensazione che i “tastieristi” si stiano allontanando un po’ tanto dalla realtà. L’Atalanta immaginaria, quella con cui si confronta l’Atalanta reale, si sta rivelando troppo lontana e troppo idealizzata.

Come un turista che non sa godere della bellezza di un tramonto perché è troppo preso dai suoi pensieri, così mi sembra che alcuni commentatori si trovino, io credo addirittura contro il proprio volere, a lavorare contro la bellissima avventura che stiamo vivendo, e che prevede difficoltà, battaglie e, anche sconfitte, e tanti risultati da strappare coi denti.

Ora lo sappiamo e ne abbiamo avute più prove: il mister e i ragazzi leggono quello che scriviamo. Il sito ha già aiutato in passato, e può continuare ad aiutare in futuro l’Atalanta, tutta intera e tutta insieme, a essere più forte. La critica va bene, ma, a meno che qualcuno tra quelli che scrivono non voglia il male della squadra, direi che ogni parola va misurata in questa prospettiva.

Il mondo è cambiato. Non è più vero che i giocatori vanno incitati per 90’, mentre tra di noi si può criticare finché ci pare. Quello che scriviamo sul “muro” è pubblico, ed è né più né meno come un articolo di giornale, del quale potremmo trovarci a dover rispondere. Un post critico sul sito è anche uguale a un fischio dalla curva o dalla tribuna a un nostro giocatore che fa un errore, se volete. E a me questi fischi hanno sempre dato fastidio.

Insomma: questa è la rivoluzione dei social. Temo che il suo effetto non sia ancora chiaro per tutti, ma lo dobbiamo assimilare. Di luoghi riservati per gridare la nostra frustrazione possiamo trovarne altri. In questo momento l’Atalanta ha bisogno del nostro amore e se lo sta meritando tutto. Il sito può essere un prolungamento di quelle tribune che fanno da dodicesimo uomo, e ci portano a superare spesso i nostri limiti. Io credo che questo possano condividerlo tutti, e credo che sia importante tenerlo presente, se c’è la voglia di ricomporre anche questo nuovo “scollamento”.

Per accompagnare tutti insieme l’Atalanta verso un nuovo, inimmaginabile sogno.

 

FRANCESCO64

Bookmark (0)
ClosePlease loginn
0 0 votes
Article Rating

By Staff di Atalantini.com


CONDIVIDI SU
Accedi


Iscrviti
Notifica di
124 Commenti
Nuovi
Vecchi
Inline Feedbacks
View all comments

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com
124
0
Would love your thoughts, please comment.x