Le vedrei tutte, di qualsiasi sport e non mi riferisco a quelli piu’ popolari ma anche quelle di sport di nicchia come il cricket o la rugby league sino a quelli totalmente sconosciuti alle nostre latitudini come il bandy, il kabbady, sino ad arrivare alla moscacieca o al calciotappo. Figuriamoci quella del calcio che verra’ giocata oggi: la partita piu’ importante della piu’ popolare disciplina agonistica del pianeta

Perche’, a mio modo di vedere, una finale mondiale, oltre che essere di fatto la massima rappresentazione di uno sport, è anche e soprattutto un esperienza mistica
Elevarsi a campione del mondo significa averli tutti sotto, raggiungere una vetta che nessun altro puo’ eguagliare, avvicinare piu’ di tutti gli altri il concetto di perfezione e quindi del divino.

Qualcuno dei protagonisti di oggi, è già successo in passato, avrà la lapide che ricorderà la vittoria di oggi e il suo titolo di squadra ma anche personale. Se sarà un francese od un croato poco importa. Presi come nazione i primi ricorderanno forse l’anno con le due feste nazionali consecutive (14 luglio la presa della Bastiglia, il 15 la vittoria ai mondiali di calcio) e se capiterà ai secondi non ho alcun dubbio che ricorderanno piu’ facilmente il 15 luglio 2018 rispetto al 25 giugno 1991, giorno della loro indipendenza dalla Jugoslavia.

Solo il tempo metterà sotto la giusta lente la partita, gli sforzi e l’impegno di ciascuno. So solo che chiunque ami questo sport, e noi Atalantini non possiamo essere da meno, non puo’ mancare l’appuntamento, l’ennesimo, con la Storia del calcio mondiale

Calep