Un’annata eccezionale

13-07-2017 18:40 20 C.

LETTERA AL SITO

Finalmente siamo tornati in Europa. Mi sembra di averla lasciata da poco, ma sono già passati 26 anni! Forse perché mi sento ancora un ragazzino (nonostante sia negli “anta”), forse perché è sempre stato un sogno ricorrente, che talvolta sembrava alla portata, salvo poi svanire (col Vava e con Del Neri). Negli ultimi anni cominciavo a dubitare potesse succedere di nuovo, ed invece ce l’abbiamo fatta.

Meritatamente, con un gioco spumeggiante, con tanti giovani, meritando tutti i punti conquistati e senza rubare nulla. Anzi, in alcune partite abbiamo raccolto meno di quanto seminato. E non oso pensare cosa sarebbe successo se non avessimo avuto quella partenza ad handicap nelle prime 5 partite…

Ma adesso vedo un po’ troppo entusiasmo. Non tanto per il risultato ottenuto (quello è più che lecito anzi, è doveroso!), ma per il futuro. Adesso in molti, complice anche un sontuoso mercato, ritengono che sia iniziato un ciclo che ci vedrà costantemente nelle primissime posizioni per parecchi anni. Certo, anche io penso che siano finiti (toca fèr…) i tempi in cui era “fisiologico” retrocedere e che, grazie a questa dirigenza, la stabilità nella massima serie sia ormai acquisita. Che non è affatto una cosa da poco. Ma dire che nei prossimi anni frequenteremo abitualmente le competizioni europee mi sembra un po’ azzardato.

Perché per me questa è stata un’annata perfetta, e siamo arrivati quarti. La società ha avuto pazienza e l’ambiente è rimasto calmo sia all’inizio che dopo la scoppola di san Siro. Ma tutto è girato per il verso giusto. E’ stato un insieme di fattori positivi e tutto è andato bene. Mi spiego. Sarebbero state sufficienti un paio di partite storte (ad esempio non fare alcuni gol in zona Cesarini con Inter, Roma ed Empoli all’andata) ed ora magari saremmo stati settimi o ottavi, risultato che sarebbe stato comunque ottimo. Ma non straordinario come quello appena ottenuto. Ecco: straordinario. Che vuol dire fuori dall’ordinario, fuori dalla consuetudine. E per questo difficilmente ripetibile. E, mia opinione, anche se dovessimo mantenere (anzi, avessimo mantenuto) intatta la rosa dei giocatori, il risultato del prossimo campionato non sarebbe lo stesso.

Perché per andare in Europa bisogna sperare che almeno un paio delle squadre più ricche “sbaglino” campionato, e dal prossimo anno anche le due squadre cinesi potranno disporre di budget enormi. Certo, l’equazione più spese, più risultati non è mai verificata, però è vero che sarà sempre più difficile arrivare davanti.

A me piacerebbe, senza dire un’eresia, ricalcare la parabola del Torino. Società solida che propone buone squadre. A volte riesce a centrare la qualificazione in Europa, a volte no. Ma rimane sempre nella parte sinistra (o centrale) della classifica, in un’ipotetica “seconda fascia”, acquistando i giocatori migliori dalle squadre che lottano per non retrocedere.

Io sono entusiasta della nostra dirigenza. Difatti la programmazione è in quella direzione: stadio di proprietà, investimenti importanti nel settore giovanile, giocatori di prospettiva, così come sta dimostrando nel’attuale sessione di calciomercato. E quindi i risultati arrivano ed arriveranno. Senza però dimenticare che siamo l’Atalanta, non il Barcellona (ops, questa l’aveva già detta qualcuno in un altro contesto).

Magari, cercando di mantenere un certo equilibrio nei giudizi. L’anno appena terminato ne è l’esempio: ad inizio anno, dopo la partita in casa con il Palermo, per molti eravamo già retrocessi. A gennaio, invece la vox populi affermava che avremmo smantellato la squadra cedendo tutti i giocatori più richiesti. Alla fine solo Gagliardini se n’è andato, ad una cifra monstre, alla quale era impossibile dire no. E lo stesso in questi giorni (come del resto ogni estate), in cui tutti pareva che tutti dovessero andarsene. Perché, parafrasando il buon Boskov: “calciatore se ne va, quando il contratto è firmato”.

Quindi evitando sia di pretendere risultati ogni anno, sia di lamentarsi per un’eventuale mancata qualificazione europea in futuro. Perché, sperando di sbagliarmi, quest’anno sarà un’eccezione e non la regola.

 

Ago76

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By Staff di Atalantini.com


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