Pagliuca e i suoi Celtics hanno perso ieri sera la sesta partita di finale per il titolo NBA che era decisiva per gli avversari che si sono cosi’ aggiudicati il campionato.
Le malelingue stanno gia’ tacciandolo di essersi allineato all’attitudine della squadra di calcio che ha comperato, la nostra. E cioe’ quello di perdere le finali
Leggetevi queste storie, tutte di squadre che hanno perso tante ma veramente tante finali. Con un lieto fine, prima di chiamare “perdenti” noi dell’Atalanta…
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Benfica Lisbona e Buffalo Bills della NFL.
Apparentemente niente in comune. Due sport diametralmente opposti, due continenti separati da un oceano, due mondi a parte. Da una parte la neve, le ali di pollo e il palloncino ovale; dall’altra il sole, il merluzzo e la febbre del calcio. Il loro unico punto in comune: la spirale della sconfitta.
La Maledizione di Guttman
Il Benfica ha perso sette finali consecutive nelle coppe europee nella sua storia: ĆØ la squadra di club, in Europa, ad aver perso piĆ¹ finali. Lāultima vittoria a livello europeo ĆØ stata quella nella Coppa dei Campioni del 1962, per 5 a 3 contro il Real Madrid. Si trattĆ² della seconda consecutiva, dopo il successo dellāanno precedente nella partita vinta per 3 a 2 contro il Barcellona.
BĆ©la Guttmann ĆØ stato uno degli allenatori piĆ¹ bravi e vincenti degli anni Sessanta. Bravo tatticamente e fine psicologo, ma anche un tipo un poā strano per tanti motivi: alla fine della stagione 1961-1962 Guttmann chiese ai dirigenti del Benfica un premio per la vittoria della Coppa dei Campioni, la seconda in due anni, e la societĆ si rifiutĆ². Guttmann decise cosƬ di andarsene e disse ai dirigenti: Ā«Da qui a cento anni nessuna squadra portoghese sarĆ due volte campione dāEuropa e il Benfica senza di me non vincerĆ mai una Coppa dei CampioniĀ». La prima affermazione non si rivelĆ² vera: il Porto ha vinto due volte la Coppa dei campioni, nel 1987 e nel 2004. La seconda per il momento si ĆØ avverata, e i tifosi del Benfica temono che possa andare avanti fino al 2062.
Le finali perse dal Benfica
Dalla stagione 1961-1962 il Benfica ha giocato sette finali europee e una di Coppa Intercontinentale: vinse il Santos, che battĆ© il Benfica sia allāandata, sia al ritorno. Le finali perse a livello europeo negli anni successivi furono:
1962/1963 ā finale di Coppa Campioni persa, in rimonta, contro il Milan.
1964/1965 ā finale di Coppa Campioni persa per 1 a 0 contro lāInter.
1967/1968 ā finale di Coppa Campioni contro il Manchester United: gli inglesi vinsero dopo i tempi supplementari.
1982/1983 ā finale di Coppa Uefa, che allāepoca si giocava in due partite, tra andata e ritorno, persa contro la squadra belga dellāAnderlecht.
1987/1988 ā finale di Coppa Campioni, persa ai rigori contro gli olandesi del PSV Eindhoven.
1989/1990 ā finale di Coppa Campioni persa contro il Milan.
2012/2013 ā finale di Europa League persa contro il Chelsea allāultimo minuto.
Le preghiere sulla tomba di Guttmann
Prima della finale di Coppa dei Campioni del 1990 giocata a Vienna contro il Milan, lāex giocatore e simbolo del Benfica, Eusebio, andĆ² sulla tomba di BĆ©la Guttmann per chiedere di cancellare la maledizione. AndĆ² male anche quella volta. Questa pratica ĆØ andata avanti per anni: Ā«ogni volta che il Benfica gioca in Europa, in zone vicine a dove si trova la tomba di Guttmann i tifosi portano dei fiori, sperando di liberare la squadra dalla maledizioneĀ», ha raccontato alla CNN Jose Carlos Soares, un giornalista portoghese. Al 2062 mancano 40 anni.
I BUFFALO BILLS
Se il club di Lisbona piange questa squadra non ride: lacrime, disillusione, frustrazione. Un sentimento che i Bills degli anni ’90 conoscono fin troppo bene. Con loro grande dispiacere. 1990, 1991, 1992, 1993. Quattro Super Bowl consecutivi, quattro sconfitte, quattro schiaffi. Una dinastia sul campo ma nemmeno un ricordo sull’albo d’oro.
Senza dilungarci troppo in uno sport lontano dal nostro vi basta dire che molte squadre non sono mai arrivate in finale e alcune, arrivateci magari una sola volta, l’hanno vinta. Ma nessuno ne ha mai perse 4 di fila nel mondo estremamente competitivo del football americano professionista della NFL dove gia’ riconfermarsi due anni di fila ĆØ quasi impossibile.
E ancora oggi, nel 2022, sono senza anelli al dito, il simbolo personalizzato del nostro scudetto.
LA MALEDIZIONE DEL BAMBINO E I GIOVANI PORTOGHESI
Vogliamo chiudere il pezzo con due “smentite” alle maledizioni e per ribadire che queste fandonie sono fatte anche per essere smentite, prima o dopo
La “Maledizione del Bambino”
Si abbattĆ© sui Boston Red Sox di baseball a partire dal 1920, anno in cui la franchigia cedette il battitore statunitense Babe Ruth (il piu’ grande giocatore di sempre soprannominato “Bambino”, cosi’ in italiano anche in America) agli arcirivali dei New York Yankees. Prima di allora, i Red Sox avevano ottenuto molte vittorie prestigiose nella loro breve storia, tra cui cinque titoli delle World Series ed altrettanti campionati dell’American League; in seguito alla cessione di Ruth, perĆ², la squadra di Boston non riuscƬ piĆ¹ a conquistare le World Series fino al 2004, mentre quella di New York divenne una delle compagini piĆ¹ forti e vincenti degli Stati Uniti d’America.
Questo e’ il piu’ famoso anatema di tutta la storia sportiva statunitense si dice lanciato dallo stesso giocatore (in foto) deluso dal trasferimento
Dopo oltre 80 (ottanta) anni di sconfitte e delusioni, la Maledizione del Bambino fu finalmente spezzata nella stagione 2004, quando i Boston Red Sox vinsero le World Series battendo in finale i Saint Louis Cardinals con un perentorio 4-0 e soprattutto eliminando in semifinale i rivali degli New York Yankees dopo una rimonta definita impossibile
Alla parata dei vincitori si stima parteciparono qualcosa come 2.000.000 (due milioni) di persone per le strade di Boston e del New England
I GIOVANI PORTOGHESI
Infine, “quasi” infranta la maledizione di Guttmann di cui sopra: nell’aprile 2022 il Benfica ha vinto la Youth League. Non ĆØ la prima squadra ma ĆØ un inizio e un buon viatico per il futuro
CONCLUSIONE:
Capitera’ anche a noi dell’Atalanta di perdere ancora e ancora ma mai dire mai. L’importante e’ non mollare mai. Mai. “Mola mia” ĆØ il nostro motto da sempre e per sempre.
Le maledizioni non durano per sempre, non c’e’ niente di soprannaturale se non che i perdenti lo sono prima di tutto di testa prima ancora che sul campo e non c’e’ niente di peggio che autoconvincersi.
Ma soprattutto quando vinceremo sara’ una festa da raccontare ai nipotini, statete certi!
By Staff di Atalantini.com
Ricordo solo che l’Atalanta ha vinto l’unica coppa il giorno prima della morte del Nostro Papa Giovanni XXIII ,perciĆ² neanche quella volta ci fu molta voglia di festeggiare
i celtics avranno anche perso la finale ma comunque sono salvi che ĆØ l’unica cosa che conta come dice l’ad
noi nelle due finali di coppa abbiamo subito ben altro che maledizioni…. azioni dannose da persone che hanno tanto di nome e cognome e che grazie ai loro “errori” hanno fatto “carriera”…. anche se erano all’ultima partita prima della pensione…. il ma…so romano e quello torinese possono questo e altro e lo hanno sempre dimostrato…
Tra la maledizione del bambino che per me si e’ abbattuta anche sul Gewiss per la
proprieta’ transitoria c’e’ una sola soluzione per tornare alla normalita’:
Un bel giro del campo del Tone con il Pagliuca con la sciarpona di flanella
sotto la curva !!
ops per la maledizione
…cmq la maledizione del Bambino era dei Red Sox (baseball – MLB) e non dei Celtics…che invece han sempre vinto tanto… pure troppo… (anche se sempre a Boston si sta.. ) …ed in ogni caso quella ĆØ risolta… (seppur dopo oltre 80 anni….e con Babe Ruth morto da oltre 50…)
Ma l’hai letto l’articolo?
…era una risposta a Baja non all’articolo….
pagliuca ciama Ć³l dĆ²pe esorcista, uno per sponda dell’oceano
Quindi anche per le finali NBA gli arbitri li manda Rocchi??…visto che fanno il paragone con noi…lasciamo stare vah
No taROCCHI ha mandato quello di ieri sera a Bologna.
Supplicato da Rizzoli
ai celtics l’ho mandata io la maledizione nel 2018. sono andato due volte al garden per fare il giro turistico e tutte e due le volte non mi hanno fatto entrare per dei problemi loro… comunque lo spirito sportivo americano e l’amore che hanno per le loro squadre cittadine ĆØ qualcosa di unico. per dire in aeroporto a boston ci sono appesi gli standardi di celtics,bruins,new england patriots e red sox che ricordano tutti i titoli vinti negli anni. a cleveland venerdƬ sera e una marea di ragazzi e ragazze in giro con magliette e berretti di indians,cavaliers e browns.… Leggi di piu' Ā»
E tutto questo non ĆØ minimamente comparabile al tifo/amore per la propria squadra di college…
..tifoso delle squadre di Cleveland da sempre… I Cavaliers hanno spezzato una maledizione su una cittĆ che giĆ da sĆØ ha problemi (la chiamavano “mistake on the lake”) con la vittoria miracolosa proprio sui Golden State di Curry nel 2016… Gli Indians (che poverini da quest’anno sono stati ribattezzati pure…Guardians per un ridicolo politically correct in salsa USA…) non vincono da una vita (credo anni ’50…) e sono riusciti pure a perdere le World Series contro i Chicago Cubs (che non vincevano tipo dal 1910 !!!) … e pensare che proprio per vincere han preso come manager… ormai da una… Leggi di piu' Ā»
E nonostante questa penuria di risultati c’erano moltissimi ragazzi con magliette e cappellini delle loro squadre.
in un bar credo di aver perso delle ore a leggere articoli di giornale incorniciati di varie annate che parlavano dei browns.
…sƬ… la vivono proprio in modo diverso… io non sono mai stato a Cleveland… ma ricordo i festeggiamenti per il titolo NBA… una cosa folle…e piĆ¹ o meno e cosƬ in quasi tutte le cittĆ americane… perĆ² la vivono molto piĆ¹ come festa rispetto a noi…
(….c’ĆØ il rovescio della medaglia… da loro lo sport ĆØ divertimento puro.. ma le tensioni sociali… trovano cmq altre vie per esplodere e manifestarsi… )
a cleveland ci sono stato proprio ad agosto 2016.arriviamo dalla periferia e ci troviamo lo stadio del baseball(gli indians stavano giocando ma i miei amici non erano interessati) e subito dopo l’arena dei cavaliers con la gigantografia di james con la coppa appesa fuori.parcheggiamo la macchina,facciamo un giro in centro e sul lago e c’ĆØ lo stadio dei browns. tutto praticamente nel cuore della cittĆ . uguale nelle altre cittĆ che ho visto.con chicago in testa per la bellezza e lo spettacolo dello stadio(soldier field)dei bears anch’esso sul lago. e non c’ĆØ nessun comitato del no e dei rompicoglioni come qua…… Leggi di piu' Ā»
Dipendera’ tanto , non tutto ,dai GIOCATORI che SCENDERANNO IN CAMPO !
L’obbiettivo sara’.. nei primi dieci o ancora in Champions ? tutto qui , a parte le MALEDIZIONI ARBITRARIE che abbiamo SUBITO , siamo ancora qui’ , e gia’ ……SIAMO ANCORA QUI’ !