Partita coraggiosa della Dea che non soffre per niente del “miedo escenico” del Mestalla e impartisce una lezione di calcio agli spagnoli nei primi 20 minuti culminato dal gol di testa di Rafa Toloi al 12′ che raccoglie una punizione battuta dal Papu.
E’ ancora un’ottima Atalanta quando il valenciano Vezo firma il pareggio in un’azione che coinvolge Berisha autore di un rinvio un po’ maldestro seguito ad un fuorigioco della nostra difesa tentato e fallito.

Bene Gosens che duetta bene col Papu e fa del suo meglio per far dimenticare Spinazzola, ancora meglio Palomino anche se un po’ troppo falloso, qualche ingenuita’ difensiva sui calci piazzati.

Nel secondo tempo ancora grande Atalanta a tratti e al ’64 il nuovo argentino Palomino suggella il 2-1 al termine di una sontuosa prestazione personale

Nel complesso un’Atalanta che piace per atteggiamento e gli scambi in velocita’ in perfetto “made in Gasp”.

NEWS IN AGGIORNAMENTO

VALENCIA-ATALANTA 1-2

MARCATORI: 13′ Toloi, 19′ Vezo, 66′ Palomino

VALENCIA (4-4-2) – Neto; Montoya, Vezo, Javi Jimenez, Gayà; Cancelo, Parejo, Medran, Soler; Zaza, Rodrigo. All. Marcellino.

ATALANTA (3-4-3) –  Berisha, Toloi, Palomino, Masiello, Hateboer, Freuler, Cristante, Gosens, Kurtic, Petagna, Gomez.

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Prove d’Europa al Mestalla di Valencia, dove l’Atalanta scende in campo con il piglio delle grandi e conquista con pieno merito il 46° Trofeo Naranja contro una delle grandi di Spagna, il Valencia.

I nerazzurri scendono in campo con quella che può essere ad oggi considerata la formazione tipo: Berisha in porta, Masiello, Toloi e Palomino in difesa, Freuler e Cristante centrali, Hateboer in fascia destra e Gosens in fascia sinistra, Kurtic, Gomez e Petagna a pungere là davanti.

I ragazzi di Gasperini sfoderano un primo tempo di sostanza, mettendo all’angolo gli spagnoli per un buon quarto d’ora e passando meritatamente in vantaggio con Rafael Toloi, bravo a sfruttare di testa un assist millimetrico del Papu Gomez conseguente ad un calcio di punizione della trequarti.

La rete suggella un inizio partita di marca tutta nerazzurra, ma alla prima occasione il Valencia pareggia: anche in questo caso da calcio piazzato, il pallone spiove a centro area dove Berisha respinge un colpo di testa di Zaza ma sulla testa di Rubén Vezo che ha poche difficoltà ad insaccare.

Il primo tempo va a chiudersi su un ritrovato equilibrio fra le due squadre, con i nerazzurri che corrono un paio di rischi (un gol viene annullato al Valencia per un fuorigioco millimetrico) ma si fanno vedere in avanti con alcune buone giocate.

Al rientro in campo dopo l’intervallo la novità è Castagne, schierato sulla sinistra al posto di un buon Gosens. Dopo venti minuti di equilibrio, la Dea passa di nuovo in avanti, con una delle armi che già lo scorso anno avevano fruttato un gran numero di reti: il calcio d’angolo. Dal corner cross di Gomez e Palomino interviene al volo e insacca il vantaggio.

Al 70′ la girandola dei cambi ci consente di vedere in campo Haas al posto di Kurtic, Mancini per Palomino, Cornelius per Petagna e Ilicic per Cristante. Si vede finalmente anche Joao Schmidt, che prende il posto di Freuler ad un quarto d’ora dalla fine, e spiccioli di gara per Orsolini che prende il posto di Gomez.

Nonostante la squadra venga rivoltata come un calzino da mister Gasperini, la sostanza non cambia: nerazzurri compatti e grintosi, tirano i remi in barca e non consentono agli spagnoli di rendersi particolarmente pericolosi, nonostante il forcing finale, conducendo in porto la vittoria che consente di iscrivere il nome dell’Atalanta sull’albo d’oro del Trofeo Naranja.

Tra i più positivi nelle file atalantine meritano una menzione Palomino, solido e roccioso, e Gosens, schierato al posto di Spinazzola sulla fascia sinistra. Un po’ in ombra Castagne, poco giudicabili i subentranti.