Calma e gesso
"Calma e gesso", motto che molti tra i nostri lettori ricorderanno indissolubilmente legato al giornalista locale Giancarlo Gnecchi, molto attivo nel mondo atalantino 3/4 decenni orsono.
Negli ultimi giorni sono circolati molti commenti sulle due amichevoli disputate. Dare troppa importanza a partite di agosto ha però poco senso: il “calcio d’agosto” raramente è indicativo di ciò che si vedrà durante la stagione. In questa fase, le priorità sono altre. È quindi utile evitare sia allarmismi ingiustificati sia ottimismo eccessivo, mantenendo un approccio equilibrato e basato sui fatti.
Cosa è emerso dalle amichevoli
Le prestazioni non sono state particolarmente entusiasmanti. La squadra ha segnato poco, ha subito gol evitabili e non ha mostrato in modo netto l’impronta tattica dell’allenatore. Si sono comunque notati alcuni aspetti positivi: una buona organizzazione difensiva, la sensazione che il reparto arretrato possa essere più solido rispetto alla scorsa stagione e una condizione atletica discreta (almeno fino a pochi giorni fa). Tuttavia, non si è visto nulla di così evidente da costituire una certezza su cui puntare.
Il contesto
Valutare queste amichevoli senza considerare il contesto rischia di portare a conclusioni distorte. Manca gente, si sa. L’arrivo di un esterno sinistro di alto livello e di un attaccante esterno di qualità potrebbe cambiare radicalmente il volto della squadra.
Al momento, inoltre, manca un centravanti affidabile: Scamacca non può garantire un minutaggio elevato e non si può fare completo affidamento su di lui. In campo, durante queste gare, sono stati impiegati alcuni giocatori che difficilmente troveranno spazio con continuità in campionato tipo Godfrey e altri sembrano gia' tecnicamente irrimediabilmente accantonati come ad esempio El Bilal Touré e Bonfanti forse perche gia' in rampa di lancio per altri lidi
Questi fattori rendono le amichevoli poco adatte per trarre conclusioni definitive sul potenziale stagionale. Sono state utili soprattutto per consentire all’allenatore di conoscere meglio i giocatori e per iniziare a costruire legami all’interno del gruppo.
Niente panico: il mercato sarà decisivo
Rispetto agli anni precedenti, la rosa è in piena fase di trasformazione e il tecnico è nuovo. È quindi probabile che la formazione titolare di inizio campionato sarà molto diversa da quella vista nelle amichevoli. Inoltre, la preparazione fisica in corso può spiegare una certa lentezza e mancanza di brillantezza.
Il vero nodo resta il calciomercato: servono almeno due innesti importanti, forse tre. La fretta non è sempre una buona consigliera: è meglio aspettare fino all’ultimo giorno di mercato per assicurarsi giocatori di valore, capaci di incidere realmente, piuttosto che scegliere soluzioni di ripiego.
In società c’è consapevolezza delle difficoltà offensive viste in campo: assenza di uomini capaci di saltare l’avversario, gioco prevedibile e limitata capacità di creare pericoli. Rinforzare il reparto avanzato è una priorità.
Conclusione
L’attesa per i rinforzi può risultare snervante, ma proclamare già oggi giudizi definitivi è prematuro. Sarà più sensato valutare a mercato concluso e con la squadra al completo. Se l’organico risulterà debole, sarà giusto evidenziarlo; se invece sarà competitivo, sarà motivo di soddisfazione.
Per il momento, mantenere la calma è la strategia migliore: la stagione vera deve ancora cominciare.
Fredo
By staff
