Arcobaleni di un grigio lunedì

18-04-2019 04:44 21 C.

arcobaleno

Quarantatrè tiri senza metter la palla nel sacco. Porta stregata, attaccanti imprecisi, portiere avversario da applausi.
Questa a grandi linee è stata Atalanta – Empoli dentro al campo.

Io invece in questa grigia serata che ci ha regalato un punto in classifica e tre di sutura al nostro fegato eroso dal boccone amaro che abbiamo ingoiato, ho visto piu di un arcobaleno.

Mille emozioni sugli spalti in una partita che ha comunque detto tanto dal punto di vista dello spettacolo, dell’agonismo e delle emozioni.

Fierezza nel vedere gente straniera, e molta, venire all’Atalanta. Questa squadra varca i confini, ci fa apprezzare in Europa e non solo, e sempre piu nazionalità sono presenti sugli spalti ad ogni partita.

Malinconia a guardare di fronte a me la Curva Nord. Ci sono cresciuto fino a qualche anno fa, e tra due settimane la vedrò per l’ultima volta…non nascondo che un po’ di magone c’è. Sicuro però che le due nuove “curve” saranno ancora piu belle, “sudate” e cattive dal punto di vista acustico. Anche lì, scriveremo pagine di storia della nostra magica Atalanta.

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Gratitudine agli Empolesi, che con uno striscione si sono uniti al popolo atalantino per chiedere giustizia sui fatti di Firenze di quasi 2 mesi fa.
Quasi non se ne sente già piu parlare, ma è bello vedere che la gente, anche lontana, non dimentica e vuole la verità.

Tenerezza e orgoglio quando al minuto 43 del primo tempo un pallone finisce in curva Morosini (commozione) e scatta la corsa dei bambini per accaparrarselo.
La vince un ragazzino…che sotto gli occhi di tutti, corre come un razzo e con gli occhi lucidi, a donarlo ad una ragazza in carrozzina. Bravo ragazzo…prima uomini e poi campioni, anche e soprattutto fuori dal campo.

Amarezza per il risultato, questo sì, ma scivolata via un minuto dopo il fischio finale. Per questa Atalanta solo applausi e sorrisi.

Familiarità quando a fine partita in una 30ina di persone hanno intonato tanti auguri a te a Remo Freuler per il suo compleanno. In mezzo ai 30 un Castagne sorpreso e divertito che cantava mimando un direttore d’orchestra mentre firmava autografi.

Siamo una grande famiglia, oltre il risultato, oltre l’Europa, oltre tutto.

Siamo l’Atalanta…niente ci potrà fermar!!!

Gioia… ma che bello è tifar la Dea?

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By sigo


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