Asprilla lancia l’Atalanta: “squadra super con Zapata e Muriel”

23-06-2019 11:45 17 C.

Atalanta senza limiti quella che si prepara alla prossima stagione, la squadra di Gasperini si candida ad essere grande protagonista in campionato e Champions League e nelle ultime ore ha piazzato un colpo importante sul mercato: Muriel. Crede tantissimo in questa squadra l’ex calciatore Faustino Asprilla, intervista all’edizione odierna de ‘La Gazzetta dello Sport’.

Che cosa le piace della squadra di Gasperini?
«Seguo sempre il campionato di A e l’Atalanta è quella che mi ha divertito di più. Gioca un calcio offensivo, battagliero: hanno coraggio, non badano a risparmiarsi, attaccano sempre, sia in casa sia in trasferta. È il calcio che piace a me».

E ora con la coppia Muriel-Zapata promette emozioni.
«Li conosco bene, quei due. Si integrano perfettamente. Uno, Muriel, è certamente un attaccante che manovra di più, ha il piede dolce, ama dialogare con i centrocampisti. L’altro, Zapata, è micidiale: in area non ti perdona, se fai un errore lui è pronto a sfruttarlo. E poi ha una potenza fisica pazzesca».

Se a innescarli c’è Papu Gomez il divertimento è certo.
«Diciamo che il terzetto promette bene. Però non sempre quello che è bello sulla carta si rivela efficace in campo. L’Atalanta è una squadra che gioca “a sistema”, uomo contro uomo. La condizione fisica è fondamentale e dunque anche i miei due amici Muriel e Zapata dovranno sudare per raggiungere e mantenere una grande forma atletica. Quando i muscoli sono a posto, allora ti riescono tutte le giocate che immagini di notte nei sogni».

Qual è la qualità che ammira di più in Muriel?
«È fantastico nel gioco stretto, nel duetto: dà la palla e si muove improvvisamente per riceverla e tagliare fuori l’avversario. E ha un tiro preciso e micidiale. Lui ha fatto una carriera discreta, ma secondo me avrebbe potuto fare molto di più. Ha doti tecniche di primo livello».

E di Zapata cosa le piace?
«Il fatto che magari non lo vedi per tutta la partita e poi, quando ti serve, spunta il suo piedone che butta la palla in rete. Non è appariscente, ma è un attaccante di sostanza. Forse deve migliorare un po’ nella fase difensiva, ma sapete che noi colombiani da quell’orecchio non ci sentiamo bene…».

Già, anche lei non si sacrificava molto nel Parma di Nevio Scala.
«Non lo facevo di proposito, il problema è nel mio dna. Nel dna di noi colombiani, non c’è la propensione a correre per rubare il pallone agli avversari. Quando ce l’abbiamo noi, lo giochiamo. E quando ce l’hanno gli altri, speriamo che non ci facciano gol. Questo è il nostro vero limite. Per noi il calcio è allegria, mica tattica».

Muriel e Zapata, però, sono meno indisciplinati di lei. Insomma, l’Atalanta può stare tranquilla, no?
«Vede, io concepivo il calcio solo come dribbling, tiro, gol e capriola. Poi, che si vincesse o che si perdesse, si andava a bere, a fare festa, a ballare con le ragazze. Per me il calcio non è mai stato materia di studio, com’è adesso. Muriel e Zapata, però, sono decisamente più europei del sottoscritto e di quelli della mia generazione, quindi l’Atalanta stia tranquilla: quella coppia è davvero un affare».

Come li schiererebbe?
«Non mi fate domande tecniche, non sono un allenatore. Io, gli allenatori, li facevo diventare matti, figuratevi se mi metto nei loro panni…».

Vabbè, ma un’idea ce la può dare?
«Proprio un’idea, però… Dunque, Muriel viene incontro al centrocampista che gli dà il pallone, mentre Zapata va in profondità: movimento semplice, ma sufficiente a mettere in crisi i difensori che devono preoccuparsi dello scatto di Zapata e di Muriel che ha il pallone tra i piedi e può inventare qualsiasi cosa. Sono bravo come allenatore?».

Non come Gasperini, diciamo che ha ancora un po’ di strada di fare.
«Guardate che il calcio non è così complicato come vogliono far credere. Riflettete bene sull’azione che vi ho appena descritto e provate ad applicarla: sembra banale, ma se eseguite i movimenti alla perfezione andrete in gol di sicuro».

Quest’anno l’Atalanta, oltre al campionato, avrà la Champions. Dove può arrivare?
«Lontano, se gioca sempre con la spensieratezza che ho visto nella passata stagione. Vi ricordate del mio Parma? Nel 1993 abbiamo vinto la Coppa delle Coppe a Wembley e non eravamo mica una squadra di fenomeni, tanto più che io la finale non l’ho neppure giocata… Credetemi, l’Atalanta in Europa può fare strada. E poi con quei due lì davanti le difese di tutte le squadre dovranno fare attenzione. Molta attenzione. Muriel e Zapata sono imprevedibili, fantasiosi, micidiali. Sono colombiani, insomma. Mi sono spiegato?».

Dalla gazzetta dello sport via calcioweb.eu

Bookmark (0)
ClosePlease loginn
0 0 votes
Article Rating

By Staff di Atalantini.com


CONDIVIDI SU
Accedi


Iscrviti
Notifica di
17 Commenti
Nuovi
Vecchi
Inline Feedbacks
View all comments

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com
17
0
Would love your thoughts, please comment.x