Marco Iaconetti, architetto, giornalista e pilota di droni, ne’ bergamasco ne’ atalantino, amico di SIgo del nostro staff, ha scritto questo sul suo blog mywandering.it:
Atalanta orgoglio d’Italia
Non seguo il calcio da più di un ventennio, non ne parlo e soprattutto non ne scrivo. La mia professione giornalistica mi ha portato in campi diametralmente opposti, anche se concordo sul fatto che questo sport riveste un aspetto fondamentale nella vita di un paese, essendo uno dei suoi “termometri sociali“.
Anche il grande scrittore Pasolini sottolineava che il pallone fosse una specie di linguaggio, retto da poeti e prosatori.
Mi perdonerà Sor Carletto Mazzone e soprattutto la città di Brescia, tra l’altro acerrima rivale della tifoseria orobica, ma la notte del 22 maggio 2024, Bergamo è divenuta la nuova “Leonessa d’Italia“.
La nostra bacheca nazionale, torna ad arricchirsi di un blasonato trofeo, che mancava all’appello dal 1999, quando il Parma di Malesani trionfò sul quotato Olympique Marsiglia.
Scrivo all’amico Sigo, referente della pagina atalantini.com, a cui tre anni fa rivolsi delle domande per un articolo incentrato sulla scriteriata proposta della dirigenza Uefa, che voleva instituire un torneo continentale dedicato alle squadre più blasonate d’Europa, per chiederli cosa stia provando in questo momento.
In campo come nella vita
E’ la legge di Nereo Rocco: “In campo come nella vita“. Una inusuale metafora e veritiera sulle caratteristiche dei comportamenti umani.
Probabilmente per i giocatori dell’Atalanta è così, in campo si è vista una sola squadra con un sacro fuoco che a quelli del Leverkusen mancava. Pressing, dinamismo, sacrificio e determinazione. Magari la nostra politica fosse risoluta come l’Atalanta. Probabilmente saremmo una grande nazione.
Non mi soffermo sugli emozionanti commenti dei tifosi, ancora increduli della vittoria e soprattutto di quelli dei più anziani, che videro sfuggire di un soffio la finale di Coppa delle Coppe nel 1988.
Mi piace sapere che per una volta Sansone abbia sconfitto Golia, la provincia la metropoli, il cuore il blasone.
Non si urli più “Zero titoli“. Un trofeo oggi è riposto all’interno della teca societaria della Dea. Spero non rimanga uno scialbo ricordo, da spolverare alla stregua di un vecchio cimelio, ma un punto di partenza per una striscia vincente del nostro nobile calcio di provincia.
Grazie Atalanta.
Marco Iaconetti
By Staff di Atalantini.com
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Bello ricevere complimenti anche da chi non è atalantino nè appassionato al calcio.
Detto ciò un appunto “stilistico”: Sansone (il personaggio biblico la cui forza risiede nei capelli) che sconfigge Golia mi pare davvero una metafora poco sensata… al limite Davide che sconfigge Golia
Infatti volevo dirlo io. Era Davide quello di Golia, non Sansone… 🙂
Leonessa d’Italia a chi? Calma con gli insulti …. Mai voluto essere la leonessa d’Italia, mai invidiato …noi siamo i “mola mia” e a furia di non mollare abbiamo fatto rosicare almeno mezza Italia. Grazie per il pensiero…ma i nostri rivali sono le milanesi che abbiamo incontrato entrambe almeno il doppio di volte ,se non di più, rispetto al Brescia. I Bresciani calcisticamente parlando sono rivali dei Cremonesi. Cordiali saluti
Bergamo leonessa di itaglia….. non si può leggere.
Non ho avuto l incoscienza di proseguire nella lettura
sull’ultima frase ti rincuoro e tranquillizzo io : l’incantesimo della maledizione delle finali di coppa, è finalmente spezzato. Da qui in poi ci vedrai , ci vedrete e ci vedranno ancora sollevare altri trofei . E ,se posso, noi abbiamo più le caratteristiche del cane pastore bergamasco che non della leonessa , “Elogiato dal naturalista svizzero F. de Tschudi nella sua opera “Le Monde des Alpes” per il coraggio con il quale combatteva i lupi, il Bergamasco suscita l’ammirazione degli specialisti dei cani da pastore, e quali amano sottolineare il suo ardore nel lavoro, la sua tenacia e la sua… Leggi di piu' »