Bella intervista al Papu sulla Gazza di oggi
Ecco una sintesi
Il ritorno di Papu Gómez: esperienza, ambizione e rinascita a Padova
Dopo 923 giorni lontano dal campo e una squalifica di due anni per doping, Alejandro “Papu” Gómez è tornato a giocare con una nuova consapevolezza. Il suo rientro segna l’inizio di un percorso vissuto da veterano, con serenità ma anche con grande determinazione.
Obiettivi sportivi
Gómez non si pone limiti minimi: l’obiettivo dichiarato è aiutare il Padova a crescere e puntare più in alto possibile, andando oltre la semplice salvezza. La permanenza in Serie B è il primo traguardo, ma la squadra – a suo giudizio – ha le qualità per ambire a qualcosa di più in un campionato notoriamente equilibrato.
Il gruppo e l’allenatore
Il progetto tecnico si basa su un mix tra esperienza e gioventù. Gómez apprezza il lavoro dell’allenatore Matteo Andreoletti, giovane ma preparato, capace di dare identità alla squadra e di lavorare con serenità e intelligenza tattica. Il rapporto è improntato allo scambio reciproco: l’esperienza dei veterani e le idee fresche del tecnico.
Condizione personale
A livello individuale, Gómez mette al primo posto la continuità fisica. I numeri e le statistiche non sono una priorità: giocare tutte le partite significherebbe stare bene, ed è questo il suo vero obiettivo.
L’impatto con la città
Padova lo ha sorpreso positivamente. L’accoglienza dei tifosi è stata calorosa e la città gli è apparsa viva, aperta e accogliente. Il trasferimento è stato facilitato anche dalla vicinanza a Bergamo, permettendogli un ambientamento rapido.
Il legame permanente con Bergamo
Il Papu vive ancora tra di noi e il suo mister di adesso, Andreoletti è di Bergamo
«Abbiamo parlato spesso di Gasperini e di Atalanta, ma quest'anno stiamo giocando in modo diverso: devo adattarmi alle idee del mister. Gasp in 10 anni a Bergamo ha fatto scuola: oggi tutte le squadre giocano così. Va di moda».
Social, popolarità e scelte di carriera
Dopo essere stato uno dei primi calciatori a diventare virale sui social, Gómez ha vissuto il lato oscuro della notorietà durante la squalifica, quando molte persone sono sparite. Questa esperienza lo ha portato a ridimensionare il rapporto con i social, giudicati sempre più artificiali.
Ha rifiutato offerte economicamente vantaggiose, come quella della Kings League, per rispetto del percorso di sacrifici fatto per tornare nel calcio professionistico.
Il periodo più difficile
Durante la squalifica, Gómez ha affrontato un momento di grande difficoltà personale e mentale. Non potendo allenarsi con una squadra né accedere a strutture sportive, ha dovuto reinventarsi, diventando allenatore, preparatore e mental coach di sé stesso. Fondamentale il supporto della moglie, che lo ha aiutato a ritrovare equilibrio e direzione.
Sguardo al futuro
Il futuro post-carriera non è ancora un pensiero concreto. Gómez si definisce un’anima libera e, per ora, vuole solo recuperare il tempo perduto e godersi di nuovo il calcio. Se le condizioni lo permetteranno, l’idea è quella di giocare ancora tre o quattro anni.
