Bozen Neroblu

17-11-2016 04:42 25 C.

Di storie Atalantine ne abbiamo raccontate tante nel corso di questi quasi 14 anni di sito.

Vi abbiamo fatto capire prima di altri, (come se ce ne fosse bisogno) quanto l’Atalanta sia una realtà per molti concreta, come lo è qui a Bergamo, nonostante la distanza e le origini non orobiche. 

Tra gli altri ricordiamo Adrian dalla lontana Australia, Francesco bergamasco emigrato in svizzera, FZauli dalla Campania ora nostro collaboratore per il Totodea, Nima da Roma e la lista potrebbe continuare a lungo.

Oggi vi parliamo di Igor, bolzanino DOC e Atalantino verace.

Il 40enne lavoratore in un’acciaieria segue l’Atalanta da oramai 30 anni quindi  è probabile che alcuni di voi già lo conoscano, ma lasciamo che sia lui a parlarci di questo FOLLE AMORE.

S: Quando è iniziata la tua passione per l’Atalanta?

I: Mi appassionai all’Atalanta durante una diretta di coppa delle coppe su Rai 1 .. avevo 11 anni. Prima ero juventino, ma i Scirea e i Zbigniew Boniek non mi entusiasmavano abbastanza, la minoranza è ovunque, per cui da quel 1988 tutta la mia famiglia diventò simpatizzante per la Dea. Mi informavano se vinceva e contro chi giocava in caso fossi momentaneamente distratto, contagiai tutti. A 14 anni convinsi mio padre a portarmi finalmente a Bergamo in treno ed arrivammo per un Atalanta-Verona e tramite un mio annuncio pubblicato sulla rivista Nerazzurro venne in stazione Daniele Belotti a prendermi con la sua Renault 5 turbo per portarmi in viale Giulio Cesare dove estasiato guardai la mia prima partita dell’Atalanta. Da quel giorno ormai non conto più le volte che percorsi Bolzano-Bergamo in treno e in macchina. Feci anche un provino da ragazzino all’Atalanta, dopo due anni giocati nella Rappresentativa Alto Adige, ma contro i vari Vieri e altri mastini da 80 kg c’era poca speranza.

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Igor nel ’90 con una storica felpa

S: Qual’è la tua annata preferita sinora?

I: L’anno di Stromberg, Caniggia ed Evair!

S: I tuoi idoli di un tempo e quelli della rosa attuale?

I: Molto difficile scegliere tra grandi campioni. Ognuno di loro a modo proprio ha reso grande l’Atalanta. Stromberg rimarrà sempre in cima alla lista ma anche tanti altri stranieri e italiani non sono da meno. Per quanto riguarda l’anno corrente non mi esprimo ancora perché vedo i giocatori come dei mercenari pronti a vendersi per due lire. Pensa se le mogli ci lasciassero per 2 cm di differenza quanti divorzi ogni giorno, ma a parte gli scherzi il Papu è sempre presente in ogni giocata e spero in un grande futuro per i nostri giovani italiani del nostro vivaio.

S: La trasferta più bella?

I: A Brescia da solo in treno. A fine primo tempo scappai a riprendere il treno senza cintura senza chiavi senza più niente di mio con gli occhi gonfi di gas lacrimogeni, ma con la consapevolezza di esser stato presente ad una delle partite che hanno fatto la storia del tifo italiano.

Igor nel '93, foto Atalanta sullo sfondo e capelli alla "figlio del vento"
Igor nel ’93, foto Atalanta sullo sfondo e capelli alla “figlio del vento”

S: Cosa vuol dire tifare Atalanta a Bolzano?

I:  A Bolzano qualcuno ancora mi chiede se l’Atalanta è la squadra di Genova o di Firenze… questo mondo sconosciuto a tanti. La partita in casa ( A Bergamo ndr) te la paghi tutta di tasca tua e la benzina, l’autostrada, il pranzo te lo paghi di tasca tua senza se e senza ma. Tifare Atalanta a Bolzano non è uguale che tifarla a Bergamo, circondato da interisti, juventini e milanisti la vita non è stata facile con retrocessioni e delusioni, ma mai abbattuto. A noi basta poco: festa della Dea e qualche vittoria contro le big già ci esaltano, quindi  ci vediamo domenica prossima contro la Roma .. nessuno ci ferma!! 

S: Vieni spesso a Bergamo?

I: Lavorando in una acciaieria come manutentore adesso ho poco tempo .. sabato e domenica sempre in fabbrica ma appena posso preparo la sciarpa e corro verso Bergamo… Una media di 10 partite l’anno in casa.. in trasferta purtroppo non si può più andare altrimenti..

Bolzano Rovetta, ritiro 2016
Bolzano Rovetta, ritiro 2016

S: So che tifi anche per un altro sport…che differenze trovi rispetto al calcio?

I: Sono tifoso anche dell’Hockey Bolzano e partecipando al campionato Ebel ci “tocca” andare a Székesfehérvár in Ungheria, Znojmo in Repubblica Ceca, Vienna, Graz, Salisburgo, Linz ecc più volte in una stagione. Giocano anche 4 volte alla settimana e diventa un impegno non indifferente. Non siamo la curva di Bergamo ma la nostra squadra è l’unica a non giocare mai da sola. Anche una macchina da 4 persone il martedì sera in Ungheria sarà sempre presente e martedì (appena passato ndr) si va a Dornbirn sempre a spese proprie. Tra l’Hockey e il calcio c’è una differenza enorme: gioco velocissimo quasi impossibile da seguire e maschio senza tante menate da una parte, lo sport più bello del mondo con atleti purtroppo troppo pagati dall’altra. Un giocatore di Hockey che arriva dal Canada o Usa guadagna in Italia massimo 50 mila € l’anno e rimangono umili!

(Per chi fosse curioso questa la pagina ufficiale del gruppo Figli di Bolzano, del quale fa parte Igor https://www.facebook.com/figlidibolzano1933/ )

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Berretto d’ordinanza, la Dea sfida il ghiaccio

 

S: E tra il calcio di allora e quello di oggi?

I:  Il calcio di allora piaceva a tutti, era il calcio della gente. L’Italia aveva giocatori formidabili mentre oggi abbiamo i GabiGol da 30 Milioni di euro e non giocano nemmeno una partita. Girano troppi soldi, troppi sponsor, troppe PayTv che rendono questo sport impossibile. Io personalmente tornerei indietro di 20 anni con tre stranieri e tanti bravi giovani italiani in squadra come abbiamo noi quest’anno.

S: Se potessi scrivere tu le regole del calcio…cosa cambieresti?

I:  Il calcio è bello così, magari più tecnologia in campo per evitare polemiche future.

S: L’Atalanta è…..?

I: L’Atalanta è tutto! Senza lei la vita non sarebbe così meravigliosa nel bene e nel male, la si deve tifare senza spaventarsi. Noi siamo l’Atalanta: umili operai che potrebbero anche volare in Europa. Torno con la mente alle BNA Bolzano dove in 5 ragazzini, ancora minorenni, seguivamo ( io molto meno rispetto agli altri che erano quasi sempre presenti) la Dea a Palermo e Cosenza e ovunque potessimo con i pochi spiccioli che ci davano i genitori, un bottiglione di vino rosso, 4 panini e la vita era più bella.

BNA Bolzano a Bergamo
BNA Bolzano a Bergamo
BNA Bolzano a Palermo
BNA Bolzano a Palermo
BNA Bolzano a Salerno
BNA Bolzano a Salerno
BNA Bolzano a Cosenza
BNA Bolzano a Cosenza

S: Grazie mille A Igor per la bella chiacchierata e per la tua testimonianza di Atalantinità. E’ sempre bello sapere che l’Atalanta non è sola, e non lo sarà mai, che sia a Bergamo o lontano dalle nostre mura. 

I: Grazie a te, e un saluto a tutti, FORZA ATALANTA!

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