28/10/2025 | 23.44
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Brescianini a DAZN: "Intensita' non molto cambiata rispetto al Gasp"

«È stata una gara complicata, perché il Milan chiudeva ogni varco e ci costringeva a muovere la palla con calma per trovare spiragli. In certi momenti dovevamo ragionare, far girare bene il pallone e aspettare l’occasione giusta, come nell’azione che ha portato al gol di Lookman. Questa prestazione ci dà morale: abbiamo tenuto testa a una squadra fortissima, giocando con intensità e ordine. Avremmo voluto portare a casa la vittoria, ma dobbiamo anche riconoscere il valore dell’avversario e fare tesoro di quanto di buono abbiamo mostrato. Ora testa subito alla prossima partita, dove vogliamo i tre punti».

«Partite come questa ci danno fiducia e consapevolezza. Siamo stati solidi, abbiamo creato tanto e mostrato di poter competere con chiunque. Questo è lo spirito giusto per continuare a migliorare e fare risultati».

«Negli ultimi anni ho giocato in diversi ruoli, e questa cosa mi ha fatto crescere. Il mio ruolo naturale è da mezzala, ma mi trovo bene anche come centrale o in posizione più avanzata, se serve. Cerco sempre di adattarmi a quello che il mister chiede, portando corsa, equilibrio e inserimenti. L’importante è essere pronti ovunque serva».

«Quell’abbraccio con Ademola racchiudeva tante cose. Non segnava da un po’, e per un attaccante non è mai facile. Tutti eravamo contenti per lui, perché se lo meritava davvero. Ma c’era anche la spinta del gruppo, la voglia di vincerla, la sensazione di essere padroni del campo e poter ribaltare la partita. È stato un gesto di unione e fiducia reciproca».

«Mi fanno piacere le parole del mister. Penso che faccia parte del nostro mestiere restare sempre concentrati e disponibili. Con tante partite ravvicinate è normale che ci siano rotazioni, e bisogna affrontarle con il giusto atteggiamento. Allenarsi forte, farsi trovare pronti e dare sempre tutto: se poi l’allenatore riconosce questo impegno, vuol dire che stai andando nella direzione giusta».

«Con tre centrocampisti riusciamo a coprire meglio il campo e a gestire le distanze tra i reparti. L’idea era quella di limitare il loro regista, Modric, e impedirgli di impostare con facilità. È stata anche una scelta tattica, che secondo me abbiamo interpretato nel modo giusto. Quando Pasalic si abbassava, io ed Ederson ci muovevamo in avanti mantenendo equilibrio. È stato un buon lavoro di squadra».

milanpress.com

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