15/08/2022 | 09.09
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Calcio, scadenze fiscali per un miliardo: l’incubo del 16 dicembre

Incubo, Quale Significato si Cela Dietro ai Brutti Sogni? • Lovepedia  Magazine

Nulla sarà più come prima, si diceva. Ma non era chiaro che il dopo potesse essere anche peggio. Con il Covid, si diceva, il taglio degli stipendi dei calciatori non sarà più rinviabile. E invece nel biennio 2019-2021 la massa salariale dei club italiani di calcio è passata da 1,7 a 1,8 miliardi. E all’orizzonte — neanche troppo lontano — si profila una mina fiscale da un miliardo di euro per la sola Serie A. A fare i conti di versamenti e contributi sospesi per il 2022 ma che andranno in scadenza il prossimo 16 dicembre è il Sole 24 Ore: analizzando le somme relative al 2019 (il «prima» che non sarebbe più tornato) emerge che tra versamenti e contributi si sfiora la cifra tonda. Nel dettaglio, la Serie A pagò, tre anni fa, 700 milioni di ritenute Irpef, 170 di Iva, 120 di contributi previdenziali.





Il rischio per i club

Tutte imposte sospese da gennaio a novembre 2022 grazie a interventi legislativi. Ma, secondo le norme attualmente in vigore, il 16 dicembre — quando l’interesse internazionale del calcio sarà sulla sfida di due giorni dopo allo stadio «Losail» in Qatar per la finale dei Mondiali 2022 alla quale l’Italia certamente non prenderà parte — i nodi arriveranno al pettine. E le società di calcio che oggi festeggiano l’avvio del campionato 2022-23 dovranno fare i conti con i pagamenti in sospeso. Con il rischio — evidenziato ancora dal Sole 24 Ore — che molti club possano finire in guai seri. A meno che — è la speranza di Leghe e Figc — non intervenga il prossimo governo.





I conti del calcio italiano

La mina che sta per scoppiare, però, non è un allarme improvviso. Al contrario, era un evento prevedibilissimo: il calcio italiano perde, infatti, un milione al giorno ed è indebitato per 5,4 miliardi di euro. E la Federazione italiana giuoco calcio lo sa benissimo, visto che i numeri emergono dal Report Calcio, il documento sviluppato dal centro studi della Federcalcio in collaborazione con Arel (Agenzia di Ricerche e Legislazione) e PwC Italia. «La messa in sicurezza del sistema calcio — ebbe modo di ripetere alla presentazione del report il presidente della Figc Gabriele Gravina — non è più rinviabile». Ma di riforme, all’orizzonte, non se ne vedono. Solo scadenze fiscali


fonte corriere.it

By marcodalmen
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