Gianpaolo Calvarese, ex arbitro di serie A con all’attivo più di 300 gare nella massima serie considerando tutti i ruoli (arbitro, VAR e arbitro addizionale), commenta quanto deciso recentemente dal designatore Rocchi.
Con la caduta del vincolo territoriale e altre novità di categoria, prosegue la rivoluzione del designatore nella gestione degli arbitri della Serie A.
Allora era vero. Rocchi l’aveva annunciato e poi l’ha fatto: da tempo ripeteva che «un arbitro bravo non può essere limitato dalla provenienza territoriale, altrimenti siamo nel medioevo», e in questa seconda giornata di Serie A ha abbattuto il famoso “vincolo”. Daniele Doveri, arbitro romano, dirigerà proprio la Roma nella sfida del Bentegodi contro l’Hellas Verona.
D’altronde a “preparare il terreno” era stato anche lo stesso Doveri in un’intervista di poche settimane fa. «Sarebbe un passo avanti dal punto di vista culturale per il nostro movimento», aveva dichiarato a Sky Sport. Da non trascurare le implicazioni politiche del gesto di Rocchi.
Il designatore, che ha sempre espresso istanze riformiste nel mondo arbitrale, fino a poco fa era evidentemente frenato dall’ex presidente AIA Alfredo Trentalange e dal suo braccio destro Baglioni, propulsori di una linea più conservatrice. Rocchi, in collaborazione con il nuovo presidente Pacifici, ha anche annunciato che si potranno ascoltare i dialoghi del VAR, ha sdoganato il vincolo territoriale e ha “liberalizzato” le interviste agli arbitri (in questi giorni ne abbiamo lette/ascoltate molte).
Tornando sul tema del vincolo territoriale: fino a questo momento diversi arbitri avevano diretto incontri di squadre localizzate in comuni/province limitrofe a quelle di origine. Per esempio, Sozza, originario di Seregno, aveva arbitrato una squadra di Milano (l’Inter), dove c’è comunque un’altra sezione arbitrale. Altro caso simile quello di Irrati, di Pistoia, che aveva diretto la Fiorentina. La grande innovazione è che un arbitro romano diriga la Roma.
Complimenti dunque al designatore: l’abolizione del vincolo territoriale era attesa da tempo e non può che trovare d’accordo. In bocca al lupo a Doveri e a tutta la classe arbitrale: per esempio, in questo weekend ci sarà anche Livio Marinelli, di Tivoli, che dirigerà Lazio-Genoa.
fonte calcioefinanza.it
By marcodalmen

Rocchi collus…. con l Agnellino.
Prevedo una grande stagione della Rubentus
leggo: ” un passo avanti dal punto di vista culturale per il nostro movimento”.
Ma per favore basta raccontare stronzate e prenderci per i fondelli. Finchè ci saranno ancora in circolazione taRocchi e i suoi amici di Roma e dintorni non sarò mai certo dell’onestà di questa gente.
Lasciamo perdere Calvarese, il famoso cieco al var della finale di coppa: sempre rimasto uno scarsone.
Er cecato de Rrroma.
Ti ha pagato almeno bene Lotito?
Ma 2 parole sul mani di bastos questo ex direttore quando ce le racconterà???
Le TV e i giornali possono continuare a nascondere la mènta sotto il tappeto, ma i clamorosi pilotaggi rimangono e la vostra credibilità è pari a zero.
Circo
…domenica scorsa Udinese Juve…..rigore inventato…eppure Rapuano non e’ di Torino…..non cambiera’ mai niente,,,,PURTROPPO…
E rimettere il sorteggio arbitrale sarebbe difficile?
Detto da questo ex-arbitro, molto chiacchierato, ha significato ancora peggiore di quanto si possa pensare…
Cito un articolo…” Invece del “vincolo territoriale”, sarebbe il caso che l’AIA abolisse il “vincolo sentimentale” che la lega nei secoli dei secoli sappiamo tutti a chi. Tutto il resto è noia. Anzi, è supercazzola.
La vera rivoluzione sarebbe essere imparziali…