Cartine di tornasole

Le cartine di tornasole sono strisce di carta imbevute di una sostanza chiamata tornasole, che viene utilizzata per determinare il pH di una soluzione, ovvero per capire se questa è acida, neutra o basica.
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Anche stavolta, dalla campagna mediatica nata dopo che si e' saputo che l'Inter vuole (forse sarebbe meglio dire pretende) Mola Lookman, è facilmente intuibile e riscontrabile la sufficienza, il pressapochismo, quasi il fastidio con il quale l'argomento viene trattato quando viene gestito dal punto di vista dell' Atalanta.
Un amico anni fa, atalantino verace, mi diceva in questi casi che siamo irrimediabilmente provincialotti e non siamo capaci di gestire un argomento dal punto di vista oggettivo.
Eppure siamo in tanti ad accorgerci come la Dea venga trattata ancora come una societa' di secondo piano, una tetta da mungere quand'e' il momento, un qualcosa da sfruttare senza troppa attenzione e considerazione.
Sta di fatto che, da quando il buon Mola ha detto che non gli dispiacerebbe raggiungere Milano (traduzione: raddoppiare lo stipendio poi va bene tutto o quasi) i media piu' accreditati, fonte, un tempo, di autorevolezza e competenza, stanno producendosi in tanti specchietti per le allodole buoni sono a raccattare consensi (leggi vendite) alla faccia dell'obbiettivita' e della semplice cronaca dei fatti.
Solo ieri abbiamo letto un articolo sulla vita di Mola prima del suo arrivo in Italia, come se la sua permanenza pluriennale a Bergamo e i numeri da circo fatti nella finale dell'Europa League, senza contare il resto, non avessero legittimato un pezzo in tal senso gia' tempo fa.
Stamattina la Gazzetta online ci spiega come "si, la distanza tra Inter e Atalanta resta considerevole. Da una parte il limite di 40 milioni, inderogabile e non trattabile, dall'altra la richiesta di 50 dalla quale l'Atalanta non scendera' comunque". Pero, si aggiunge, "le due societa' hanno buoni rapporti, i rispettivi dirigenti sono amici, un accordo si trovera' di sicuro". In mezzo la richiesta di Zingonia per avere Pio Esposito, definita, tout court, "solo una provocazione in attesa delle schermaglie ma tutto si dovrebbe risolvere con la volonta' del giocatore e l'applicazione di un paio di bonus".
Bello leggere di tutto questo "volemose bene" ma se la differenza resta 10 milioni, le due societa' non sembrano disposte a cedere e la volonta' del giocatore puo', al limite, portare all'emissione di qualche certificato medico di buona memoria, come la mettiamo?
O vogliamo ricordare la poca legittimita' di adescare giocatori sotto contratto promettendo mari e monti quando sono sotto contratto con altri?
Mi auguro che i Percassi tengano duro, ma sono certo che lo faranno. Come dice Pedulla' "pochi al mondo sanno vendere bene come l'Atalanta" e i fatti passati "cosano" come diceva un vecchio comico.
Non facciamoci prendere per il naso, ne' da altre societa', ne' dai calciatori. Ringrazieremo per sempre Ademola Lookman per quella notte magica e per molto altro ma a Bergamo, dal nessuno che era, e' diventato Pallone d'Oro africano e niente lo autorizza a trattarci come non ci meritiamo.
Calep
By staff