D&D: Mister Ardito ripercorre la stagione

18-05-2019 20:30 1 C.

JUVE ATA mister

Intervista di Rudi Trolli al mister dell’Atalanta Mozzanica, protagonista di uno stupendo quinto posto in serie A. – dal sito dell’Atalanta Mozzanica.

Riviviamo attraverso le parole di mister Ardito, l’esaltante stagione nerazzurra. Una stagione iniziata con tanti dubbi, con una squadra profondamente mutata, con tante giocatrici di valore che hanno sposato altre cause e con un allenatore con una storia importante alle spalle nel maschile, ma alla primissima esperienza nel femminile, pertanto una stagione nata sotto tante incognite. Ma come ha vissuto il protagonista, quei primi giorni d’estate nel quale stava nascendo l’era Ardito?

“L’inizio per me è stato quello di un allenatore che arriva con tanto entusiasmo, carico per aver atteso tutta l’estate questo primo giorno di allenamento. Col passare dei giorni poi ho potuto conoscere meglio l’ambiente e scoprire tante cose:  che avevamo una squadra nuova, giovane con poca esperienza e con qualche giocatore che non avevamo mai provato la categoria e per tanto con tanti punti di domanda. Ma come del resto anche società e ragazze avevano senza dubbio dei punti di domanda su un allenatore che non aveva mai allenato una squadra femminile. “

L’inizio non è stato dei più facili. Si esordisce con la Fiorentina con un pesante passivo e dopo 6 giornate solo quattro punti conquistati.

“Ma al di là dei risultati vedevo anche delle cose positive. A Firenze abbiamo affrontato una squadra che aveva un mese di preparazione in più di noi, costruita per vincere il campionato e che è arrivata alla fine seconda ad un punto dalla Juventus, mentre noi eravamo in piena emergenza e dovevamo rodare gli ingranaggi.  Al termine della gara dissi che questa squadra poteva fare un buon campionato perché l’impegno che metteva in allenamento, mi sorprendeva e mi dava fiducia. Già la gara col Sassuolo, una squadra sulla carta più forte di noi, mi ha dimostrato che potevamo giocarcela e tutto sommato non credo meritassimo di perdere quella partita.”

In effetti mister l’impressione che si aveva era di una squadra che faticava a concludere, ma che non appariva così inferiore alle avversarie. Tavagnacco e il pari con la Juventus sono stati i primi squlli.

“Io ho sempre detto alle ragazze che la forza del gruppo doveva sopperire alla mancanza di qualità tecnica rispetto a tanti avversari. I risultati all’inizio non ci hanno sempre premiato, ma io ricordo ad esempio la gara interna col Verona che non meritavamo assolutamente di perdere e siamo stati penalizzati da un episodio. Contro la Roma abbiamo sbagliato il primo tempo, nel secondo potevamo pareggiare, abbiamo fallito l’uno a uno e alla fine abbiamo subito il due a zero. Una Roma che alla fine con un bagaglio tecnico superiore e una forza economica diversa ci ha preceduto di soli tre punti.”

Verso la conclusione del girone d’andata la squadra si è sbloccata mentalmente, dal 5-1 sul Chievo è iniziato il vero campionato dell’Atalanta Mozzanica.

“La gara col Chievo è stata la nostra svolta. Riguardavamo le nostre partite e commentavamo di una squadra che giocava bene, ma raccoglieva poco e alla prima occasione gli avversari ci facevano male. Ci siamo dette che non potevamo sempre uscire dal campo solo con i complimenti e da lì siamo ripartiti. Dopo Chievo è arrivato il pareggio col Milan e abbiamo cominciato a prendere più fiducia di noi stesse. Abbiamo trovato l’undici migliore, il tipo di gioco più adatto alle nostre caratteristiche e abbiamo imparato a far meglio anche la fase difensiva. “

E il girone di ritorno ha infatti una storia ben diversa da raccontare.

“L’arrivo di Jordan ci ha dato sicuramente impatto fisico e qualità e ha sistemato gli equilibri in difesa. Kelly ci ha dato qualità davanti e concretezza sotto porta, quello che tanto ci era mancato. Ma non solo i nuovi acquisti, abbiamo recuperato Cecilia Re a centrocampo, una giocatrice per noi  molto importante. La squadra ha trovato la sua quadratura, le ragazze hanno preso sempre più fiducia e i risultati sono arrivati. La sconfitta interna con la Fiorentina si è dimostrata una parentesi, arrivata in un momento particolare per noi perché durante la pausa abbiamo dovuto rivedere alcune cose nella preparazione atletica.  Dobbiamo ricordarci che da questo punto di vista siamo partiti tardi, ma non era purtroppo stato possibile fare diversamente. Abbiamo corretto in corsa tante cose, dal punto di vista atletico, ma anche tattico, lavorando tanto su ogni aspetto, migliorando l’attenzione ai particolari. Non a caso siamo risultati alla fine una delle miglior difese del campionato. Se togliamo i 12 goal in due partite con la Fiorentina meglio di noi solo Juventus e viola. Siamo state l’unica squadra a non perdere con la Juventus e questo è senz’altro motivo di orgoglio.”

Un girone di ritorno caratterizzato da una stupenda cavalcata di 8 risultati utili consecutivi. L’immagine più bella di tutta la stagione è forse il tre a zero sulla Roma, sul loro campo, al termine di una partita perfetta da parte delle nostre ragazze.

“Tatticamente è stata la nostra migliore partita. Abbiamo preparato tutto nel migliore dei modi e questo mi permette di sottolineare il lavoro dei miei collaboratori, a cominciare da mio fratello Massimo che a metà stagione è entrato nello staff dandoci una grossa mano sotto l’aspetto organizzativo. Siamo andati a Roma due giorni facendo un lungo ritiro pregara e questo ci ha aiutato. Ha compattato la squadra, ci ha permesso di preparare minuziosamente la sfida. Temevamo la Roma perché arrivava da un buon momento ed è un collettivo composto da elementi molto forti. Abbiamo fatto una gara perfetta, se guardiamo la prima rete è l’esempio più significativo di come ci eravamo preparate, con il centrocampista che va in pressione a portare via la palla al difensore e crea la superiorità numerica. Quindi bravissime le ragazze per quello che hanno fatto, ma i complimenti vanno anche al nostro preparatore Alessandro che ci ha permesso di arrivare nella migliore condizione, a Marco che ha fatto un lavoro splendido con i portieri, alla società e penso che alla fine quando semini bene prima o poi raccogli.”

La ciliegina sulla torta è Bari, una vittoria che ci ha regalato un quinto posto sul quale nessuno avrebbe mai scommesso all’inizio del campionato.

“Abbiamo dimostrato anche lì tanta serietà e correttezza nei confronti del campionato. Lo stesso si può dire nella partita di ritorno contro il Milan dove abbiamo perso, ma immeritatamente e con lo stesso atteggiamento siamo andate a Bari, con in testa la voglia di vincere e concludere al meglio il nostro torneo. Anche col Chievo vorrei ricordare che pur in difficoltà e sotto per 2-1 abbiamo trovato la forza di riagguatare il risultato, giocando contro un avversario che doveva assolutamente far risultato per non rischiare la retrocessione”

Il 2-2 di Chievo porta la firma di Federica Anghileri. Il due a zero di Roma è nato da un assist di Giulia Mandelli e il due a uno di Bari ad opera di Sofia Colombo: tre ragazze giovani al loro esordio assoluto in serie A, senza dimenticare le altre come Zanoli e Marchesi che hanno fatto sempre bene quando chiamate in causa. Dalle nostre giovani è arrivato un valore aggiunto che mister Ardito ha saputo sfruttare.

“Ma non solo, pensiamo a giocatrici come Lazzari e Vitale che arrivavano da tanti anni di campionato cadetto e si sono rivelate per noi importantissime facendo un grosso balzo in avanti. Questo mi fa tornare al mio pensiero iniziale: siamo partite con una squadra con tanti punti interrogativi, ma che giorno dopo giorno mi ha dimostrato tanto impegno e tanta voglia di crescere. Mandelli vorrei ricordare che ha esordito in serie A con la Juventus a Torino. Colombo è stata una delle pochissime giovani a disputare tutte le partite, quando non era impegnata con la nazionale ovviamente. L’atteggiamento di queste ragazze è stato sempre di stimolo per me, quando ad esempio le vedevo in allenamento arrabbiate perché non riuscivano a fare determinate cose, però alla fine tutto questo è servito. E poi non dimenticherei la personalità delle senatrici, Scarpellini e Stracchi che hanno dato una grossa mano dal punto di vista psicologico a tutta la squadra, con la classica pacca sulla spalla alla giovane che sbagliava, ma anche con il richiamo quando serviva qualcosa in più a livello di intensità.”

Un gruppo che merita di continuare su questa strada.

“Un gruppo che merita di ripartire con qualche innesto che possa dare delle alternative. Non dimentichiamoci che Daniela Stracchi ha giocato tutto il campionato, Scarpellini idem, Re, Vitale, Rizzon e tutte le altre. Per Piacezzi è stato un anno tribolato, ma può tornare ai suoi migliori livelli, sulle sue qualità nessuno può discutere.  Questo gruppo merita di ripartire, ma merita soprattutto un campionato dove possa raccogliere ancora tante soddisfazioni. L’asticella si deve alzare, se quest’anno siamo arrivate quinte a tre punti dalla Roma, il prossimo dobbiamo puntare al quarto posto.”

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By Cuginus


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