I dieci prossimi SanRemo
Luigi Garlando è forse la firma della Gazzetta piu' vicina al mondo Atalanta, questo pezzo è suo
Nel febbraio 1997, a un anno e 9 mesi dalla nascita di Musa Barrow, i Jalisse vinsero il Festival di Sanremo con la canzone «Fiumi di parole». Erano due perfetti sconosciuti e tali tornarono dopo il trionfo. In ogni campo talvolta si creano contingenze eccezionali che decretano fenomeni a sorpresa. In questo senso la seconda Europa consecutiva dell’Atalanta ha un valore profondo. Qualcuno, al termine della stagione 2016-17, poteva sospettare: il gioco di Gasperini ha spiazzato tutti; l’Atalanta ha contato su una nidiata di giovani irripetibile; con tanto entusiasmo ha centrato un bersaglio superiore alle proprie forze.
E invece l’Atalanta l’ha rifatto, ha conquistato un’altra Europa. Anche se tutti conoscevano a memoria il copione del Gasp; anche se Conti, Gagliardini e Kessie sono finiti altrove; anche se tutti non hanno più affrontato la Dea come una sorpresa, ma come una nuova grande.
La seconda Europa certifica che l’Atalanta può vincere Sanremo dieci volte di fila, perché ha creato una macchina perfetta che produce futuro: l’illuminata gestione Percassi; la proverbiale capacità di educare bene i giovani talenti (Barrow); la sapienza del club nel trovare pezzi di ricambio e trasformarli in uomini mercato (Cristante); l’arte del Gasp che nella continuità dei suoi principi di gioco sa inventare innovazioni spiazzanti.
Il doppio impegno aveva mandato fuori giri il Sassuolo. L’Atalanta l’ha gestito con altra maturità. Con l’esperienza di chi ha fatto tremare il Borussia Dortmund sotto la sua curva gialla, la Dea tornerà in Europa ancora più sicura e ambiziosa, seguita da un popolo innamorato.
Fiumi d’Atalanta. Altro che i Jalisse
Luigi Garlando
gazzetta.it