”Figure, figurine, figuracce” – Barrow

12-04-2019 04:44 38 C.

Che fine ha fatto Musa Barrow ?

Sembra la bruttissima copia del promettente attaccante di fine stagione 2017-2018. Nella scorso campionato, proprio di questi tempi, era la stella del firmamento nerazzurro. Dopo l’esordio in serie A  (Crotone-Atalanta 1-1, 10 febbraio 2018) Gasperini lo promuove titolare il 14 aprile nella partita casalinga con l’Inter (0-0), pochi giorni dopo a Benevento entra al posto di Petagna e realizza il suo primo gol in nerazzurro, si ripete nel 3-1 al Genoa e sblocca il risultato nel match con la Lazio (1-1) all’Olimpico. Tre gol e dodici presenze,

Cantano le sirene provenienti da Torino, sponda Juve, e da Londra, sponda Chelsea, ma l’Atalanta no le ascolta, così il giovane gambiano rimane a Bergamo. In attesa di Duvan Zapata e di Josip Ilicic comincia la nuova stagione da titolare a fianco di Gomez, soprattutto nella fase dei preliminari di Europa League.  Realizza una tripletta nell’ormai storico 8-0 di Sarajevo, si ripete anche ad Haifa con l’Hapoel.

In campionato Zapata fatica ad entrare negli schemi gasperiniani, quindi tocca a Barrow sostituirlo ma le sue prestazioni sono altalenanti, è discontinuo e, soprattutto, gli mancano freschezza e velocità, non tira più in porta. Eppure Gasperini lo schiera titolare a San Siro col Milan, al Bentegodi col Chievo, con il Parma e con il Bologna.

Poi tocca Zapata che esplode a suon di gol, lo si rivede titolare col Sassuolo. A gennaio resta a Bergamo ma nel girone di ritorno gioca pochissimo, quando entra in campo non è mai convincente.

Certo, quando un calciatore, soprattutto giovane, gioca poco fatica a entrare nei meccanismi tattici della squadra. Per Musa è ancora più difficile e complicato perché spesso sostituisce Ilicic e Zapata che, magari, escono dopo una prestazione a suon di gol ma anche quando entra in campo per fare la differenza, per assumere il ruolo di attaccante che possa creare problemi agli avversari non riesce mai ad essere risolutivo.

Spesso da’ l’impressione di essere svagato, poco convinto, quasi un fuscello in balìa di forti venti, succede che sbagli i movimenti e fatichi nei fraseggi. 

Stupisce questa involuzione sia tecnica che mentale e anche tattica.  Nonostante tutto questo, è la prima e unica alternativa a Zapata e a Ilicic nel reparto offensivo. E certe occasioni bisogna coglierle al volo.

Se non si sveglia in questa fase decisiva del campionato, resta un bel problema da risolvere. Forse un bel campionato di serie B non gli farebbe male.

 

GIACOMO MAYER  

 

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By Staff di Atalantini.com


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