Focus primavera: Enrico Del Prato

09-06-2019 14:15 2 C.

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L’Atalanta scalda i motori in vista della semifinale del campionato Primavera 1, che lunedì sera vedrà i giovani nerazzurri andare a caccia della qualificazione per la finale scudetto nel match contro il Torino. Per portare a casa un trofeo che manca in bacheca addirittura del 1998, mister Brambilla dovrà però rinunciare ai suoi “ragazzi mondiali”, impegnati con l’Italia Under 20 che si è guadagnata un posto tra le migliori quattro della rassegna iridata. Tra di loro c’è anche Enrico Del Prato, polivalente classe ’99 cresciuto con l’Atalanta nel sangue e che al Mondiale in Polonia sta confermando di essere ormai pronto per il salto nel calcio professionistico.

Jolly prezioso – Per un ragazzo nato a Grassobbio, distante poco più di dieci chilometri dal centro sportivo di Zingonia, vestirsi di nerazzurro è stato un passaggio quasi automatico dopo i primi calci nella squadra del paese di nascita e nel Seriate. La trafila nel vivaio atalantino è stata brillante, impreziosita dallo scudetto Under 17 conquistato nel 2016 e culminata con tre stagioni da protagonista in Primavera. Con Bonacina prima e Brambilla poi a guidarlo dalla panchina, Del Prato si è conquistato un ruolo di primo piano nell’Under 19 bergamasca, della quale ha indossato la fascia da capitano nelle venti presenze messe insieme nel 2018-19. Una stagione che lo ha visto allenarsi in pianta stabile col gruppo della prima squadra, tanto da convincere Gasperini a portarlo in panchina per più di una volta, dando seguito alle prime convocazioni arrivate già nella passata stagione. A dare ulteriore lustro al suo percorso è poi arrivata l’investitura in azzurro: il c.t. Nicolato lo ha reso una delle colonne della Nazionale Under 20, che il prossimo martedì si giocherà l’accesso a quella che sarebbe una storica finale del Mondiale nella sfida contro l’Ucraina. Un’ascesa costante e inesorabile quella di Enrico, che progetta una carriera importante basandosi su una duttilità che lo rende un jolly prezioso a disposizione di ogni allenatore.

Certezza silenziosa – Del Prato nasce infatti come difensore, capace di agire alternativamente da terzino destro o da centrale di una linea a quattro o a tre. Questa stagione, però, lo ha visto avanzare in più di una occasione il proprio raggio d’azione: mister Brambilla lo ha reinventato mediano, ricevendo in cambio prestazioni degne di nota che hanno confermato la stoffa da giocatore universale, con una ulteriore dimensione aggiunta a un profilo già molto interessante. Una transizione resa possibile dalla mentalità del ragazzo, che è già quella di un professionista fatto e finito: Enrico non sbaglia mai l’approccio alla gara e rappresenta un punto di riferimento importante per i compagni, grazie alla sicurezza che trasmette anche nei momenti più complicati della partita. Forza negli arti inferiori e buona scelta di tempo gli consentono di essere efficace in marcatura e nel gioco aereo, mentre le doti aerobiche e di resistenza allo sforzo lo rendono performante anche nei più dispendiosi compiti da mediano. Dopo un’estate 2018 vissuta tra gioie scolastiche e dolori sportivi, con un diploma di scuola superiore conseguito brillantemente e l’Europeo Under 19 perso ai supplementari nella finale contro l’Olanda, Del Prato può guardare con fiducia e ambizione verso la semifinale del Mondiale, in programma martedì contro l’Ucraina. Poi arriverà il momento di seguire le orme di papà Ivan, ex calciatore con trascorsi nell’Albinoleffe. Sarà un’estate tutta da vivere per Del Prato, che nel frattempo è diventato la certezza silenziosa di un’Italia Under 20 che sogna di riscrivere nuovamente la storia.

Fonte lagiovaneitalia

 

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