Ogni anno, proprio lì dove indica il titolo, per un paio di volte (in concomitanza con le due trasferte atalantine in terra meneghina) mi mangio un ottimo panino con la salamella e mi appresto ad entrare nella Scala del Calcio.
Sempre in punta di piedi, con rispetto per la storia che trasuda attraverso il “Meazza” a San Siro.
È per questo che capisco il malcontento dei milanisti che gira sui social, seppur al momento sembri ancora solo un tentativo.
Dall’esclusione dall’Europa al vedere giocare l’Atalanta in Champions League sul proprio campo.
La bocca amara verrebbe anche a me, fossi nato oltre l’Adda.
Ma dopo il tentativo feroce del Sassuolo di sbatterci fuori dalla competizione, di quel Mapei Stadium farei volentieri a meno.
Andare in 30.000 e forse di più a Milano, per un Atalanta-Real Madrid, in motorino, con la bandiera, mi fa accapponare la pelle solo al pensiero.
Io il motorino non ce l’ho, ci andrei in bicicletta dalla pista ciclabile lungo il naviglio della Martesana, partendo da Fara Gera d’Adda.
Non comprendo chi, tra gli atalantini, non vorrebbe San Siro, ma lo rispetto.
Ricordo solo a loro che nemmeno Reggio Emilia sentivamo nostra, poi l’abbiamo conquistata ed anche un po’ amata. E a Milano ci sarebbe posto per tutti, anche per quel nonno che non si sarà potuto abbonare, anche per quel bimbo che sogna di vedere Messi fermato da Masiello, anche per quella mamma che completerà, in quella notte magica, la sua famiglia in festa.
Sogniamo un po’.
Lì, in fondo a via Capecelatro, prima di piazza Axum, con la salamella in mano.
E poi tutti in abito da sera alla Prima della Scala.
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By Staff di Atalantini.com