Oggi è il giorno decisivo per la Serie A, si deciderà sulla ripresa in un incontro tra la FIGC, la Lega Calcio e Spadafora. Ieri intanto ha parlato il presidente della FIGC Gabriele Gravina, a Ripartelitalia: “Il calcio in Italia rappresenta uno straordinario fattore sociale ed economico, un ineguagliabile generatore di entusiasmo – esordisce Gravina – La diffusione del contagio da Covid-19 ha stravolto le nostre vite, ha imposto cambiamenti radicali alle nostre abitudini e messo in discussione le relazioni interpersonali. Ma non ha spezzato il filo d’amore che lega il calcio all’Italia. Siamo partiti col mettere a disposizione della Protezione Civile fiorentina il Centro Tecnico Federale di Coverciano, la Casa delle Nazionali italiane di calcio poi ribattezzata la Casa della Solidarietà, che per 40 giorni ha ospitato 48 pazienti positivi al Covid-19. Grande successo hanno riscosso, inoltre, le iniziative #leregoledelgioco e #loScudettodelCuore, ideate per promuovere i comportamenti responsabili ai tempi del Coronavirus grazie al coinvolgimento delle Azzurre e degli Azzurri nonché per celebrare tutte le categorie professionali impegnate nella lotta all’epidemia assegnandogli uno scudetto simbolico. Le due campagne insieme hanno avuto ampio risalto, facendo registrare oltre 25 milioni di contatti su tutti i mezzi di comunicazione e più di 10 milioni di contatti sui social FIGC. La FIGC è scesa in campo con determinazione, affinché l’Italia riparta insieme al calcio, un settore occupazionale importante (sono stimati in circa 100.000 i lavoratori diretti e nell’indotto), che produce emozioni e che genera introiti ingenti per lo Stato. Abbiamo lavorato incessantemente insieme al Ministro per lo Sport Vincenzo Spadafora, al Ministro dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtierie al Ministro della Salute Roberto Speranza, per creare le condizioni di sicurezza per la ripresa dei campionati professionistici, perché solo il ritorno in campo consente di attutire il crollo dei ricavi sul breve periodo stimabili altrimenti in oltre 700 milioni (più di 500 generati dal blocco imposto dal Covid-19)”. Gravina snocciola poi numeri che parlano da soli: “Il calcio in Italia è lo sport più rappresentativo: coinvolge 4,6 milioni di praticanti, con circa 1,4 milioni di tesserati per la FIGC, di cui 833.000 calciatori tesserati nell’ambito dell’attività giovanile (circa il 20% della popolazione italiana maschile tra i 5 e i 16 anni risulta tesserato per la Federcalcio). Ogni anno in Italia si disputano circa 570.000 partite ufficiali, ovvero 1.600 partite al giorno (una ogni 55 secondi). Dati e trend che testimoniano quanto il calcio rappresenti il principale sistema sportivo italiano, se si considera anche il fatto che la FIGC da sola incide per circa il 24% degli atleti tesserati per le 44 Federazioni Sportive Nazionali affiliate al CONI. Questi numeri, di grande e crescente rilevanza, dal punto di vista della dimensione sportiva e dell’interesse generato, si traducono in importanti riflessi dal punto di vista economico; il fatturato diretto generato dal settore calcio è stimabile in 4,7 miliardi di euro. Di questa cifra, il 23% viene prodotto dai campionati dilettantistici e giovanili, dalla FIGC e dalle leghe calcistiche (1,1 miliardi di euro), mentre il restante 77% (3,6 miliardi) dal settore professionistico, ovvero dal valore della produzione generato dai club di Serie A, Serie B e Serie C. Un dato che evidenza quanto il comparto professionistico rappresenti il principale attore all’interno del sistema calcio e dell’intero sport italiano”. Gravina conclude così il suo accorato appello: “Analizzando ciò che il calcio italiano genera non è quindi così difficile capire perché la FIGC persegue pervicacemente la via della ripartenza. Ce lo abbiamo nel DNA e lo portiamo anche nel nostro nome (Federazione Italiana Giuoco Calcio): per noi ripartire vuol dire tornare a giocare”.
sosfanta.calciomercato.com
By marcodalmen
Gravina parla sempre come un “manager” della finanza (neanche dell’industria …..).
Ma il calcio, oltre ad essere finanza, industria, o altro simile, e’ (o dovrebbe essere) ANCHE un po’ SPORT.
Nessuno vuole negare l’importanza (purtroppo) dei diritti TV.
Ma c’e’ un limite a tutto.
Io sto rivalutando il suo (odiatissimo …. da qualcuno …..) predecessore che aveva (quasi) imposto il VAR ……
Tanto odiato da “monociglio”, forse proprio perche’ ostacolava i piani monopolistici delle BIG.
gàà detto e tendo a ribadirlo:
gravina
tua sorella
ci sbocchina
Chi non sa fare i conti è giusto che fallisca.
Le regole e le leggi già ci sono.
È giunto il momento di passare ai fatti,sia in itaglia che in europina.
Fairplay finanziario?.
Spazio ai virtuosi…e se sarà Acireale e non Bilan….pazienza
SPORT = educazione e rispetto delle regole ( uguali per tutti ).
Utopistico?…è utopistico ciò che non si vuole,abbassare il volume di denaro per alzare il livello dello SPORT….quello vero.
Giù le mani dallo sport, giù le mani anche dal calcio.
mille miliooooni
Non è una questione di quanti soldi girano nel mondo dei calcio (molti o troppi secondo alcuni ma se il calcio è un’industria vuol dire che la quantità di soldi è equiparata per farla funzionare) ma il problema è invece come si utilizzano quelle risorse ! L’Atalanta degli ultimi anni è la dimostrazione di quanto scritto precedentemente! Se le big invece di sperperare avessero gestito oculatamente non sarebbero nei guai! Per cui che falliscano pure!
Pare di assistere ad una rappresentazione lirica, ove il coro canta ripetutamente ‘partiam, partiam!’, ma tutto resta assolutamente fermo ed immobile. In diretta dal gran teatro FIGC.
Giusto ricominciare, troppe persone che lavorano x il calcio a casa in cassa integrazione e che rischiano il posto di lavoro…..
RIDIMENSIONARE IN TUTTA EUROPA/ MONDO GLI STIPENDI DEI CALCIATORI , TUTTI.
ci sono in C giocatori normali che prendono 18/20.000 euro al mese , ed anche quando si ritrovano senza squadra per 6 mesi, NON accettano nuove destinazione per meno di quelle cifre. (parlo per conoscenza diretta).
TAGLIARE GLI STIPENDI PER GIOCARE AL FOOTBALL .
Crazyhorse, va che 20k al mese sono 240k all’anno eh…. lo stipendio di un giocatore medio del BRESCIA…
Intanto a Bologna c’è un sospetto covid nello staff. Io non so come faranno a ripartire
Il secondo tampone e’ risultato negativo
meno male, per lui
Buon per lui. Ma a me tutti questi positivi che magicamente diventano negativi….
basta sparare minkiate sui presunti danni economici da mancati introiti dei diritti tv!
tre decenni fa questo grano non esisteva e fallivano molte meno società, quindi vedete di tirarvi insieme e di smetterla di essere dipendenti dalle piovre delle frequenze e magari ridimensionare ingaggi e stipendi mostruosi e disgustosi per il resto della popolazione. e visto che ci siete, anche ridimensionare i prezzi dei settori ospiti adottando la legge francese e in generale i prezzi dei settori popolari
fuck off alle pay tv
Esatto…i Rozzi e gli Anconetani non sapevano nemmeno cosa fossero gli introiti TV ed hanno gestito per anni realtà sane nella massima serie…unici ricavi botteghino e sponsor, e non hanno mai pianto miseria…imparate, cialtroni
Hai pienamente senso da un punto di vista teorico, in pratica non è percorribile: 1) richiederebbe la stessa azione da parte di tutte le federazioni, altrimenti il nostro campionato diventerebbe come quello bielorusso a livello di importanza; ma che interesse avrebbero la bundes o la premier a farlo? 2) tornare indietro al passato sarebbe molto complicato e metterebbe a rischio anche una serie di lavoratori in modo collaterale (in ogni settore tanto si gonfiano i ricavi, altrettanto fa l’indotto) 3) il calcio in tv ha obiettivamente molta richiesta e mercato (si vedano il nr di abbonati sky, che senza calcio… Leggi di piu' »
Il senso del mio discorso, allacciandomi a farabundo che condivido, è che come prima si gestivano società sane senza indebitamenti con il solo botteghino e sponsor sulla maglia essendo competitivi, ugualmente cambiando le fonti di ricavi che attualmente comprendono televisioni, merchandising, etc devi saper essere in grado di esercitare una buona gestione senza buffi, per questo dicevo di imparare dai Rozzi…o dai Percassi naturalmente riferendosi all’attualità.
Si si comprendo bene, ma il fatto è che i diritti tv han cambiato anche la società più virtuosa: la stessa atalanta senza soldi dalle tv fallirrebbe.
Ci vorrebbero delle regole universali, tipo un limite all’utilizzo dei ricavi da tv per la gestione ordinaria, in modo da esserne meno dipendenti e vincolarne la rimanente parte a investimenti o progetti più a lungo termine (settore giovanile, costruzione strutture, etc.): ma se non lo fanno tutti insieme a livello mondiale, chi prende per primo la decisione rimane fregato.
Sono d’accordo… però guarda per come è concepita la spartizione dei diritti televisivi in modo così scandalosamente a favore delle squadre con bacini importanti, che tra l’altro non fa altro che aumentare la forbice e il disequilibrio tra le forze in campo, le prime a saltare in aria sarebbero proprio queste ultime che dipendono quasi esclusivamente come dici tu dalle TV…
Ma che discorso è ? In bene od in male il mondo è evoluto. Le tv pagano per avere un servizio e guadagnare dagli abbonati, i calciatori hanno assorbito questo delta per cui se volessimo tornare indietro il primo passaggio sarebbe una decurtazione fissa del 90% degli stipendi ed in tutto il mondo dove le TV dettano legge. Ipotesi impraticabile, se anche uno solo dei campionati maggiori non aderisse o lo facesse parzialmente avremmo uno squlibrio con le squaadre di quel campionato più forti di tute le altre del resto del mondo quindi un impoverimento sia economico che sportivo. La… Leggi di piu' »
se rileggi bene quello che ho scritto non ho detto di abolirle, ma solo di essere Meno Dipendenti da quel flusso di denaro, poi oh ognuno crede quello che vuole.che senza le televisioni muoiono tutti, io penso invece il contrario (come spiegato nel paragone con gli anni 80 e 90)
Brignuca: “……. La soluzione potrebbe essere un salary cap a livello FIFA che entra in vigore mettendo in bolla in 5 anni gli stipendi asurdi attuali”.
Molto difficile da applicare in un mondo sin qui globalizzato (quindi, piuttosto difficile da monitorare).
TV e sponsors troverebbero il modo (con operazioni “estero su estero”) di baipassare ogni tipo di controlli nei singoli stati.
La realta’ e’ che con i soldi che “girano” nel mondo del calcio ci “mangiano” in tanti (troppi) ….. e succede veramente di tutto, di piu’ ……
Se poi Covid’19 cambiera’ stabilmente le abitudini, vedremo ………
Operazioni estero su estero…..è già un bel po’ che esistono nel calcio.
Oiggaiv: “……. Operazioni estero su estero ….. è già un bel po’ che esistono nel calcio”
E, secondo me, sono da tempo uno dei presupposti dello sfascio (potenziale) attuale.
Per fortuna, non tutte le societa’ sono coinvolte nella stessa misura.
Non solo potrebbere “saltare” alcune societa’, ma potrebbero anche venire alla luce “giri” strani ……..
Mi associo.
Brao Fara. Più etica e meno dio (denaro). E non ditemi che ho bestemmiato.
Ma magari… Non vedo l’ora di vedere i fallimenti di chi ha accumulato milioni e milioni di debiti. Saluti…
Da “amante del giuoco”….,non so gli altri, ma io sono STUFOOOO di sentire dei danni subiti da chi ha vissuto al di la’ delle proprie possibilita’ sperperando risorse ed ingrassando i vari Balotelli (preso ad esesmpio perl sue sinapsi….) o Raiola (che si e’ fregato per contratto i neuroni dei suoi assistiti)
…..e non mi vengano a parlare dei “dipendenti”: cui tengiono cosi’ tanto che quando le squadre falliscono spesso sono quelli che non rientrano di un centesimo………..quindi………………
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Se ci saranno fallimenti, lo si dovra’ ai 10- 20 anni precedenti.
C’e’ chi AMMINISTRATO oculatamente non fallira’….. non solo noi!
Parole sante Alamo.
Vale per il calcio come per molti altri ambiti. Ma restando al calcio comandano quelli dello spalmadebiti. Per loro i soliti noti hanno diritto a tutto
E’ ormai chiaro anche ai sassi che ci sono due anime, quella garantista della salute pubblica fino allo stremo che si può riassumere in “se anche un solo membro dello staff risulta positivo tutta la squadra rientra in quarantena per 14gg, staff compreso” e quella che si rende conto che senza giocare ci sarà un tracollo causa mancanza soldi delle tv e che segue il modello tedesco.
Al momento vince la prima fazione, vediamo se nel’incontro omnicomprensivo di oggi, si riuscirà a venire fuori con qualcosa di definitivo.
Oggi è il 28 maggio. Mancano 12/13 giornate.
E poi se ri-iniziate vedere anche di finire.
Dai DNA, avete il business nel DNA, i soldi delle TV. Lazie merda