Guardare all’Europa? dall’alto di un tavolo!

01-05-2017 11:25 19 C.

Prendete un tavolo, saliteci sopra e guardate il mondo da quel punto di vista.

Questo era il concetto alla base del famoso film “L’attimo fuggente” che ormai ha anche lui i suoi 28 anni (come passa il tempo, vero?)-

Stessa cosa facevano migliaia di atalantini al termine della Festa della Dea, con un altro spirito e in un altro contesto.
E chissà  cosa sarebbe stato quest’anno il tradizionale Sabba atalantino di meta’ luglio (perche’ al momento non c’e’ ancora traccia) con sul palco il Gasp e la super Atalanta 2016-2017 che il mister ha scolpito nel marmo.

Il concetto di osservare le cose stando in piedi sopra ad un tavolo, almeno nel fim, era quello di guardare a quello che ci sta accadendo ponendoci al di fuori del contesto, da un diverso punto di vista, come se un tifoso atalantino fosse stato su Marte gli ultimi 8 mesi e si apprestasse a leggere la classifica di adesso.
Oppure a come potremmo guardare a questo magico periodo a distanza, diciamo, di 4 o 5 anni nel futuro. Quando potremmo essere in tutt’altra situazione.

Perche’ di Atalante in futuro ce ne saranno altre, sicuramente diverse, perche’ no’ magari anche piu’ forti (e non scandalizzatevi se lo penso veramente, dopo quest’anno ritengo possa accadere di tutto, nel bene e anche nel male) ma il senso di sorpresa, lo spiazzamento di cio’ che la nostra squadra si apprestava a diventare, il contropiede psicologico di trovarsela in poco tempo alla ribalta delle cronache persino internazionali, beh, quello non ce l’avremo piu’ e se avremo la fortuna di stare in alto per tanto tempo alla fine ci avremo fatto il callo, per quanto possa ora sembrare incredibile solo pensarlo.

Ricordiamoci come, ad un certo punto, pochi anni fa ci sembrava persino quasi normale e conseguente vedere quell’Udinese che affronteremo domenica prossima, giocarsi i preliminari Champions contro l’Arsenal, voglia il cielo che ci succeda anche per l’Atalanta.

Stiamo vivendo un sogno. Per Dio, guardatevi la classifica dalla prima all’ottava, che cazzo ci fa li’ dentro Bergamo?
Il sogno di poter raggiungere l’Europa a 4 giornate dalla fine guardando negli occhi citta’ come Torino, Milano, Napoli, Roma e Firenze. Le ex capitali d’Italia (piu’ quella economica e del Regno delle Due Sicilie) ci sono tutte. Solo noi e loro.

Pero’ nemmeno i sogni sono immuni da preoccupazioni e incertezze che riguardano il futuro e sono alla fine corrotti da quella che e’ la vita normale di ogni giorno di ognuno di noi.

Ecco perchè occorre salire sul tavolo per capire esattamente ciò che stiamo vivendo, il miracolo di una squadra come tante diventata una corazzata senza che nessuno se l’aspettasse (nemmeno i protagonisti).

Viviamo questo sogno guardandolo dal di fuori, staccandoci dal contesto, idealizzandolo gia’ nel presente. Senza farci pero’ farci travolgere, come sa bene chi ha volato troppo in alto almeno una volta.

Poi vada come vada alla fine, ma solo cosi’ potremo guastarcelo appieno, come merita.

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By Calep


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