Secondo lo studio dell’azienda tedesca Pr Marketing, le società di calcio guadagnano circa 10 euro dalla vendita, ma compensano con gli accordi privati che stipulano con i rispettivi sponsor tecnici.
Quanto costa una maglia da calcio? Quella che è iniziata ieri è la prima settimana di vero calcio della stagione 2023/24, quella dei primi allenamenti con i tifosi che possono tornare ad ammirare i propri beniamini, dopo poco più di un mese dalla fine del campionato, e salutare i nuovi arrivati dal calciomercato. Intorno ai ritiri, che avvengano nei centri di allenamento o in località più fresche come quelle di montagna, non può mancare il marketing, che costituisce una voce importante di incassi per le società calcistiche di tutto il mondo.
Dalla ricerca condotta dalla società tedesca Pr Marketing, riportata dall’edizione odierna de La Repubblica, per la produzione di una singola maglia ufficiale, che arriva a costare più di 100 euro, ci vogliono in media 10 minuti. Il grosso degli sponsor tecnici fa eseguire il lavoro in Asia, dove gli operai e le operaie cuciono i tessuti a loro consegnati per un guadagno personale di meno di un euro a maglietta. Una cifra misera, che era addirittura più bassa se consideriamo che fino a 25 anni fa questo processo avveniva in Africa centrale, Pakistan o Bangladesh, dove la paga non arrivava a tre euro al giorno.
Quanto costa una maglia da calcio? I prezzi delle divise da gioco
Nella giornata di lunedì anche i campioni di Italia del Napoli hanno presentato le loro maglie per la stagione 2023/24, dove gli uomini di Rudi Garcia giocheranno con lo Scudetto sul petto. Quindi in pochi hanno storto il naso per un aumento di 10 euro rispetto all’anno scorso: si è passati infatti da 120 a 130 euro. Ma non solo il Napoli, l’aumento ha toccato ogni società.
Il costo per una maglia della Juventus è passato da 140 a 150 euro. Rincaro di 20 euro per il Milan, da 120 a 140. Ma secondo la ricerca, questo aumento non frenerà la domanda che sarà destinata comunque a salire. E se il guadagno per i club su ogni maglia è modesto, si parla di meno di 10 euro, le esternalità positive sono incalcolabili.
«Quel che conta nel progettare una campagna di vendita, dal punto di vista di un club, non è trarre il massimo profitto da ogni maglia, ma capire che ogni tifoso che la indossa diventa un ambasciatore», dice Peter Rohlmann, titolare di Pr Marketing. Ed è per questo che i club più fortemente identitari scelgono di farsi le maglie da sé. In Italia c’è il Napoli per esempio, che sfrutta la collaborazione con Armani, mentre in Germania è il caso del St. Pauli, la cui tifoseria politicamente impegnata pretende la garanzia “sfruttamento zero”. Altre società impongono alle aziende produttrici di adeguarsi ai valori della società. Come Liverpool e Udinese, che hanno indossato maglie ricavate dal riciclo di bottigliette in plastica. Il Real Madrid, invece, ha chiesto che la plastica fosse prelevata dagli oceani, o l’inglese Forest Green Rovers iscritto in Football League Two, che come materia prima per le divise ha scelto i fondi di caffè.
«Come IULM – spiega la professoressa Daniela Corsaro, docente di Marketing all’università milanese – abbiamo fatto una ricerca: oggi l’89% dei giovani nel mondo pretende che la sostenibilità nella catena del valore sia reale, non solo proclamata a livello corporate». «Molti club, dal Borussia Dortmund al Southampton, hanno provato a lanciare un proprio marchio — dice Rohlmann — ma nessuno di loro ha avuto successo per più di 5 anni: non è un modello a lungo termine».
fonte calcioefinanza.it
By marcodalmen

Nella mia carriera di tifoso ho acquistato solo una maglia della dea, scopo era dare una mano ad un’asta di beneficienza .Visti i prezzi che ci vengono imposti credo resterà anche l’unica.
“Ed è per questo che i club più fortemente identitari scelgono di farsi le maglie da sé”…in Germania è il caso del St. Pauli, la cui tifoseria politicamente impegnata pretende la garanzia “sfruttamento zero”. ottima iniziativa del s. pauli che ha deciso di produrre le maglie esclusivamente con sterco di fattorie amburghesi, materia prima che si sposa perfettamente col colore delle maglie e con la matrice dei suoi tifosi.
Nel cervello hai lo sterco tu, vai ad Amburgo a dirlo a loro direttamente
vado 2-3 volte l’anno ad Amburgo, facciamo rimpatriate con amici dell’HSV e ragazzi dei Rangers. se vuoi venire tu a fargli un saluto…
La politica falla.a casa tua
…quindi dove è il barbatrucco??chi ci guadagna?chi ci perde è il tifoso (la passione e l’amore costano sempre qualcosa…..)
La prima e ultima l’ho acquistata 30 anni fa e l’ho usata per anni più a sciare che allo stadio; sopra i 30 euro se le possono tenere tutte.
Gli ingaggi dei calciatori, il prezzo dei cartellini, i mega ricarichi sulle magliette. Sono tutte cose che vanno tutelate e pompate a dismisura.
Servono a far capire ai ragazzini, che hanno un numero minimo di neuroni, che non bisogna buttar via la propria vita, per correr dietro a della carta straccia che non ha alcun valore. Carta igienica stampata con la faccia del re e imposta con le armi.
Sapete il bello di essere ATALANTINI…..pantaloni neri maglietta o camicia blu… Ed addio business delle divise, e sono in divisa anche a MESSA alla pizzata ed anche a NOZZE
Per me la Joma ha fatto maglie molto più belle e interessanti in questi anni, rispetto alle maglie da catalogo che ci rifilava la Nike. E le maglie non da catalogo della Nike (vedi quella del Sfinter) sono anche più cesse. Però: de gustibus… ognuno ha i suoi. Riguardo al business: è evidente che ci mangiano su… però attenzione, vale anche per le scarpe, per le borsette, per i vestiti in generale, per un disastro di altri prodotti “di marca” che noi in occidente compriamo e altri fanno da qualche altra parte. Non è che sia un vizio esclusivo del… Leggi di piu' »
Per me prima ci liberiamo della Joma meglio e’ ed anche una divisa da catalogo standard Adidas come ad esempio il Cagliari di un paio di anni fa sarebbe gia’ un bel passo avanti come immagine. C’e’ pure la inglese Castore in grande ascesa e benche’ nulla di trascendentale fa almeno cose un po’ piu’ sobrie, classiche ed eleganti a mio modesto parere
Guadagno modesto pagare 1 euro e guadagnarne 10? ma siamo matti? Come se per ogni ora di lavoro ne guadagno 10 volte. Vuol dire 10 volte il suo costo azienda. Poi si lamentano perchè ci sono i venditori di gadget non autorizzati o i siti pirati per le partite. Con stipendi che viaggiano bassi, inflazione alta e costi primari alti come pensano che possa sopravvivere un tifoso? Il calcio resta uno sport popolare ma con prezzi generali sempre meno abbordabili. Ci si arrangia e si cerca di sopravvivere.
Scusa ma un tifoso può sopravvivere anche senza la maglia ufficiale!
E’ quello che ho scritto infatti ci si arrangia.
Umbro il mio sogno come maglie
Ogni anno le fanno semplici ma stupende ( tipo west ham)
concordo, anche se non e’ piu’ la Umbro di una volta rimane sempre al top ed a maggior ragione nello socnfortante panorama delle maglie “moderne”
Umbro il Top
Anche le Admiral di una volta
sono parte di coloro a cui non piacciono le maglie della Joma. aggiungo che ogni anno ed è una battaglia contro i mulini a vento vedo la prima maglia abbruttita dallo sponsor con scritta gigante su pettorale destro. almeno sulla seconda se c’è il secondo sponsor è centrato sotto il principale sull’addome da l’idea di essere un pò più ben fatto. veramente troppi marchi davanti, sulle maniche di dietro in arancione la scritta Gewiss. io ricordavo la provincia bergamasca come una capitale del tessile, mio nonno e mio zio lavoravano alla Reggiani. è passata un pò d’acqua sotto i ponti… Leggi di piu' »
Joma da la possibilità però di comprarle anche senza sponsor e a me specie le seconde maglie in questi anni sono piaciute parecchio
Pagare una maglietta 150 euro è un insulto.
Il guadagno dei club e’ modesto (10 euro)…….e produrle costa poco o nulla ..ma le vendono a 140 / 150 ?
Suona tanto di presa per il culo…
E molto anche ….
ho avuto modo di vedere quelle di quest’anno, non mi piacciono. Non sono belle le righe, i colori scialbi e sempre con sto colletto che francamente ha rotto. Comunue no like ne la prima ne la seconda. La terza è discreta ma è tipo la corallo degli anni scorsi .
come hai fatto?
Viste anche io…. A me non dispiace per nulla. Imho molto bella la “trama”.
La seconda particolare….. non ho ancora deciso se mi piace.😁
Personalmente tetto massimo di spesa a 30€ per felpe e pantaloni.
20€ per il restante.
Quindi fondi di magazzino di annualità precedenti.
Quanto alle maglie gara sintetiche, se le possono tenere. Già d’inverno fanno sudare , figurati adesso.
Invece la prima squadra per me si può mettere anche quelle degli anni ’80, che mi frega zero.
A proposito di maglie la terza maglia presentata ieri del mertyr tydfil, squadra gallese che incontrammo in coppa delle coppe, è un omaggio all’atalatna: a strisce nerazzurre. La maglia di casa loro è bianconera
Vista…ho il sentore che la nostra sarà uguale o molto simile
RIVOGLIO le maglie invernali con la maniche lunghe….
altro che quelle corte con sotto la maglia sportiva/della salute.
un nuovo Billy Bigliardi o mark lenders
non puo’ rimboccare le maniche in inverno perche’ sono gia’ corte…
e le maniche rimboccate oltre che i calzettoni “alla cacaiola”( cit Gianni Brera) facevano così tanto guerriero il giocatore !
Purtroppo visto solo in filmati di repertorio, credo il più guerriero di tutti Omar Sivori.
Ci sono anche le patch e sono altri costi. Poi a fine campionato le trovi a 20 euro. Gli affari sono affari
Premesso che a me Joma non dispiace affatto, sia esteticamente sia come vestibilità, l idea di produrre in proprio le maglie secondo me è fattibile. Chiaramente servirebbe un team all interno della società che si occupasse del tutto, ma si potrebbero aumentare i ricavi e avere prodotti che rispecchiano sempre più la nostra storia e la nostra identità