Il Como la nuova Atalanta? certo che si, certo che no
Derby lombardo, certo, ma non tra i più carichi di rivalità. È però un confronto affascinante: da una parte due realtà storiche del calcio provinciale che hanno saputo farsi strada, dall’altra la differenza tra chi ormai è una grande affermata e chi invece punta a diventarlo. L’Atalanta lo è già da anni, anche fuori dai confini nazionali. Il Como invece guarda a quel modello come ispirazione, pur sapendo che il cammino per arrivare in alto è tutt’altro che uguale.
Il “modello Atalanta” è diventato quasi un cliché, ripetuto spesso ma mai davvero replicato. La società della famiglia Percassi ha trovato un equilibrio raro, reso ancora più solido dall’arrivo di Gasperini in panchina quasi dieci anni fa (oggi sostituito da Juric). Da sempre il vivaio di Zingonia è una fonte di talenti, e la stabilità economica non è mai mancata. Con questi ingredienti la miscela è esplosa: giovani italiani di qualità, crescita continua, successi in Serie A e perfino la vittoria dell’Europa League. Il tutto senza perdere prudenza: la società continua a dichiarare come obiettivo primario la salvezza, salvo poi trovarsi regolarmente in Europa, spesso in Champions. Una struttura forte, che regge qualunque ambizione.
Per il Como il paragone regge solo a metà. I lariani hanno la proprietà più ricca dell’intera Serie A, quella dei fratelli Hartono, che però non hanno mai scelto la via degli sprechi. Piuttosto, investimenti mirati e acquisti di valore, spesso raccogliendo sul mercato quei giocatori che nei grandi club europei trovano poco spazio ma che, col tempo, possono esplodere. Diverso dal percorso dell’Atalanta di otto-dieci anni fa, ma con un obiettivo simile: far crescere un vivaio in grado di produrre campioni. Nel frattempo, Como si gode un gruppo di talenti “in prova” e una guida tecnica d’eccezione come Cesc Fabregas, acerbo e inesperto rispetto al Gasperini dei primi tempi, ma con una visione che promette.
Insomma, la partita di oggi non è soltanto un derby: è anche il confronto tra due modi differenti di sognare in grande, con la stessa ambizione ma attraverso strade opposte.
