Il contratto vale solo a senso unico? - by Paglia
Dal suo originale Instagram a QUESTO link
Nel calcio moderno sembra che il contratto valga solo quando fa comodo al giocatore. Quando una società vuole cedere uno scontento o un esubero, ecco che il calciatore si impunta, resta fuori rosa, percepisce lo stipendio e nessuno protesta.
Ma appena un club osa provare a far rispettare un contratto firmato liberamente, partono i comunicati strappalacrime, le accuse generiche e i piagnistei pubblici. Un meccanismo ormai visto e rivisto, ma che non dovrebbe funzionare così.
Il contratto di Lookman è chiarissimo
Lookman ha rinnovato di sua spontanea volontà - non sotto tortura, non con inganni. Ha accettato un contratto fino al 2027, con opzione unilaterale a favore dell'Atalanta per il 2028.
Questo significa che il club ha pieno controllo sul cartellino per almeno altri due anni, se non tre. E dà all'Atalanta tutto il diritto di fissare il prezzo che ritiene giusto. Punto.
La famosa "promessa" non regge
Si parla di un "gentlemen's agreement", una promessa di cessione a una cifra congrua. Ma chi decide cosa sia "congruo"? Lookman? L'Inter? Gli agenti? I media?
No. È l'Atalanta che detiene il cartellino, che gli paga lo stipendio, che lo ha valorizzato, che lo ha portato a vincere. È la Dea che ha il diritto - e il dovere - di chiedere quanto ritiene corretto.
Se l'offerta di 45 milioni è inferiore al valore reale del giocatore, la risposta è una sola: a quella cifra non lo vendiamo. Come succede ovunque, in qualsiasi mercato del mondo.
Il solito teatrino social
E allora si va in scena: comunicati pubblici, interviste ammiccanti, stampa "amica" che spinge la narrativa del "giocatore imprigionato". Una dinamica stanca e prevedibile, ma ancora efficace sui social.
Ormai basta dire "voglio nuove sfide" e "non mi sento rispettato" per ribaltare l'opinione pubblica.
Ma qui non parliamo di un ragazzo bloccato in una squadra di bassa classifica. Parliamo di uno che gioca la Champions, ha vinto l'Europa League, ha segnato una tripletta in finale, è titolare fisso e viene pagato bene.
Di cosa stiamo parlando, esattamente?
La verità è semplice
L'Atalanta non ha mai bloccato una cessione a fronte di offerte reali e congrue. L'Inter ha presentato una proposta troppo bassa per un giocatore così importante. Lookman ha firmato un contratto consapevolmente, e ora deve rispettarlo come tutti.
L'Atalanta fa il prezzo, non il giocatore. Se questo concetto non è più accettabile nel calcio moderno, allora smettiamo pure di firmare contratti e lasciamo che ogni estate si vada via a sentimento.
Ma allora a cosa servono le firme?
By staff