Il mercato funziona?
Gli vestimenti e le scelte estive finora vanno bene con Juric. Solo un infortunio ha frenato Zalewski e Musah è sempre utile
Tra nuovi acquisti e riscatti, l’Atalanta ha investito 133 milioni nell’ultima sessione estiva di mercato. Una campagna di rafforzamento robusta che ha registrato anche introiti per 109,5 milioni. Ancora una volta la società ha dimostrato di voler tramutare i pensieri in fatti per costruire una squadra competitiva. E ora, con la pausa del campionato per lasciare spazio alle nazionali, si può tracciare un primo bilancio di come gli acquisti si stiano comportando a Bergamo.
Sulemana—
Partiamo da Kamaldeen Sulemana. L’ala ghanese è arrivata quasi subito, a sorpresa. Ivan Juric lo aveva allenato a Southampton nella stagione scorsa e le statistiche raccontavano che era uno dei profili più interessanti per dribbling fatti e con più margini di miglioramento per i gol segnati. Il lavoro di Juric ha già portato miglioramenti evidenti. Il caso-Lookman ha accelerato il suo inserimento, vero; però è altrettanto vero che “Dino” si è calato nella parte in fretta, ha voglia di imparare, ascolta e assorbe le richieste dell’allenatore. In campionato ha segnato 2 gol e fornito un assist: per un giocatore arrivato da pochi mesi, l’impatto può dirsi sostanzioso.
KrSTOVIC-
La partenza di Mateo Retegui - non programmata - ha costretto la Dea a cercare un centravanti da affiancare a Gianluca Scamacca. L’area sportiva guidata da Luca Percassi e Tony D’Amico alla fine ha scelto Nikola Krstovic. Con il Lecce aveva dimostrato in due stagioni di saper rendere dorate le poche occasioni che la squadra creava. Un senso del gol che è piaciuto e che è stato ritenuto utile inserire nel gruppo. In pochi giorni, sfogliata la margherita, l’affare con i salentini si è definito. E nonostante Nikola abbia ancora qualche spigolo da smussare e qualche giocata da codificare con il resto del gruppo, ha segnato una doppietta in campionato e offerto tre assist ai compagni. Segnale che il montenegrino ha compreso lo spirito della Dea, mettendo il suo lavoro a disposizione del gruppo. Crescerà anche lui, intanto si è presentato con una grandissima voglia di lavorare e un senso di applicazione invidiabile.
Ahanor
—Le ultime settimane hanno tolto il velo da Honest Ahanor, un ragazzo che gli addetti ai lavori più attenti conoscevano bene. L’Atalanta lo ha acquistato dal Genoa per una cifra vicino ai 20 milioni (bonus inclusi) anticipando top club italiani ed europei. Perché gli uomini mercato si sono mossi prima degli altri e perché a Bergamo c’era un progetto di crescita decisamente più nitido. L’emergenza infortuni in difesa ha accelerato un processo che sembrava disegnato. A febbraio diventerà maggiorenne e potrà anche prendere cittadinanza e passaporto italiano (è nato in provincia di Caserta, ad Aversa). Ma per come gioca da marcatore di sinistra della difesa a tre sembra che abbia un’esperienza profonda. La personalità non gli manca, la capacità di comprendere che ogni passo va costruito e guadagnato neppure.
Zalewski e Musah
—Un infortunio muscolare ha frenato Zalewski il 21 settembre. Alla ripresa del campionato, lo rivedremo. Altro acquisto centrato dalla Dea. Sulla sinistra garantisce un’opzione offensivo in più. E quando ritornerà ad allenarsi, Juric riprenderà a lavorare con lui nella fase di non possesso. Prezioso anche Yunus Musah. Finora sempre subentrante in campionato (4 volte) e titolare solo a Parigi in Champions. Sprazzi di utilità in mezzo (ma può fare l’esterno), come i due gialli fatti prendere dagli avversari contro il Como.
fonte gazzetta.it