Guardare giocare l’Atalanta è uno spettacolo. Conoscere e capire, comprendere e studiare come sia possibile una meraviglia del genere è ancora più affascinante. La simbiosi fra il proprio pubblico e la squadra, la magia di un ex capitano diventato prima imprenditore e poi presidente, l’assoluta aderenza fra idee e campo che hanno lanciato Gasperini nell’Olimpo. Le intuizioni sul mercato di Giovanni Sartori, quelle di Luca Percassi, la capacità di valorizzarli dell’allenatore.
L’Atalanta è una macchina perfetta che sembra non avere limiti. Tutto funziona alla perfezione. Forse perché lo stato d’animo della squadra e della società è lo stesso che si respirava in città: stiamo vivendo un momento incredibile della storia della nostra città. Così si leggeva su qualche giustificazione, anche su quella del figlio del sindaco Gori. Il rapporto fra i bergamaschi e la Dea è sempre stato da cordone ombelicale, uno dei più viscerali d’Italia. Ora il “virus” si è allargato perché l’Atalanta, come succedeva ai tempi di Stromberg, la tifano (in Eurpa sicuramente) tutti gli italiani.
Perché è un piacere vederla giocare, perché si giocano tutte le partite a viso aperto, perché vedi delle grandi giocate tecniche, perché di sicuro non ti annoi. Perché al 75esimo della partita sul 4-1 Gasperini toglie Caldara e mette Zapata. Perché i ragazzini a Bergamo esordiscono davvero e poi giocano, ma allo stesso tempo vai a togliere il posto se ci riesci a Ilicic o al Papu.
Bergamo è un laboratorio perfetto dove tutti hanno trovato la loro dimensione, il loro spazio e sono riusciti a sprigionare il loro potenziale. Forse ognuno dei protagonisti senza l’altro sarebbe stato certamente bravo, ma non avrebbe raggiunto questi livelli. Che Gasperini fosse bravo (chidetelo a Genova) nessuno lo ha mai messo in dubbio. Ma ora lo conoscono in tutto il mondo. Che Sartori fosse un eccellente dirigente sarebbe bastato chiederlo a Verona, sponda Chievo e vedere come riuscì a portare un quartiere di Verona fino alla Champions. Che Percassi (papà e figlio) fossero dei dirigenti illuminati non era certo un segreto, bastava farsi un giro nelle loro aziende. Oppure vedere come avevano gestito l’eredità di una delle famiglie più amate in nerazzurro: i Ruggeri.
Messi insieme hanno letteralmente incendiato una città e fatto esplodere risultati e incassi.
Lo scivolone in B della famiglia Percassi è stato subito ammortizzato. L’arrivo di Gasperini è stato il volano sul mercato. Negli ultimi 4 anni spesi 160 milioni circa, incassati più di 250. Arrivate le qualificazioni in Europa League e in Champions, la semifinale e la finale di coppa Italia, un calcio totale e divertente, aperto e spettacolare.
Ogni partita per l’Atalanta è un sogno, d vivere ad occhi aperti. Ogni passo in avanti è una scoperta e una possibilità ulteriore per aumentare esperienze e ricchezza.
E in tutto questo, mentre i pezzi migliori venivano ceduti quasi a cadenza regolare, i risultati miglioravano anno dopo anno. Ogni volta veniva fuori un “prodotto” migliore. Un passo alla volta, un oooh dietro l’altro…
Senza dimenticare che nel frattempo l’Atalanta ha rimesso a nuovo il proprio stadio che ora ha una dimensione europea e che sarà un volano ancora più importante nei prossimi anni.
L’Atalanta, comunque vada, è un esempio da seguire e come tutti i sogni nel calcio nasce da un momento di crisi: Gasperini ha anche rischiato di andare via nella sua prima annata. Ma da Napoli in poi (chissà cosa sarebbe successo se…) la sua squadra è letteralmente sbocciata e non ha più smesso di crescere. Crescere insieme, di pari passo.
Un anno è un caso, due sono un miracolo. Il terzo è programmazione. Serietà e competenza. È nata una stella, è nata una Dea. Con margini di miglioramento ancora maggiori, visto che il Valencia ne ha presi 4 ma ha anche concesso.
Però mai come stasera c’è stato un momento migliore per applausi a scena aperta. Come glieli ha tributati san Siro all’Atalanta. A tutto gas, sempre. Gasperini docet: ma questa Atalanta non ci ha mai fatto sbadigliare
19/20 53 milioni spesi, 99 incassati
18/19 53 spesi, 21 incassati
17/18 55 spesi, 86 incassati
16/17 14 spesi, 41 incassati
15/16 23 spesi, 37 incassati
14/15 11 spesi, 20 incassati
13/14 11 spesi, 6 incassati
12/13 19 spesi, 18 incassati
fonte tmw.com
By marcodalmen
ho letto oggi sul Corriere online un articolo a firma Mario Sconcerti (che mi ha “sconcertato” spesso in questi anni) che chiude cosi: “Nessuno per strada riconoscerebbe Giovanni Sartori, da almeno 25 anni il miglior talent scout italiano, forse europeo. Nessuno lo conosce, vede qualunque partita fuorché quelle dell’Atalanta, perché nel frattempo è in altri stadi a cercare altri giocatori. Non esiste in Europa un modello del genere, sono tutti sulla banalità del bene, frequentatori di microfoni, spendere molto per giocatori bravi dalla produttività comunque incerta. L’Atalanta è come inventasse la sua strada con il respiro di una guida indiana,… Leggi di piu' »
..me l’hanno girato via messaggio (peraltro un interista…sportivo… qualcuno..raro…c’è….) …e anche la parte prima era interessante… tutti puntano sui giovani… invece l’atalanta va controcorrente anche lì…. l’Atalanta i giovani li crea dal vivaio (è la migliore nel farlo..) ma può li “usa” come “moneta” per finanziarsi i “vecchi”…. Iliacic – Gomez… ma anche Zapata o Muriel non sono bimbi…Malinovsky ha tipo 27 anni… …..l’analisi di Sconcerti è davvero buona… e dimostra che se vuole è anche un ottimo giornalista…. però…troppo spesso…è una bandierina che va dove tira il vento…ed effettivamente ora è facile seguire la Bora che scende dalle Orobie… Leggi di piu' »
ce l’ho
ce l’ho
manca :kobra:
Anche “sconcerto” Sconcerti si è finalmente reso conto del rettile sul Corriere di oggi…
ormai e’ sicuro, il cobra a scopato la moglie a qualche assiduo frequentatore del sito che si vendica con i non piace.
grande cobra
Pazzesco come venga nominato raramente…. Hateboer e Freuler erano due sconosciuti…. adesso hanno segnato in un ottavo di champions.
Esatto, all the black & blue people want Cobra