30/05/2018 | 19.00
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Ilicic: "Mai stato cosi' forte come a Bergamo"

Articolo della Gazzetta dello Sport

ILICIC

Incostante, lento, mediocre con il piede debole. Svogliato.«Fumoso,svagato e autenticamente depresso» (cit. Ultimo Uomo, sito peraltro molto interessante). «Senza carattere» (cit.Maurizio Zamparini, presidente per altro molto competente).Su Josip Ilicic è stato detto di tutto, ma la definizione buona al momento è un’altra: giocatore di culto, assolutamente decisivo per il ritorno in Europa dell’Atalanta. Lo sloveno col 72 in campionato ha segnato undici volte, che non è record in carriera ma non è neanche  così lontano e soprattutto ha aggiunto assist,giocate per cambiare la partita e quattro gol in Europa League. Due sono arrivati nella notte di Dortmund, quando Josip ha fatto capire al mondo che, nelle giornate buone, è un giocatore di livello internazionale. Celebrare il ritorno in Europa dell’Atalanta con una sua intervista è quasi doveroso ma con Ilicic funziona come in campo: gli si dà la palla e lui la porta dove gli suggerisce l’istinto, si tratti di parlare di pesca nel fiume, dell’Inter del Triplete o di calcio di strada.

Cominciamo a smontare le critiche. Ilicic è discontinuo?

 «Scusate,quanti gol e quanti assist ho fatto da centrocampista? A Firenze ho segnato 15 gol e dato un sacco di assist, ma dicevano che ero discontinuo. E gli altri allora che cosa sono? Io la vedo così: faccio quello che so fare e provo a farlo bene. Non mi occupo di chi mi critica».

Ilicic è lento?

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Ilicic è solo mancino?

 «Sono mancino col piede, ma destro quando scrivo. Quando sono arrivato a Palermo non facevo niente col destro,poi mi sono stirato e ho cominciato a lavorarci. Ora va meglio,qualche volta crosso meglio col destro che col sinistro>>.

Facciamo la formazione dei mancini in Serie A?

«SI,ma è una squadra molto slava: metto i miei amici. Viviano, Ghoulam, Romagnoli,Chiellini, Kolarov in difesa. Chiellini è tosto, mi piace.  Poi Strootman, perché qualcuno deve anche difendere e Rafinha. In attacco Birsa, io, Douglas Costa e Perisic. Posso stare anche a destra, così Birsa gioca in mezzo. Non c’è un centravanti, ma ci alterniamo».

Ulitima provocazione. L'accusa di Zamparini di essere un giocatore con poco carattere?

«Lo ha detto anni fa, ci sta. Io quando sono arrivato al Palermo venivo dal campionato sloveno,in un mese sono passato da smettere di giocare ad andare in campo contro l’Inter del Triplete. In estate avevo smesso, pe ché la mia squadra era retrocessa in B e io in B non volevo giocare. E poi non mi pagavano. Quando mi ha chiamato il Maribor ho ritrovato la forza,così poco dopo è arrivato il Palermo.

Questo è successo otto anni fa ed è impressionante. Ma dove sarà Josip Ilicic tra 10anni?

 «Non lo so, io non penso neanche a che cosa farò domani. Non gioco a calcio per guadagnare soldi, gioco perché mi piace giocare,divertirmi,stare bene,toccare la palla».

Allora parliamo del presente. Che stagione è stata per l'Atalanta?

«Io mi sono divertito molto: l’ anno è passato veloce, quando è così vuol dire che è stato bello. Forse Petagna è il giocatore con cui mi sono divertito di più, anche perché siamo vicini di casa, e le partite col Borussia Dortmund sono state il momento più emozionante. Abbiamo dimostrato che possiamo giocare a livelli alti, abbiamo rappresentato bene l’Italia>>.

Com'è stata l'atmosfera a Dortmund?

«Mi aspettavo molto di più. C’era tanta gente, ma mi è piaciuto molto di più lo stadio del Siviglia, quando ho giocato lì con la Fiorentina. A Siviglia è tutto molto più caldo».

E l’impatto con l’Atalanta?

«Qui lavorano perché tutto funzioni perfettamente,così anche io ho giocato meglio che a Firenze. Non sono mai stato così forte, alla Fiorentina toccavo di più la palla ma era inutile,facevamo possesso palla ma non eravamo concreti. Magari avevo una o due occasioni a partita,qui sono molte di più».

Qual è il segreto?

 «Io dico sempre che un cantante non può vivere per una sola canzone. È così anche con le partite, devi dare continuità. Forse tanti non ci aspettavano a questi livelli, pensavano facessimo come il Sassuolo, ma se hai una rosa lunga puoi fare tutto. Vale anche per il Napoli: io speravo che vincesse lo scudetto, per cambiare un po’, ma giocava sempre con gli stessi giocatori e ha perso forza».

Si può dire che Gasperini è uno dei migliori allenatori avuti? O forse il migliore?

«È il più bravo per tattica e fisicità. Quando le altre squadre sono calate, noi fisicamente ci siamo alzati».

Commento su un singolo: Barrow.

 «Mi sembra Dybala, con cui ho giocato a Palermo. Anche lui aveva la qualità e le giocate,ma nel calcio devi essere sempre dentro la partita. Se pensi di fare un gol e poi sparire, non va>>.

Ora Ilicic è un leader dell’Atalanta?

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A proposito di giocate in partite decisive, l’assist per Masiello  contro il Milan era voluto o un semplice cross al centro?

 «A quel punto della partita sei stanco, non calcoli tutto. Però non crosso neanche alla cieca. Diciamo che l’ho visto col terzo occhio...».

E la panchina da fastidio?  

«All’inizio la vedevo negativamente, ora meno. So che non posso giocare tutte le partite dall’inizio, a volte entro e la risolvo».

Per il prossimo anno si parla di Inter, Roma e altre squadre. Che succederà?

 «Non lo so. Se la società decide di vendermi e a me piace la destinazione va bene. Ma ora non ci penso>>.

Se parliamo di scelte, che uomo è Josip Ilicic? Molto diverso da quello arrivato in Italia da ragazzo? «Mentalmente sono molto preparato dalla vita. Ho fatto tanti errori,ho litigato con le società, con i tifosi. Tante volte dovevo stare zitto e non l’ho fatto, ma sono io: le persone finte non mi piacciono. Io credo che sia necessario risolvere i problemi con se stessi e stare bene dentro di sé, così mi hanno insegnato. Io non ho avuto una vita facile, mio papà è morto quando ero piccolissimo e mia mamma ha cresciuto me e mio fratello da sola, lavorando per tutti. La mia scuola è stata la strada».

Come sono stati quegli anni?

«Io stavo sempre fuori casa, c’erano i palazzi e in mezzo i campi di calcio o basket, in cemento. Oggi passo davanti ai campetti e vedo che non c’è nessuno, noi invece giocavamo anche a 40 gradi, mia mamma non sapeva mai dove stavo o che cosa facevo. Ora ci sono i cellulari, ma se sapessi che le mie figlie fanno metà delle cose che ho fatto io, mi ammazzerei subito (e ride...).Io ho fatto tante cose..>>.

E a trent’anni, che cosa piace fare a Josip Ilicic?

 «Va bene se dico pescare? Io e Tomovic, prima di andare in ritiro con la Fiorentina, ci preparavamo per un mese. A me piace pescare in movimento, magari al fiume, spostandomi da un posto all’altro. Se sto fermo, mi annoio>>.

By Otis
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