L'ora delle scelte

Ieri ricorrevano i primi 100 giorni di Juric sulla panchina dell'Atalanta e, per l'occasione, diversi siti hanno fatto un primo bilancio del suo operato. Ho letto cose che condivido ed altre un po' meno per cui ho pensato di mettere giù qualcosa che sia però proiettata più al futuro che a quanto già avvenuto.
La prima cosa che mi ha colpito è che diversi giornalisti ed operatori del settore hanno evidenziato stupiti che Juric non abbia fatto disastri. Purtroppo si tende molto spesso a considerare il passato prossimo come indice assoluto per le previsioni sul futuro tralasciando altri fattori importanti.
L'ultima annata di Juric è stata sicuramente orribile ma con ampie motivazioni quali l'ambiete romano tutto col cuore e la mente a De Rossi e la rosa del Southeampton di valore scarso con un subentro in una squadra praticamente già retrocessa.
Di contro, a Bergamo, la rosa è di ben altro valore anche se all'inizio i nuovi acquisti, sempre per la faccenda di guardare al passato prossimo, venivano considerati o scommesse o mezzi bidoni.
Il secondo punto che mi è balzato agli occhi riguardo le analisi dei primi 100 giorni è che alcuni hanno sottolineato che i risultati siano arrivati nonostante la marea di infortuni e quindi la rosa decimata tirando la conclusione di un probabile miglioramento di gioco e risultati.
Il calcio non è, fortunatamente altrimenti sarebbe noioso, una scienza esatta e "del doman non v'è certezza" (cit. Lorenzo de Medici).
La prima considerazione che mi viene in mente è che nella crisi dovuta agli infortuni, Juric ha trovato seconde linee (sulla carta) di valore che hanno sposato il suo credo ma soprattutto che l'ossatura della squadra è solida per cui, come negli ambienti lavorativi che tutti frequentiamo, è facile fare bene in un quando tutti danno il loro contributo ed invece si tende a sotto performare a fronte di contesti in difficoltà.
La seconda nota è invece psicologica: nelle prime partite Juric ha schierato per buona parte un undici di uomini appartenenti alla precedente rosa poi, man mano che ci sono stati gli infortuni, ha messo in campo i nuovi in questa scelta aiutato dalle minori opzioni disponibili. Ora che l'infermeria si svuota comincia il difficile.
Lo so, sembra un paradosso, ma tenere unita una squadra senza fare scontenti è più facile quando le scelte sono obbligate. Inoltre se non hai alternative disponibili anche i criticoni hanno poco da parlare.
Ora ci aspettano 7 gare in 22 giorni, alcuni giocatori come Scamacca, ed in parte Scalvini, tornano a disposizione ma vanno centellinati visto il pregresso di infortuni. Gli impegni ravvicinati, finalmente con gran parte della rosa a disposizione, richiedono un turnover molto attento sia per schierare una squadra sempre brillante che per avere nello spogliatoio un ambiente sereno in quanto tutti o quasi vengono utilizzati.
Su questo punto nascerà un confronto con il predecessore sulla panchina nerazzurra; Gasp ha ottenuto risultati straordinari senza applicare un grande turnover, mi auguro che Juric abbia la capacità di esercitare scelte variegate fregandosene di eventuali critiche che potrebbero arrivare dall'esterno dai soloni della chiacchiera.