La gara del “vorrei ma non posso” – by Marcello L.

15-04-2018 13:20 2 C.

Ciò che poteva essere. Spalletti decide di mettersi a specchio e schiera la difesa a tre. Davanti Rafinha e Perisic stanno inizialmente vicini per creare un quadrato con Borja e Gagliardini, solo che gli uomini di Gasp dominano su ogni palla anticipando costantemente i quattro interisti. Così Rafinha arretra per tentare di costruire qualche azioni decente. Altro correttivo è Skriniar su Gomez in luogo di D’Ambrosio, questione di passo. È un primo tempo in cui l’Atalanta deve mangiarsi le mani per le tre occasioni non concretizzate da Barrow, due per imprecisioni ed un’altra su cui è Handanovic a superarsi. Ancor più grave la rete mangiata da Gomez. Proprio Il giovanissimo attaccante gambiano è la mossa a sorpresa di Gasperini, che peraltro lo leva dopo un tempo. Una prestazione da promuovere per la vivacità e la corsa ma condizionata da errori evidenti sul primo controllo palla. L’Inter se ne sta dietro per tutta la prima frazione puntando sulle ripartenze, ma sconta la pessima vena di Icardi e Perisic, con il croato che si mangia l’unica opportunità sprecando a tu per tu con Berisha.

Spalletti ha urlato. Dopo un primo tempo non accettabile per una squadra che punta ai primi quattro posti della serie A, e dopo una probabilissima lavata di capo spallettiana, l’Inter si presenta nella ripresa con un altro piglio e comincia a macinare gioco coinvolgendo finalmente gli esterni. Cancelo salta Gosens con facilità, più duro il compito di Santon contro Hateboer. Il pressing dell’Atalanta è meno puntuale, è così Rafinha e soprattutto Perisic hanno la possibilità di arrivare al tiro ma senza la necessaria precisione. Icardi è ben controllato da Caldara e dai raddoppi di Toloi e Hateboer, quest’ultimo provvidenziale con un tackle in anticipo su Maurito, ormai pronto ad esplodere un tiro a pochi metri dalla porta. Il Papu è l’anima delle sempre meno frequenti incursioni offensive orobiche, ma non trova il minimo appoggio da parte di Cornelius, entrato al posto di Barrow. Il vichingo danese corricchia per il campo e non riesce mai a liberarsi dalla marcatura di Miranda, pare completamente giù di fase e si becca pure gli improperi del pubblico di casa. Il forcing dell’Inter trova maggior linfa quando Eder prende il posto di Rafinha, creando diversi grattacapi che Gasperini tenta di arginare inserendo Mancini e Castagne. Il centrocampo atalantino è sempre più occupato in fase di copertura, anche se ha la fortuna di non doversi troppo preoccupare di eventuali incursioni del duo Gaglia-Valero, troppo statici quando servirebbe dinamismo venti metri più avanti. È ancora Perisic ad avere le opportunità migliori, ma il meglio che riesce a fare è una capocciata che esce di poco. Eder trova sempre attento Berisha, è così alla fine arriva un giusto zero a zero.
Maurito pensaci tu. Alla fine è l’Atalanta a recriminare per il maggior numero di opportunità non sfruttate, ma pure Spalletti non sarà contento per l’abulia offensiva dei suoi. Con Perisic tornato nel tunnel dal quale pareva essere uscito, non resta che affidarsi a due fattori: il ritorno di Brozovic in cabina di regia in luogo dell’ormai inguardabile Borja Valero, e sopra ogni cosa il ritorno alle consuete medie realizzative di Icardi. Il vero uomo Champions sarà Maurito, molto dipenderà dalle sue lune. Gasperini può essere soddisfatto per la prestazione ma deve appellarsi al favore degli dei perché gli restituisca in fretta Ilicic, i suoi gol e la sua fantasia mancano troppo. Con un Papu così sterile sotto porta resta poco altro da sperare, a meno che il campioncino Barrow non esploda in tempi rapidissimi.

 

Marcello Lavetti

gazzettafannews.it

Bookmark (0)
ClosePlease loginn
0 0 votes
Article Rating

By Staff di Atalantini.com


CONDIVIDI SU
Accedi


Iscrviti
Notifica di
2 Commenti
Nuovi
Vecchi
Inline Feedbacks
View all comments

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com
2
0
Would love your thoughts, please comment.x