La presentazione della partita su un sito romanista

16-09-2022 13:09 1 C.

(asroma.com su dati Opta Focus)

Dopo le due trasferte contro Udinese ed Empoli, e il successo in Europa League con l’HJK Helsinki, la Roma respira di nuovo aria di casa: domenica alle ore 18 all’Olimpico arriva l’Atalanta di Giampiero Gasperini, per la 7ª giornata di questa Serie A.

E c’è da scommettere che in campo sarà battaglia vera, se si considera il brillante avvio di stagione della Dea che, a questo punto del torneo, ha già raccolto un bottino di 14 punti (frutto di quattro vittorie e due pareggi), con soltanto tre gol al passivo – difesa meno perforata di questo campionato –: la squadra orobica non aveva mai fatto meglio dopo le prime sei sfide stagionali in Serie A.

In caso di vittoria contro i giallorossi, l’Atalanta potrebbe infrangere sia il proprio record di punti dopo le prime sette gare, fissato nel 2019-20 (16), sia quello di reti subite, che ci riporterebbe indietro addirittura fino al 1964-65 (cinque gol incassati in quell’inizio di torneo).

Ma riavvolgiamo il nastro. Questo sarà il 121° confronto tra le due contendenti in Serie A, per un parziale che vede in netto vantaggio la Roma, con 54 successi, a fronte dei 28 di marca nerazzurra. I capitolini hanno portato a casa le ultime due partite giocate contro l’Atalanta (4-1 nel dicembre 2021 e 1-0 lo scorso marzo), sempre sotto l’egida di José Mourinho, e qualora domenica dovessero avere la meglio, infilerebbero tre vittorie consecutive sul pallottoliere per la prima volta dalla stagione 2009-2011, con Claudio Ranieri e Luis Enrique in panchina.

Ma se Roma chiama, Bergamo risponde. I nerazzurri, infatti, in generale hanno vinto, tenendo la porta inviolata, le ultime tre trasferte di Serie A e non arrivano a quattro successi esterni consecutivi da dicembre 2021 (sei).

E, laddove l’Atalanta mostra i muscoli a suon di gol – a nessuna squadra del massimo torneo italiano gli orobici hanno rifilato più reti di quelle segnate alla Roma (138) – la squadra giallorossa fa diga con il ‘clean sheet’ strappato nell’ultimo match all’Olimpico, puntando al bis che, contro la Dea, non arriva in casa dal 1997-2001. Chi la spunterà?

Roma, attenta alle palle inattive
Sulla carta, il pubblico presente all’Olimpico non dovrebbe correre il rischio di annoiarsi, vedere ristagnare il gioco a centrocampo, assistere a sfiancanti passaggi in orizzontale, dal momento che ad affrontarsi sono due squadre che cercano sempre la profondità o il passaggio filtrante che possa sparigliare le carte in campo.

L’Atalanta, infatti, è la squadra che conta più attacchi verticali (19, al pari del Milan) in questo inizio di campionato, seguita a ruota proprio da quella capitolina, terza a quota 14, ed entrambe hanno già trovato un gol in seguito a questa situazione di gioco (la Roma contro il Monza e l’Atalanta contro la Sampdoria).

In quest’ottica, anche i nuovi arrivi di Ederson, Lookman e Hojlund, tutti giocatori con spiccata attitudine ad attaccare la profondità. Rispetto al passato, però, la fase di non possesso della squadra nerazzurra sembra avere una componente di aggressività inferiore, tanto da collocare i nerazzurri soltanto al sesto posto per pressing più alto esercitato in questo campionato, con un indice PPDA dell’11.5, alle spalle di Fiorentina, Verona, Napoli, Cremonese e Milan.

E anche il possesso medio della palla, in cui la squadra di Gasperini primeggiava negli scorsi campionati, è sceso drasticamente, facendo sprofondare gli orobici al sestultimo posto in questa speciale classifica (soltanto il 45%).

Insomma, i dati sembrano confermare una percezione diversa dal campo, ovvero quella di una squadra che prende meno iniziative offensive, congelando di più il possesso. Un’Atalanta più attendista, ma anche più cinica, che cerca di mandare i suoi uomini in porta con meno passaggi possibili (ottava formazione con minor numero di passaggi nella metà campo avversaria, soltanto 1208) e ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo.

A corredo, i frutti di questo sistema di gioco sembrano arrivare nei secondi tempi di gara, se si considera che gli uomini di Gian Piero Gasperini hanno realizzato sette dei 10 gol in questo campionato soltanto nel corso della seconda frazione di gioco. Dettaglio da non sottovalutare.

Un altro pericolo per la Roma in questo match può arrivare dalle palle inattive, situazione in cui l’Atalanta la fa da padrona in questo avvio di Serie A: quattro le reti realizzate finora a seguito di calcio piazzato (nessuna squadra ha fatto meglio nelle prime sei partite del torneo in corso), ovvero due dal dischetto e due su punizione indiretta.

Nessun centrocampista più prolifico di Koopmeiners
Nel match contro la Roma, fari puntati senza dubbio su Teun Koopmeiners, autore di quattro dei 10 gol realizzati dall’Atalanta nelle prime sei giornate di campionato, che lo hanno incoronato come uno dei due centrocampisti con più reti all’attivo nei maggiori cinque tornei europei della stagione in corso, al pari di Alexis Mac Allister, in forza al Brighton.

E con quattro marcature realizzate e un assist fornito in sei incontri, Koopmeiners ha già eguagliato lo stesso ‘score’ registrato nello scorso campionato di Serie A, ma in 30 sfide. L’olandese, dal sinistro vellutato, è dotato di una visione di gioco ad ampio spettro e può risultare pericoloso da qualsiasi posizione del campo.

Il regista arretrato di Gasperini ha disputato finora 540 minuti in questa Serie A e con il match contro la Roma salirà a 50 partite con la maglia dell’Atalanta, considerando tutte le competizioni.

Il buon palleggio tra le linee e i suoi lanci dalla linea difensiva sono una manna dal cielo per l’altro osservato di giornata, Luis Muriel che può sfruttarli nell’uno contro uno in fase di offesa.

Per l’attaccante colombiano, poi ci sarebbe un motivo in più per esaltarsi: la Roma, infatti, potrebbe diventare la sua seconda vittima preferita in Serie A – al momento, sono sette le marcature firmate contro i giallorossi (solo contro Torino, 8, e Udinese, 11, ha fatto meglio) – e potrebbe porre fine a un’astinenza da gol che dura da cinque partite, comprese le quattro di questo torneo (l’unico digiuno più lungo nella competizione dopo le prime cinque sfide disputate in una singola stagione di Serie A risale al 2014/15, con l’Udinese). È, quindi, il caso di dire ‘attenti a quei due’.

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By Staff di Atalantini.com


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Mome
Mome
16 Settembre 2022 14:36

Va bè dai, potrebbe averlo scritto anche uno di Bergamo o dell’Eco o anche dello staff.

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