L’Atalanta, Valentino ed essere bergamaschi.

25-05-2019 12:30 5 C.

Vale-Ata

L’Atalanta, Valentino ed essere bergamaschi.

 

 

Stiamo vivendo un periodo aureo per la congiunzione di tanti fattori, un presidente (con un gruppo dirigenziale con i controfiocchi) che a furia di alzare l’asticella ha superato l’altezza dei supporti che dovrebbero reggerla e ne sta costruendo di nuovi (stadio), un allenatore che ha trovato a Bergamo l’humus necessario per sbizzarrirsi senza remore (van male le cose ? il presidente non ti pressa con ogni mezzo) ed una tifoseria che si distingue in bene (dal tombino agli oltre 20000 di Roma che cantano e non provocano alcun incidente nonostante vengano (in parte) umiliati e massacrati con una notte all’adiaccio in un parcheggio). Dicevo stiamo vivendo un momento aureo che ci consente di competere, per i risultati, con la maggior parte delle squadre e stargli anche davanti nonostante il budget di molte volte inferiore, siamo al nostro massimo e la cosa mi ricorda il Valentino Rossi attuale, ancora un grande campione che a volte parte lento (prove) ma poi in gara arriva sempre al limite del mezzo che ha a disposizione, un po’ come noi che stiamo nei primi posti e che difficilmente potremo andare oltre (mancanza delle partite di coppa, squadre metropolitane al di sotto in termini di risulati di quanto speso, infortuni ridotti al minimo).

Il secondo punto che voglio toccare è l’essere bergamaschi in contrasto alla viscida realtà dai nostri competitori per un posto in CL. Inter Milan Roma, ognuno con mezzi diversi, cercano di destabilizzare l’ambiente e di creare una atmosfera a noi contraria. Io almeno leggo così le continue lamentele da parte di esponenti della dirigenza del Milan ad esempio, tutti atti a sollecitare il massimo impegno dalle nostre avversarie di turno e a paventare il biscotto, il tutto per coprire le proprie mancanze. Di contro l’essere bergamaschi ed una società sana e conscia dei propri mezzi  fa si che non esca mezza parola dalla bocca della dirigenza ad invitare, la SPAL ad esempio (nonostante i prossimi e passati intrecci di mercato) ad impegnarsi ed a non lasciare campo libero ai diavoletti. Le altre due, più la Roma che l’Inter, con la stampa cercano la destabilizzazione Gasp qui, Ilicic la Castagne De Roon e tutta la squadra il prossimo anno dovrebbe giocare altrove, unico paria dei titolari il buon Masiello ma solo per il suo passato (per cui ha già pagato). Per chiudere invito tutti i nostri tifosi a non seguire gli atteggiamenti di chi abbiamo davanti ricordando la massima “non discutere con un cretino, chi ti guarda da fuori potrebbe non capire”.

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By brignuca


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