Le pagelle: difesa nerazzurra da incubo, Dani Olmo imprendibile

18-09-2019 23:29 3 C.

pagelleGollini 6 – Incolpevole sui quattro gol, non tocca nemmeno un pallone nel primo tempo. Disinnesca, invece, una fucilata di Orsic da pochi passi, nella seconda frazione. Un incubo, come per tutti.
Toloi 4 – Pronti, via e si fa superare due volte da Dani Olmo, tutte e due in tunnel. Sembra quasi non essere entrato in partita, tanto che lo spagnolo sfonda sempre dal suo lato.
Djimsiti 4 – Sull’1-0 si dimentica di proteggere il portiere sull’inserimento di Leovac, che gli va alle spalle. Poi si prende un giallo veniale, come se fosse all’esordio.
Masiello 5 – I compagni non lo aiutano, spesso gli danno il pallone con troppa velocità. Meno attaccato degli altri (dal 45′ Malinovskyi 5,5 – Nel grigiore generale migliora di poco la situazione).
Hateboer 4,5 – Non si vede praticamente mai, quando succede è in negativo. Non va mai sulla fascia: sarebbe la sua caratteristica principale, ma è un condizionale. In difficoltà come Toloi.
Freuler 4,5 – Perde palloni a ripetizione, è insolitamente impreciso e viene sostituito a fine primo tempo (dal 45′ Pasalic 6 – È lo spauracchio del Maksimir, qui aveva segnato una doppietta anni fa. Ci va vicino due volte).
De Roon 5 – Cerca di picchiare in mezzo, ma spesso è lasciato da solo dai compagni.
Gosens 4,5 – Lo stesso discorso di Hatebor vale anche per il tedesco, decisamente in ombra rispetto al solito. Un paio di cross interessanti, ma che non arrivano sulla testa giusta. Dalla sua parte sfondano e parecchio.
Gomez 5 – L’unico tiro in porta della prima frazione porta il suo nome, cerca di portare in avanti il baricentro ma non ha la solita propulsione. Paga la brutta giornata di tutti.
Ilicic 5 – In un paio di circostanze dà l’impressione di potere saltare l’avversario, ma poi non ha la solita lucidità (dall’88 Barrow s.v.).
Zapata 5,5 – Combatte, ma gli arriva solo un pallone decente in tutto il primo tempo. Poi nella seconda frazione gli capitano due occasioni, ma Livakovic è pericoloso. Il meno colpevole degli undici titolari.

 

Livakovic 6 – Spettatore non pagante nella prima frazione, si sporca i guantoni nel finale di primo tempo sul tiro centrale di Gomez. Anche nella ripresa non viene mai chiamato in causa, difficile dargli un voto soltanto per l’intervento su Zapata. Parata comunque da evidenziare per via della complessità.

Theophile-Catherine 6 – Tra i tre centrali di difesa è quello che soffre un po’ di più. Un paio di interventi a rischio, ma nel complesso se la cava. Sul quarto gol si “inventa” un assist involontario per Orsic, oggi dotato di un magnete extra all’interno degli scarpini.

Dilaver 6.5 – Fisicità e concretezza, dal primo all’ultimo minuto, non concede praticamente nulla. Bene anche sui palloni alti, nonostante la poca quantità di cross effettuati dai nerazzurri. Gestisce e guida la difesa con la solita esperienza.

Peric 6.5 – In una serata in cui gira tutto bene anche il numero 55 della Dinamo Zagabria riesce ad esprimere al meglio le proprie qualità. Spesso si propone in avanti, aiutando la catena di sinistra. In chiusura non ha molto lavoro da svolgere, la difesa nerazzurra gli concede fin troppo spazio.

Stojanovic 5.5 – Uno dei meno positivi in casa Dinamo, sbaglia troppi passaggi e non riesce quasi mai ad affondare sulla fascia di competenza.

Moro 6.5 – Qualità da vendere, ma anche in inserimento fa sempre il suo lavoro. Nella ripresa non si vede moltissimo, ma fa sempre la scelta giusta. Tra gli uomini di centrocampo è uno dei meno brillanti considerando i 90′ complessivi, ma soltanto perché dalla parte opposta gioca un certo Dani Olmo. (Dal 73′ Gojak 6 – Entra bene in campo e fa girare il pallone abbassando i ritmi e frenando le avanzate da parte degli orobici).

Ademi 7 – Indossa la fascia da capitano per via della sua personalità, si vede sin dal primo pallone giocato. Sporca tutte le linee di passaggio, si inserisce senza palla e diventa una vera e propria spina nel fianco del centrocampo nerazzurro. De Roon non lo prende mai, i croati vincono il match grazie alla fisicità e alla duttilità del numero 5.

Leovac 7.5 – Per circa un’ora è padrone della fascia sinistra, domina in ogni situazione possibile. Si fa trovare sempre pronto offrendo costantemente il passaggio a Dani Olmo, insieme i due creano una coppia devastante. Dà il via alle danze con un gol da rapace d’area, si inventa l’assist per il 2-0. Non male come prestazione, soprattutto in questa nottata europea.

Olmo 8 – Semplicemente devastante. Classe 1998, doveva soltanto consacrarsi in una serata come questa. Complice un centrocampo troppo permissivo, inventa calcio dettando i tempi: quando decide di abbassare il ritmo l’Atalanta respira dopo minuti di apnea, quando decide di alzare la velocità diventa imprendibile. Giovanissimo, ma già con le big già pronte sul mercato come avvoltoi: questa sera abbiamo capito il perché.

Petkovic 5 – Uno dei pochi sotto la sufficienza in un match molto fisico. Nonostante le sportellate non riesce a far salire la squadra come dovrebbe, il primo tiro lo scaglia all’82’. Dovevamo vedere un giocatore diverso stando alle sue dichiarazioni alla vigilia, ma rispetto l’esperienza in serie A non si sono notate particolari differenze. (Dall’83’ Gavranovic s.v.).

Orsic 9 – Tre azioni pericolose, forse quattro palloni toccati durante tutta la partita. Il tabellino recita tripletta del croato numero 99, il giustiziere di questa prima serata diChampions League dell’Atalanta. Si trova in tre occasioni al posto giusto nel momento più opportuno: non ci pensa su due volte e segna una tripletta. Il bomber rimane Petkovic, ma stasera il killer instinct è affare suo. (Dal 76′ Ivanusec 6 – Entra in campo quando è già tutto deciso, gestisce senza mai premere il piede sull’acceleratore).

Fonte: tmw.com

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By Gandalf


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