18/03/2025 | 18.40
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Le parole dello "Zio"

Oggi Beppe Bergomi, detto lo zio, e' stato intervistato sulla Gazza, argomento Atalanta

In sostanza dice che la mentalita' indotta dalla vittoria nell'EL non deve essere intaccata dalla sconfitta con l'Inter pero' non deve diventare un obbligo un titolo, come accade per gli squadroni storici.

Dice che molta aspettativa e' stata indotta dalla stampa e dall'opinione pubblica ma non si deve pretendere niente da una societa' tuttora in evoluzione come l'Atalanta

Fa paragoni con il Leicester evidenziandone le differenze: il Leicester, nel suo anno magico, si trovava a competere con un Tottenham che non era una squadra vincente per definizione. L’Atalanta, invece, si misura con un’Inter tra le prime otto d’Europa e un Napoli che ha vinto lo scudetto solo due stagioni fa.

Lo zio concorda con il Gasp e cioe' che la sconfitta contro l’Inter non deve ridimensionare le ambizioni della squadra e ricorda che tante volte l’Atalanta ha mostrato capacità di reazione in passato.

Tornando a domenica se nella gara d’andata l’Atalanta non era ancora al massimo della forma, questa volta la partita ha evidenziato la maggiore esperienza e maturità dell’Inter. Otto vittorie consecutive non sono frutto del caso, e la squadra di Inzaghi ha dimostrato di essere un avversario ostico per gli orobici, sia per qualità tecniche che per organizzazione di gioco. L’Atalanta, pur combattiva, ha faticato a trovare i tempi giusti per il pressing.

Certo hanno giocato anche assenze di giocatori chiave come Scamacca, Scalvini e Kossounou hanno inevitabilmente pesato. Ma le aveva anche l'Inter, dice lo zio, e comunque la squadra conserva risorse necessarie per rimanere competitiva ai vertici della classifica.

Un altro punto critico riguarda la dipendenza dai due attaccanti Lookman e Retegui. Lo zio dice che la squadra sta ricevendo meno contributo realizzativo dagli esterni, giocatori più inclini a fornire assist che a segnare. Inoltre, le difficoltà riscontrate nelle partite casalinghe restano un aspetto sorprendente e su cui riflettere.

Un altro tallone d’Achille della squadra è la difesa sui calci piazzati. L’Atalanta adotta una marcatura a zona mista, ma nessun sistema difensivo è infallibile: tutto dipende dall’attenzione e dalla concentrazione nei momenti chiave come si e' visto domenica alla ripresa del gioco per il malore sugli spalti.

Zio Bergomi dice che il Gasp ha fatto e fa bene a parlare ancora di scudetto, trasmettere segnali di ambizione è fondamentale. Lo scorso anno, ad esempio, Inzaghi parlava apertamente della possibilità di vincere la seconda stella.

Oggi la lotta per lo scudetto appare più complicata ma la Dea ha dimostrato di avere valori importanti, un forte senso di appartenenza e giocatori con il cosiddetto “DNA Atalanta”. Non è una squadra che si arrende facilmente, e facendo leva sulla propria identità, sull’allenatore e sul sostegno dei tifosi, la Dea ha ancora tutte le carte in regola per ripartire con determinazione. Queste le parole dello "Zio"

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By staff
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