Le parole di Luis Enrique e Marquinhos alla vigilia di PSG-Atalanta
Alla vigilia dell’esordio stagionale in Champions League, il Paris Saint-Germain si prepara ad affrontare l’Atalanta mercoledì sera al Parc des Princes (ore 21). Dopo il primo storico trionfo europeo della scorsa primavera, il club parigino debutta con la pressione – e l’entusiasmo – di chi vuole confermarsi.
Protagonisti della conferenza stampa della vigilia sono stati Luis Enrique, tecnico dei campioni in carica, e il capitano Marquinhos. Prima del faccia a faccia con i giornalisti, i due si erano già fermati ai microfoni di PSGTV.
Il tecnico spagnolo, parlando prima a PSGTV, ha subito chiarito la sua visione:
“Non c’è pressione, è magnifico. Siamo campioni e iniziamo la competizione che vogliamo vincere. Quando sei un club come il PSG, una città come Parigi e hai i tuoi tifosi, devi essere ambizioso. Vogliamo continuare a scrivere la storia e il nostro obiettivo è vincere una seconda Champions consecutiva.”
In conferenza, Enrique ha poi approfondito diversi temi.
“Dopo aver vinto la Champions, con il club, la città e i nostri tifosi, l’obiettivo è continuare a fare la storia e vincere la seconda Champions consecutiva. Bisogna essere ambiziosi.”
“Cerco sempre di mostrare ai giocatori che non c’è calma, né tranquillità per il futuro. Essere ambiziosi è normale e bisogna pensare continuamente a migliorarsi.”
“Il primo titolo è sempre il più difficile, perché i giocatori spesso non credono fino in fondo di poter vincere. Adesso abbiamo mostrato la strada. Tutto il PSG e i giovani sanno che è possibile. È più difficile vincere la prima che la seconda o la terza.”
“Non faccio nulla di particolare. I giocatori sono ambiziosi. Lo scorso anno dicevo che si divertono quando giocano, ed è facile motivarli. Siamo fiduciosi di avere l’opportunità di vincere di nuovo.”
“Con Luis Campos avevamo l’obiettivo di recuperare un po’ di identità, ma ogni giocatore che indossa la maglia del PSG è un parigino, indipendentemente da dove sia nato. Se arriva un giocatore, deve essere di altissimo livello perché qui ci sono già grandi calciatori. La presenza di tanti francesi è importante.”
“Si dice che giochiamo un po’ meno bene? Non sono d’accordo. Lo scorso anno abbiamo vissuto un momento complicato per mancanza di efficacia, ma fa parte del processo di crescita di una squadra. Ora abbiamo più fiducia rispetto a un anno fa.”
“È difficile analizzare l'Atalanta, hanno cambiato allenatore e giocato solo tre partite. Negli ultimi anni era una squadra che pressava molto alto con qualità. Siamo abituati a non sapere cosa farà l’avversario, ma una delle nostre qualità è saperci adattare.”
“Sull’assenza di Lookman? Noi siamo il PSG: meglio guardare chi gioca piuttosto che chi manca. Gasperini ha lasciato il segno, sarà una partita molto esigente.”
“Osservare il match dalle tribune è molto diverso. All’intervallo puoi avere una visione più chiara di ciò che migliorare. Non so se inizierò in tribuna, ma nel secondo tempo sarò in panchina.”
“Kang-In Lee sarà disponibile sicuramente. Su Kvaratskhelia dobbiamo aspettare le sue sensazioni dopo l’allenamento. Doué e Dembélé saranno assenti, così come Beraldo.”
Dopo PSGTV, dove ha ricordato i suoi “bei ricordi contro l’Atalanta” e promesso “il massimo da parte di tutti i giocatori disponibili”, il capitano brasiliano Marquinhos ha parlato a lungo in conferenza.

“Abbiamo più esperienza adesso, abbiamo vissuto momenti bellissimi. La Champions porta passione ed emozione. A volte bisogna eccitare la squadra se è troppo calma, o calmarla se lo è troppo poco. Ognuno gestisce a modo suo, ma tutti hanno esperienza dall’anno scorso.”
“Nel 2020 abbiamo affrontato l'Atalanta. Sapevamo che era una squadra molto fisica e dura nei duelli. È ancora così. Quel match fu durissimo, abbiamo sofferto fino alla fine segnando due gol. Emozioni bellissime.”
“Hanno cambiato allenatore e giocatori, ma il concetto resta lo stesso. Ogni partita ha la sua storia, e noi sappiamo adattarci. Domani vogliamo dominare il gioco e avere il pallone. Le squadre italiane sono sempre difficili da affrontare.”
“Quando raggiungi un obiettivo, la fierezza resta nel cuore, ma bisogna restare concentrati e non rilassarsi. I più esperti, il mister e la società ci spingono sempre a volere di più. Non possiamo guardare troppo indietro. Abbiamo fatto qualcosa di enorme, ma serve ancora fame.”
“I giovani non possono accontentarsi di una sola Champions, anche a 19 o 20 anni. Nemmeno io, a 31. Una volta che assapori questa vittoria, non vuoi tornare a vivere sconfitte.”
“Potrebbe già essere decisiva. L’anno scorso abbiamo perso punti in casa, e in Champions non te lo puoi permettere. Dobbiamo assolutamente fare risultato al Parc.”
Su Barcola: “Non è una sorpresa, è sempre stato decisivo. Ma non bisogna caricare tutta la pressione su di lui. Anche altri hanno segnato gol importanti, come Fabian Ruiz, Hakimi o Nuno Mendes. È eccezionale avere un giocatore come Bradley.”
Su Zabarnyi: “La concorrenza è sempre esistita. Spinge a dare di più. È un ottimo difensore, lo aiuterò quando servirà. La gestione del mister sarà fondamentale: ci saranno tante partite, serviva colmare certe lacune. Sono felice quando arrivano grandi giocatori.”
Su Chevalier: “Si è adattato molto velocemente, parla già bene francese. Ha personalità, lo conoscevamo e ha mostrato subito il suo potenziale. Può arrivare al livello più alto.”
“È la filosofia del club: dobbiamo sempre essere più motivati degli altri. Se un giocatore non dà tutto, finirà in panchina. Il calcio di oggi è fisico e dinamico. Grazie al mister abbiamo trovato una filosofia precisa, e i tifosi devono essere orgogliosi di noi perché ci diamo al 100%.”
